Politica, giornalismo e letteratura: a tu per tu con Walter Veltroni

Walter Veltroni, già Sindaco di Roma e Segretario nazionale del partito Democratico, ha incontrato recentemente i residenti della RUI, per trasmettere loro, tra ricordi e consigli professionali, l’entusiasmo che ha guidato tutta la sua carriera di sindaco, politico e scrittore.

 Con estrema lungimiranza Veltroni è riuscito a coniugare grandi tematiche e a trasmettere messaggi di grande importanza culturale: dal desiderio di “curiosità come ragione di umiltà e motore del viaggio” alla capacità di ascoltare e raccontare. In una società incentrata su una “declamazione individuale e centrata sull'ego si deve trasmettere quello che si è vissuto e avere memoria” perché “il rischio è di essere immersi in un presente senza passato con una scarsa propensione a guardare il futuro”.

Nel corso della serata, l’on. Veltroni ha toccato argomenti fondamentali del nostro tempo: le sfide della globalizzazione, la questione dell'Africa, il problema dell'immigrazione e la crisi del lavoro dei giovani perché “non c'è più il futuro di una volta” dichiara , evocando una scritta vista in una metropolitana di Milano qualche anno fa.

Con particolare affetto ha parlato della straordinaria esperienza amministrativa da sindaco di Roma, convinto che dei numerosi ruoli politici e istituzionali ricoperti negli anni è stato quello che lo ha entusiasmato di più.

Era ancora al Campidoglio quando ha deciso di scrivere il primo romanzo “La scoperta dell'Alba” con tutte le difficoltà, le aspettative e la prudenza di chi si accinge a scrivere qualcosa di nuovo. In questa seconda parte Veltroni si è soffermato sulla sua avventura di scrittore, presentando il recente libro “Noi”, che racconta, attraverso gli occhi e le esperienze dei protagonisti, i fatti più significativi della storia italiana del dopoguerra. Numerose le domande: dalla politica italiana al futuro del partito democratico, dalla letteratura al suo recente incarico nella Commissione parlamentare antimafia. La politica deve essere per Veltroni dialogo, inclusione, apertura, attenzione ai bisogni della collettività, mai esclusione e autoreferenzialità. Il mondo è soggetto a profondi cambiamenti, ma all’interno di questa evoluzione è importante conservare un’identità come ricchezza del proprio patrimonio culturale.

In chiusura, foto di gruppo, dediche ai libri dei ragazzi e una bella dedica sul libro delle firme della Residenza che lascia emergere un senso di profonda gratitudine:

“Perchè questo è un luogo di ascolto e di incontro, ossigeno per questi tempi duri”. Walter Veltroni