Il fatto che Marcello Pera, oltre che Presidente del Senato, sia uno dei filosofi contemporanei più quotati è di dominio pubblico. Risulta comprensibile allora la soddisfazione espressa da Cristiano Ciappei - presidente della Fondazione Rui - in occasione dell’intervento del Professore il 23 ottobre scorso all’inaugurazione dell’anno accademico presso il Collegio Celimontano di Roma, opera apostolica della Prelatura dell’Opus Dei dedicata interamente alla formazione universitaria ed umana di studentesse. La prolusione di Pera è stata introdotta dal Professor Massimo Vari, Vicepresidente della Corte Costituzionale.
“L’Europa come l’Impero romano al tramonto: l’Impero che subisce invasioni, perde la sua identità, certamente conserva la sua cultura e i suoi principi, ma che man mano, non essendo questi alimentati di fede e di fiducia, decade”. Esordisce così l’ospite d’onore della giornata che cita da subito il paragone proposto dall’allora Cardinale Ratzinger. Molti rimasero sorpresi dal libro scritto a quattro mani dal filosofo laico-liberale, estimatore di Karl Popper, e dal futuro Benedetto XVI. Un laico che la pensava come il presidente della Congregazione per la dottrina della fede. Da qui la prima ed essenziale domanda: per l’Europa “c’è davvero il rischio di subire la stessa fine dell’Impero Romano? Cioè lo svuotamento, la paralisi, la crisi circolatoria… trapianti che ne cancellano l’identità?”.
E proseguendo: “a questo fenomeno di declino e mancanza di fiducia nell’identità europea si affianca un fenomeno di rinascita religiosa dell’Islam […]dovuta anche alla convinzione di grandi masse che quella religione, per loro, fornisce un’identità forte, che dunque si confronta con quella europea, sempre più affievolita”. Fin qui l’analisi del Presidente del Senato prende atto di una situazione esistente. Ma le riflessioni più scomode, perché di autoanalisi, non tardano. Ad avviso di Pera, vari sono i campanelli d’allarme. “Gli occidentali non percepiscono più né il concetto di dignità dell’uomo né l’origine storica in cui tale concetto si è formato- e prosegue- Da dove deriva il concetto di dignità della persona? Non certamente dalla tradizione greca, non esattamente da quella romana ma indiscutibilmente dalla religione giudaica e dalla religione cristiana”.
Un errore dunque non aver introdotto nel preambolo della Costituzione europea le “radici cristiane” in nome di una presunta nobile causa: la tolleranza. Come ricorda lo stesso Pera citando ancora Benedetto XVI: “la tolleranza senza verità è ipocrisia”. Qui si tratterebbe, infatti, di annichilire le nostre origini per non mancare di rispetto agli altri popoli. Singolare comportamento, ad avviso di Pera, dato che gli islamici ci accusano non tanto per la nostra religione quanto per il fatto di non aver religione… per la secolarizzazione imperante.
Prendendo atto di queste dinamiche, possono individuarsi degli obiettivi che coinvolgono varie realtà. “Tanta gente ha bisogno di guide”- esclama Pera. E aggiunge: “Noto un grande successo del Papa, soprattutto tra i giovani. Enormi sono le folle attorno a questo Pontefice tedesco, timido, apparentemente freddo. Dal disagio, dallo smarrimento, talvolta dalla paura, nasce un bisogno. Si deve richiamare alla responsabilità. E lo devono fare con umiltà e responsabilità, non solo i politici, ma anche le università e le accademie”.