Fu un viaggio molto faticoso, per il grande caldo e le condizioni pessime delle strade dell’epoca. San Josemaría intendeva parlare dell’Opus Dei e del suo messaggio con quante più persone possibile, primi fra tutti i Vescovi dei luoghi dove intendeva prima o poi stabilire l’apostolato stabile dell’Opera. A distanza di sessant’anni, varie località allora toccate dal viaggio hanno voluto organizzare iniziative di ricordo e anche di gratitudine per i frutti spirituali che dovunque, fra le genti calabre e siciliane, ha prodotto il seme gettato allora con generosità dal Santo.
Reggio Calabria. Sabato 14 giugno, nella Sala “Federica Monteleone” del Palazzo del Consiglio regionale di Reggio Calabria, si è tenuto un convegno commemorativo della presenza in città di san Josemaría (ricordata anche in una targa collocata un anno fa nell’Arcivescovado reggino), nel corso del quale è stato anche presentato il volume “La Calabria di Escrivá. Viaggio sulle tracce del fondatore dell’Opus Dei”, di Assunta Scorpiniti. Davanti a un pubblico folto e partecipe, sono intervenuti Giuseppe Corigliano, responsabile dell’Ufficio Informazioni dell’Opus Dei per l’Italia, Mario Caligiuri, docente universitario e vicesindaco di Soveria Mannelli, altra località toccata da san Josemaría nel viaggio e che gli ha intitolato una strada cittadina, Demetrio Guzzardi, editore del volume presentato, e Pasquino Crupi, Pro-rettore dell’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria.
In occasione della presentazione del libro è stata stampata e diffusa una cartolina per ricordare il 60° anniversario del viaggio, oltre a un annullo filatelico commemorativo.
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Paola. San Josemaría Escrivá dal 1920 al 1924 aveva frequentato il Seminario diocesano di Saragozza, intestato proprio a S. Francesco, il santo di Paola, famoso fra l’altro per il motto charitas. Il Santuario innalzato in onore di S. Francesco non è che la materializzazione della grande fede dei calabresi e delle profonde radici religiose della regione. Oggi in Calabria cresce anche impetuosa la devozione verso San Josemaría, come attestano le numerose intitolazioni di strade, piazze, scuole ed edifici vari. Pertanto era anche importante ricordare con la dovuta solennità la Santa Messa che san Josemaría Escrivá celebrò proprio nel santuario di Paola il 19 giugno del 1948, durante il viaggio citato, come attesta la sua firma sul libro dove i sacerdoti celebranti segnavano il proprio nome. Nel santuario gli è stata ora dedicata una targa marmorea che recita così: “Il 19 giugno 1948 / San Josemaria Escrivà / sacerdote (1902-1975) / fondatore dell'Opus Dei / nel suo primo viaggio apostolico / nell’Italia del Sud / celebrò la Santa Messa / in questo Santuario di / San Francesco di Paola / e pregò per la Calabria / Nel LX anniversario / Paola, 22 giugno 2008”. Al di sopra, campeggia un medaglione in bronzo con il profilo di san Josemaria e la scritta “Iosephmaria Escriva a Ioanne Paulo II PP. die VI octobris MMII inter sanctos adnumeratus”. La stele è la prima di una serie che ricorderà i vari santi che hanno sostato e pregato nel Santuario di San Francesco.
Il 22 giugno è stato il giorno dedicato a San Josemaría. Nella Sala Convegni era possibile percorrere i 30 pannelli di una Mostra fotografica dedicata alla vita e alle opere del Santo. Quindi è stata celebrata una Santa Messa solenne. Celebrante principale è stato l’Arcivescovo di Cosenza, Salvatore Nunnari. Hanno concelebrato con lui il Padre Provinciale dei Minimi, Rocco Benvenuto; don Normann Insam, Vicario della Delegazione di Roma della Prelatura dell’Opus Dei e vari altri sacerdoti. Numerosissimi i fedeli. Mons. Nunnari nell’omelia ha insistito sull’idea che ‘la fedeltà è santità” e ha invitato tutti i presenti a rivolgersi anche all’intercessione dei santi – San Francesco e San Josemaría innanzitutto – per risolvere i problemi della Calabria.
Alla fine della Messa, i celebranti si sono recati processionalmente davanti alla targa – posizionata felicemente in un porticato tra la basilica antica e la nuova – per scoprirla e benedirla, alla presenza di varie autorità civili.
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Catania. L’ultimo omaggio in ricordo del 60° anniversario del viaggio apostolico di san Josemaría si è svolto il 24 giugno a Catania, nella Sala Pinacoteca del Museo del Duomo. Vi è stato presentato il volume “Josemaría Escrivá”, una breve ma significativa biografia scritta da Massimo Bettetini e pubblicata dalle Edizioni del Messaggero di Padova, all’interno di una collana per ragazzi composta già da circa quaranta titoli dedicati a illustrare la vita di testimoni cristiani, santi o non, che ben possono essere portati a esempio di impegno e di generosità nella risposta alla chiamata di Dio. Davanti a un pubblico folto e partecipe, sono intervenuti il prof. Massimo Paradiso, ordinario di Diritto privato nella facoltà di Giurisprudenza nell’università catanese, la prof.ssa Michela Cavallaro, ordinario della medesima materia ma nella facoltà di Economia, e il dott. Aldo Capucci, giornalista e storico. L’occasione per parlare del volume ha dato spunto ai relatori per soffermarsi sul messaggio di san Josemaría e sui frutti che, a distanza di sessant’anni, esso ha prodotto nella città dell’Etna.