Com’è nata l’idea di fare un fumetto su San Josemaría?
Paule Fostroy: Sono stata stimolata dalla lettura della biografia “Orme sulla neve”, ma soprattutto da una coincidenza – esistono per un cristiano le semplici «coincidenze»? -: il 2 ottobre 1989 ho preso una decisione radicale riguardo al mio orientamento professionale. Sono stata molto contenta di sapere che il giorno della festa degli angeli custodi coincide con la data di fondazione dell’Opus Dei e che pertanto ha un significato particolare per alcune persone; in questo caso, per San Josemaría.
Nel leggere la biografia, sono stata «conquistata» dalle caratteristiche personali di Josemaría, come dire, molto pittoriche, molto visive. Da qui l’idea di fare un fumetto, sorta nel modo più naturale...
Come creatrice di fumetti, che cosa ha comportato per lei questo lavoro?
La scoperta di una personalità completamente diversa da quella di solito presentata da qualche mezzo di comunicazione. Leggere alcuni passi del diario intimo del fondatore dell’Opus Dei è appassionante: per me equivale a un incontro personale con lui.
Che cosa l’ha impressionata di più nella figura del fondatore dell’Opus Dei?
Il suo modo radicale di mettere Dio in tutto e per tutto, il suo amore per la Madonna e la sua completa fiducia in un’attiva comunione dei santi. È un comunicatore d’amore.
Lei pensa che si tratti veramente di un santo dei nostri giorni?
Ne sono assolutamente convinta. Egli infonde gioia, dinamismo: ti «mette in moto». È il santo delle attività ordinarie, qualsiasi esse siano. Mi piace molto una sua espressione che ho messo nel fumetto: parlando di un membro dell’Opus Dei appena nominato ministro, San Josemaría esclamava: «Poco m’importa che sia ministro o spazzino, purché si santifichi nel suo lavoro!».
Che contributo può dare un fumetto alla catechesi e all’evangelizzazione?
Con pochi disegni e frasi concise il fumetto permette di arrivare a lettori di tutte le età e di tutti i livelli culturali. Così per loro è più facile mettersi nelle situazioni, viverle e far proprio il messaggio. Inoltre risveglia l’interesse di saperne di più e, con la sua semplicità, introduce il dialogo.