La formazione dei laici alla trasformazione delle realtà temporali

Nella suggestiva cornice offerta dal ramo occidentale del lago di Como, straordinariamente innevato, si è svolto ad Urio, tra il 18 ed il 19 febbraio, l’ormai consueto incontro annuale promosso da sacerdoti della Prelatura dell’Opus Dei in collaborazione con altri sacerdoti di varie diocesi del Nord Italia.

Il titolo dell’incontro “Libertà e responsabilità del fedele laico nella missionarietà della Chiesa” è stato al centro dell’attenzione del clero proveniente dalle diocesi di Milano, Como, Torino, Brescia, Mantova, Genova, Venezia, Verona, Bologna e San Marino-Montefeltro. Il tema verteva sull’appassionante dialogo, in corso in seno alla comunità ecclesiale, riguardo alla missionarietà dei laici e al ruolo che compete al sacerdote per la loro formazione nel particolare momento storico.

La prima giornata è stata guidata dalla riflessione del Prof. Arturo Cattaneo, Docente presso l’Istituto di Diritto Canonico S. Pio X di Venezia, nonché Ordinario di Ecclesiologia presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma. La sua relazione dal titolo Libertà e responsabilità del laico nella missionarietà della Chiesa: elementi teologici (il cui testo completo è disponibile su www.marcianum.it /professori/cattaneo) ha sottolineato il senso teologico-trinitario del termine comunione usato in questo ambito. E’ dalla comunione con il Padre, nel Figlio, per lo Spirito Santo – ha ricordato Arturo Cattaneo - che i fedeli laici sono Chiesa, ed è da questa comunione che nasce dunque la missione. E’ importante riportare sempre la missionarietà dei laici – ha poi concluso - verso il suo termine fontale: l’importanza del battesimo, inizio della partecipazione alla vita trinitaria in ogni fedele laico.

La giornata di giovedì 19 è stata centrata sull’intervento di S.E. Mons. Paolo Rabitti, Vescovo della Diocesi di S. Marino-Montefeltro e Presidente della Commissione CEI per il Laicato. Presentando le sue riflessioni su Introdurre il laico alla sua peculiare ecclesialità: alla comunione, alla responsabilità, alla missione, Mons. Rabitti ha subito illustrato il significato dei termini contenuti nel titolo della relazione ed in particolare quello della parola laico. Soffermandosi più avanti sul senso della missione del presbitero, il Vescovo lo ha riconosciuto come colui che deve introdurre il fedele laico (introdurre nel senso etimologico di condividere il giusto modo di vivere) alla comunione, alla corresponsabilità e alla missione. All’intervento è seguito un vivace dibattito con i due relatori, ricco di spunti e di ulteriori approfondimenti.

Come nella tradizione ormai decennale di questi incontri al Castello di Urio, le giornate sono state anche una proficua occasione di scambio di esperienze, di condivisione e di preghiera offerta a tutti i sacerdoti, come aiuto concreto per vivere quel senso di fraternità sacerdotale e di collaborazione reciproca tanto auspicato dal Concilio Vaticano II.