Nel percorso triennale di fede ("Agorà") destinato ai giovani italiani, l'incontro con Benedetto XVI a Loreto è stato il primo grande appuntamento. Il Santo Padre si è recato nel santuario mariano il 1° e il 2 settembre, dove lo ha accolto l'Arcivescovo Gianni Danzi, Delegato pontificio per il Santuario, e dove ha incontrato migliaia di giovani italiani e di alcuni altri Paesi europei, che hanno inviato proprie delegazioni.
Con parole pronunciate dal Papa nell'Angelus del 29-X-2006, "Presso quell’amato Santuario mariano vivremo insieme un momento di grazia, nella gioia della fede e nella prospettiva della missione, anche in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney nel 2008".
Il 25 maggio scorso, a conclusione dell'Assemblea della CEI, aggiunse: "Andremo, pertanto, a Loreto insieme ai nostri giovani perché la Vergine Maria li aiuti ad innamorarsi sempre più di Gesù Cristo, a stare dentro alla Chiesa riconosciuta come compagnia affidabile e a comunicare ai fratelli la gioiosa certezza di essere amati da Dio."
Il Comune di Loreto si è prodigato per preparare l'evento e ha approntato a tempo di record un nuovo e utilissimo strumento: un ascensore su binari, capace di ospitare fino a35 persone che risale la collina di Loreto dal piazzale di arrivo dei pullman fino al Santuario; dalla base della collina è stato anche aperto un camminamento pedonale che risale in vari tornanti ed è scandito dalle stazioni della Via Crucis, opera della milanese Amalia Mestichelli.
La via Crucis è stata finanziata dal generoso contributo del titolare di una ditta appaltatrice, il dott. Marco Mariotti il quale, d’accordo con il direttore dei lavori della complessa opera, l'ing. Corrado Cipriani, ha voluto intenzionalmente offrire ai pellegrini l’occasione di una adeguata preparazione spirituale durante l’ascesa al Santuario mariano.
La salita pedonale, che si snoda armoniosa con sette tornanti, è stata denominata "Percorso San Josemaría Escrivá". Pur essendo già pronta per l’arrivo del Papa, sarà comunque intitolata a san Josemaría con apposita cerimonia il 14 settembre.
Non è un caso l'intitolazione a San Josemaría. Egli infatti nutriva una profonda venerazione per la Vergine lauretana e si recò a Loreto molte volte fra il 1948 e il 1971, per affidare alla protezione di Maria il Papa, la Chiesa e l'Opus Dei.
Si ricorda in particolare il viaggio penitente che vi fece il 15 agosto del 1951, per chiedere e ottenere da Maria di proteggere l'Opus Dei da alcuni pericoli che lo minacciavano. Egli vi celebrò la Santa Messa e lasciò in una omelia un commosso ricordo di quei momenti: "Mi torna alla memoria il viaggio che feci a Loreto, il 15 agosto 1951, per visitare la Santa Casa e pregare per un'intenzione che mi stava molto a cuore".
"Vi celebrai la Messa. Volevo dirla con raccoglimento, ma non avevo fatto i conti con il fervore della folla. Non avevo pensato che un giorno di festa così solenne avrebbe richiamato dai dintorni un gran numero di persone che portavano con sé la fede benedetta di quella terra e tanto amore alla Madonna. La loro pietà li spingeva a manifestazioni non del tutto appropriate, se si considerano le cose - come dire? - soltanto dal punto di vista delle leggi rituali della Chiesa. Infatti, quando baciavo l'altare secondo le prescrizioni del messale, tre o quattro donne lo baciavano con me. Ero distratto, ma commosso. La mia attenzione era scossa anche dal pensiero che nella Santa Casa - che la tradizione vuole sia il luogo ove vissero Gesù, Maria e Giuseppe - fossero scritte in alto, sopra l'altare, queste parole: "Hic Verbum caro factum est". Qui, in una casa costruita da mano d'uomini, in un lembo della terra su cui viviamo, Dio ebbe la sua dimora" (È Gesù che passa, n. 12).