Seminaristi su fede e cultura in Europa

"Dobbiamo aver paura? No! Questa è l'ora della evangelizzazione. Dirò di più: questo è il tempo meravigliosamente favorevole per il Vangelo. L'Europa è in 'crisi di astinenza' di Dio: l'Europa sta impazzendo perché le manca il Vangelo, le manca Gesù": lo ha detto mons. Angelo Comastri, vicario del Papa per la città del Vaticano, intervenendo alla XIII edizione dell'"Incontro estivo per seminaristi" proposto da “Iniziative Culturali sacerdotali “(ICS) a Sacrofano di Roma nei primi giorni di settembre.

I partecipanti, una quarantina, provenivano da un ventina di diocesi e hanno risposto all'iniziativa dell'organismo che nasce dalla comune iniziativa di sacerdoti della Prelatura dell'Opus Dei e di altri sacerdoti di varie diocesi italiane. Il tema su cui si è riflettuto è stato "Cristianesimo e cambiamenti culturali in Europa". Secondo Comastri, il vuoto di senso si evidenzia in diversi fenomeni sociali: la noia esistenziale dei giovani che bruciano auto e gettano sassi dal cavalcavia, l'impressionante numero dei suicidi, in particolare di giovani. La nostalgia di Dio si riscontra nella credulità crescente, nell'idolatria dilagante. È proprio il punto d'approdo, disincantato fino alla disperazione, ad essere per il cristiano, per la Chiesa, il terreno accogliente per una nuova evangelizzazione del vecchio continente.

Il rapporto tra "Cristianesimo e cultura europea agli inizi del terzo millennio" é stato approfondito da mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Volterra, che ha svolto la sua relazione guardando dapprima al nascere e allo svilupparsi della cultura europea sulle radici della cultura greca e della rivelazione biblica, e il suo progressivo sgretolarsi sotto le spinte dell'illuminismo che ha generato nell'epoca a noi più vicina un agnosticismo religioso connesso con un diffuso relativismo morate e giuridico.

A Mons. Aldo Giordano, segretario generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (Ccee), è stato affidato il tema “Europa, apri le porte a Cristo! Sfide e prospettive per l'evangelizzazione". Oltre a toccare i temi della libertà e verità, il relatore si è soffermato sui recenti eventi comunitari, affermando: "Il primo contributo che le Chiese possono dare all'Europa e alla sua cultura è questa verità, cioè il cristianesimo stesso, il Vangelo”.

Gli aspetti pastorali sono invece stati affrontati da mons. Sergio Lanza, ordinario di Teologia pastorale all'Università Lateranense, che ha presentato i cambiamenti che si vanno imponendo, dopo quindici secoli di sostanziale stabilità con la grande intuizione pastorale del IV secolo che ha dato vita alle parrocchie come luoghi di presenza "accanto alle case", nei paesi della campagna. La parrocchia pensata dal concilio di Trento - ha detto tra l'altro - deve darsi una nuova struttura e una nuova pastorale per rispondere alle esigenze di tempi cambiati.

Seminaristi ed educatori hanno avuto poi la gioia di partecipare all'udienza papale, durante la quale Benedetto XVI ha commentato le parole del Salmo: "Se Dio non edifica la casa invano si affaticano i costruttori".

SIR