La stampa tedesca registra l’inaspettato impatto di Benedetto XVI

“Benissimo!”, è il titolo in italiano di uno dei quotidiani del giorno dopo la fine della GMG. Il Papa, a Colonia, “è contentissimo, anzi senza parole”. E ha tracciato un bilancio delle giornate di Colonia nella Udienza di mercoledì scorso.

La stampa tedesca ha registrato sulle sue prime pagine l’inaspettato impatto sui giovani di Benedetto XVI, come si poteva constatare il giorno dopo la Solenne Messa di Marienfield in una delle edicole del centro di Colonia. “Benissimo! … und tschö” è il titolo in italiano e in dialetto bavarese dell’“Expresso” di Colonia: “Molto bene e a presto”, insieme ad una foto del Papa che benediceva la folla dalla collina di Marienfeld. Il sottotitolo afferma: “Un milione di pellegrini alla Giornata Mondiale della Gioventù. Papa Benedetto: ‘Amo Colonia!’”.

Il “Kölner Stadt Anzeiger”, quotidiano di Colonia, ha scelto una fotografia del Papa che benedice di spalle e il titolo “Un milione di pellegrini insieme al Papa”. Il “Kölnische Rundschau” riporta un’altra foto del Papa mentre benedice ed afferma nel titolo: “Un milione in festa con il Papa”. In un paragrafo, informa sul “lungo ritorno dei pellegrini a Colonia”, soprattutto dei giovani “übermüdet”, “stanchissimi”, che dormivano gli uni sugli altri alla stazione centrale.

Anche il “Weltkompakt” presenta in prima pagina un titolo in italiano, “Ciao Benedetto!”, riportando un’immagine della spianata di Marienfeld. Nel suo servizio fotografico interno, il “Kompakt” offre testimonianze dei giovani dal titolo “Non sono solo nella mia fede”.

“Die Welt”, quotidiano nazionale, riporta come titolo: “Il Papa predica davanti ad un milione di persone”, e nella didascalia della fotografia aggiunge: “Nonostante il brutto tempo, sono venuti per la Messa di chiusura”. Nel sottotitolo afferma: “Benedetto XVI deplora la ‘dimenticanza di Dio’ al termine della GMG”. Il “Frankfurter Allgemeine”, anch’esso quotidiano nazionale, afferma in una prima pagina senza fotografie, conformemente alla politica del quotidiano: “Il Papa augura ai Tedeschi pace ed unità”. Parla di un “Weltkatholikentag”, facendo un gioco di parole con il “Katholikentag” (“La giornata cattolica”), il famoso incontro nazionale dei cattolici tedeschi che si celebra ogni anno.

“Chi ascolta ancora la voce del Papa?”, si chiede “Die Zeit” in prima pagina, dove spicca una fotografia di Benedetto XVI sorridente. “Die Zeit”, che risponde alla domanda offrendo profili di giovani che hanno partecipato alla GMG, ha creato uno spazio sul suo sito Internet dedicato alla Giornata (https://www.zeit.de/weltjugendtag).

I giovani a Colonia, nuova “primavera di speranza”

Benedetto XVI è rimasto estremamente colpito dalle centinaia di migliaia di giovani riuniti a Colonia, al punto che, secondo il suo portavoce, Joaquín Navarro-Valls, è rimasto “senza parole”.

È una cosa stupenda vedere tanti giovani in festa. Il Papa è contentissimo, anzi senza parole, nel vedere tutto questo affetto”. “Si vede qui la teologia di questo papato”, ha osservato il portavoce. “È anche bello che qui tantissimi si avvicinano al Sacramento della Riconciliazione – ha concluso –. Un esempio per tutto il mondo”.

Facendo un bilancio della sua visita in Germania nell’Udienza generale del mercoledì 24 agosto, Benedetto XVI ha auspicato questo mercoledì che il milione di giovani riuniti a Colonia diventi araldo di una nuova “primavera di speranza” per il mondo.

“Preghiamo perché i giovani da Colonia rechino con sé la luce di Cristo, che è verità e amore e la diffondano dappertutto. Potremo così assistere ad una primavera di speranza in Germania, in Europa e nel mondo intero”, ha aggiunto.

Nel corso del suo intervento, il Papa ha ricordato le immagini di Colonia che gli sono rimaste scolpite nel cuore: il suo primo appuntamento con i ragazzi e le ragazze di 193 Paesi, su una barca che navigava sulle acque del Reno, fino all’imponente Veglia di sabato sera tenutasi sulla spianata di Marienfeld e alla Messa conclusiva di domenica mattina.

Ricordando che il tema centrale ruotava intorno alle parole “Siamo venuti per adorarlo”, pronunciate dai Re Magi, le cui reliquie, secondo la tradizione, sono custodite proprio a Colonia, il Pontefice ha spiegato che questi misteriosi personaggi d’Oriente sono diventati le “guide per quei giovani pellegrini verso Cristo”. “Quanto è significativo che tutto questo sia avvenuto mentre ci avviamo verso la conclusione dell’Anno Eucaristico voluto da Giovanni Paolo II!”, ha constatato.

A Colonia, ha ricordato, “i giovani hanno incontrato e adorato l’Emanuele , il Dio-con-noi, nel mistero dell’Eucaristia ed hanno meglio compreso, che la Chiesa è la grande famiglia mediante la quale Dio forma uno spazio di comunione e di unità tra ogni continente, cultura e razza”. “Gesù si fa nostro compagno di viaggio nell’Eucaristia, e nell’Eucaristia” “porta ‘la fissione nucleare’ nel cuore più nascosto dell’essere”. “Solo quest’intima esplosione del bene che vince il male può dar vita alle altre trasformazioni necessarie per cambiare il mondo”, ha affermato sintetizzando il messaggio da lui affidato ai giovani durante queste giornate.

Il Papa ha poi ricordato anche altri momenti emozionanti del viaggio, come l’incontro con i rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali. “Auspico che il dialogo, quale scambio reciproco di doni, e non solo di parole, contribuisca a far crescere e maturare quella ‘sinfonia’ ordinata ed armonica che è l’unità cattolica”. Ha ricordato anche “con emozione” la visita alla Sinagoga di Colonia, sede della più antica Comunità ebraica in Germania, dove ha ricordato la Shoà e il “60° anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti”. Ha quindi menzionato l’incontro con i rappresentanti delle comunità musulmane della Germania, ai quali ha manifestato “le speranze e le preoccupazioni del difficile momento storico che stiamo vivendo, auspicando che siano estirpati il fanatismo e la violenza e che insieme si possa collaborare nel difendere sempre la dignità della persona umana e tutelare i suoi diritti fondamentali”.

“Dal cuore della ‘vecchia’ Europa, che nel secolo scorso, purtroppo, ha conosciuto orrendi conflitti e regimi disumani, i giovani hanno rilanciato all’umanità del nostro tempo il messaggio della speranza che non delude, perché fondata sulla Parola di Dio fattasi carne in Gesù Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza”, ha concluso.

    ZENIT