Salute, lavoro e amore
Un fidanzato, un ictus, paura, preghiera a don Álvaro, un futuro e un “grazie” a tre dimensioni. Una donna di 54 anni disoccupata, due figli, una evidente disperazione, una novena a don Álvaro, un lavoro in un’azienda dell'indice IBEX 35 e un bel sorriso. Salute, denaro e amore sono tre specialità del beato Álvaro sulla base dei favori che vengono raccontati all’ufficio che cura la Causa di canonizzazione, a due anni dalla sua beatificazione.
“La sua gioia si poteva toccare con mano”
Con queste parole il prelato dell’Opus Dei ha concluso la fase istruttoria della causa di beatificazione di Dora del Hoyo.
Dora, una donna felice
Giovanna Costarelli ha conosciuto Dora nel 1973 e per più di 20 anni ha avuto modo di vivere con lei. Descrive Dora come una donna dallo spirito molto gioviale e di grande vita interiore.
Si conclude la fase istruttoria della causa di canonizzazione di Dora del Hoyo
Serenità, pace, desideri di fedeltà. Sono gli aspetti che caratterizzavano Dora del Hoyo e che riusciva a trasmettere alle persone che le stavano vicine. Lo ha sottolineato mons. Javier Echevarría alla chiusura della prima fase del processo di canonizzazione della serva di Dio Dora del Hoyo.
Dora, nelle cose grandi e nelle cose piccole
Ricorro a Dora spesso per piccole necessità, soprattutto nell’ambito professionale, e lei mi aiuta sempre. Recentemente ho ricevuto un favore importante e mi sembra giusto comunicarvelo.
Un favore per mia zia
Ho una zia che amo molto, alla quale debbo molto. Alcuni anni fa le hanno diagnosticato la malattia di Alzheimer, che ha fatto il suo corso facendole perdere la memoria quasi del tutto. Mia zia è nubile e da quando è morta mia nonna, vive da sola.
Dora, le zucche e il capello d’angelo
Isabel García Martín, che ha visto lavorare Dora dal 1991 fino al 10 gennaio 2004, quando se n’è andata in Cielo, racconta alcune sue impressioni.
La mia amicizia con Dora
Conosco Dora dall’inverno 2013/2014, grazie al suo filmato, alla sua biografia e ad alcune persone che hanno lavorato con lei. Ogni volta che posso, vado a visitare la sua tomba nella chiesa di Santa Maria della Pace. Da allora la nostra amicizia è cresciuta e sono orgogliosa di poter dire che mi considero veramente sua amica.