Mons. Javier Echevarría a Monterrey

Sabato 1° agosto il Prelato dell’Opus Dei ha incontrato molte persone del nord della Repubblica Messicana.

Circa 9.000 persone si sono radunate nell’Arena Monterrey, ma il clima dell’incontro con mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei, ha conservato il consueto carattere personale e familiare.

Lo sfondo del palco era decorato con un grande murale del Monte della Silla e della Passeggiata Santa Lucia, e con alcuni paesaggi degli stati dai quali proveniva la maggioranza dei presenti: Coahuila, Chihuahua, Nuevo León e Tamaulipas.

Il Coro della Città dei Bambini ha accolto il Prelato con la canzone “Morenita mia”, e mons. Echevarría ha rievocato l’emozione di san Josemaría quando nel 1970 andò a salutare la Madonna nella Basilica di Guadalupe: “Fummo costretti a portarlo via sollevandolo, tanto era emozionato”. Ha poi aggiunto che allora il fondatore dell’Opus Dei promise che la prossima volta che fosse andato a vedere la Vergine di Guadalupe, sarebbe passato da Monterrey.

Mons. Echevarría ascolta una delle domande.

Nel suo saluto mons. Echevarría ha affermato che gli abitanti di Monterrey hanno nell’anima il desiderio di fare le cose bene, di essere intraprendenti, e li ha incoraggiati a conservare questa disposizione e a impregnare ogni attività della presenza di Dio: “La vostra vita sarà molto utile se la mettete nelle mani di Dio”.

Ha anche insistito, con forza e ripetute volte, che bisogna pregare per il Papa: per la sua persona, per le sue intenzioni e per la sua salute: “S’innalzi da Monterrey una preghiera potente per il Santo Padre”.

In seguito a una domanda di una cooperatrice dell’Opus Dei, il Padre ha riportato un racconto di san Josemaría che dimostra l’umiltà di sapersi strumento. Una persona si presentò al fondatore dell’Opus Dei per ringraziarlo di un aiuto che gli aveva dato. San Josemaría le rispose che doveva rendere grazie a Dio, perché lui era soltanto una “busta” nella quale Dio le aveva mandato un messaggio; poi aggiunse: “la lettera si apre a la busta si getta nella spazzatura”.

Ha chiesto preghiere per i sacerdoti in quest'Anno Sacerdotale.

A un padre afflitto per la perdita di uno dei suoi figli, il Prelato ha affermato che l’amore è legato al sacrificio e ha spiegato con delicatezza che anche il dolore fa parte dei piani di Dio.

Una ragazza di Chihuahua gli ha domandato come va vissuto l’anno sacerdotale. Il Prelato ha insistito sull’importanza di pregare per la santità dei sacerdoti e sulla necessità di offrire orazioni e mortificazioni affinché i seminari di tutto il mondo si riempiano di giovani che desiderano essere santi.

Gli sposi devono rinnovare ogni giorno il loro amore, ha affermato il Prelato.

Prendendo lo spunto da alcune domande sulla famiglia, mons. Echevarría ha parlato dell’importanza della fedeltà nella vita coniugale, sottolineando che si tratta di un cammino vocazionale che induce a sacrificarsi volentieri; poi ha affermato che gli sposi devono fare in modo che il loro amore rinasca ogni giorno come fosse il primo giorno. Ha parlato anche dell’importanza di curare ogni dettaglio nel rapporto con l’altro, compresa una particolare attenzione all’aspetto fisico, come una dimostrazione di amore al coniuge.

Parlando dell’apostolato, ha raccomandato di essere “imprudenti”, di non aver paura, di lanciarsi con coraggio ad avvicinare molta gente a Dio e al sacramento della confessione.

Una mamma ha chiesto un consiglio da girare al figlio, un produttore cinematografico che ha dovuto rifiutare varie proposte in quanto erano immorali. Il Prelato ha consigliato di non stancarsi mai di essere coerenti con la propria fede e di avere fiducia, perché se il figlio produce buoni film, tutto gli andrà molto bene da tutti i punti di vista.

Mons. Echevarría ha chiesto ai presenti di pregare per lui.

A questo punto la riunione era arrivata alla fine e mons. Echevarría, visibilmente emozionato, ha affermato che gli sarebbe piaciuto stare più a lungo a Monterrey e visitare anche Torreón e Chihuahua, ma doveva continuare il viaggio pastorale. Per concludere, ha proteso le due mani chiedendo ai presenti di pregare per lui, perché sia sempre buono e fedele.