Giovanni Paolo II: la dimensione soprannaturale del quotidiano

Il Santo Padre, ricevendo sabato 12 gennaio i partecipanti del Congresso "La grandezza della vita quotidiana", ha chiesto al Beato Josemaría che “continui a vegliare dal Cielo su di voi”.

Alle 11.40 di oggi, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti del Congresso "La grandezza della vita quotidiana", promosso dalla Pontificia Università della Santa Croce in occasione del centenario della nascita del beato Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei.

Nel saluto iniziale mons. Javier Echevarría ha ringraziato il Papa per la sua presenza e ha detto che il congresso "è stata una testimonianza eloquente dell'universale ricchezza ed efficacia del Vangelo, quando si accoglie la lezione che ogni sua pagina ci trasmette dal vivo: l'Incarnazione di Cristo mostra come tutte le realtà umane nobili racchiudano in sé una dimensione divina".

Il Prelato dell'Opus Dei ha aggiunto che "durante i lavori del congresso è stato rivelato il profondo senso ecclesiale che ha informato la figura e gli insegnamenti del beato Josemaría. Egli fu davvero un sacerdote innamorato di Cristo, un figlio esemplare della Chiesa. Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam! (Tutti con Pietro a Gesù per Maria!), fu una delle sue giaculatorie preferite"

Nel suo discorso, il Papa ha ricordato che "il beato Josemaría Escrivá pose al centro della propria predicazione la verità che tutti i battezzati sono chiamati alla pienezza della carità" e che "il Signore vuole entrare in comunione d'amore con ciascuno dei suoi figli, nella trama delle occupazioni di ogni giorno, nel contesto feriale in cui si svolge l'esistenza".

"Le attività giornaliere – ha proseguito il Papa – si presentano come un prezioso mezzo di unione con Cristo, potendo divenire ambito e materia di santificazione, terreno di esercizio delle virtù, dialogo d'amore che si realizza nelle opere". Per ogni battezzato che voglia seguire fedelmente Cristo, "la fabbrica, l'ufficio, la biblioteca, il laboratorio, l'officina, le pareti domestiche possono trasformarsi in altrettanti luoghi di incontro con il Signore, che scelse di vivere per trent'anni nel nascondimento", ha aggiunto il Papa. "Anche per noi, pertanto, il quotidiano, nel suo apparente grigiore, nella sua monotonia fatta di gesti che sembrano ripetersi sempre uguali, può acquistare il rilievo di una dimensione soprannaturale ed esserne in tal modo trasfigurato".

Il Papa ha spiegato che "i piccoli eventi della giornata racchiudono in sé un'insospettabile grandezza, e proprio vivendoli con amore verso Dio e i fratelli è possibile superare in radice ogni frattura fra fede e vita quotidiana; frattura che il Concilio Vaticano II denuncia come 'uno dei più gravi errori del nostro tempo'(cfr Gaudium et spes, 43)".

Inoltre, "santificando il proprio lavoro nel rispetto delle norme morali oggettive, il fedele laico contribuisce efficacemente ad edificare una società più degna dell'uomo" e coopera, così, "a plasmare il volto d'una umanità attenta alle esigenze della persona e del bene comune".

Il Papa ha chiesto ai presenti di "mostrare con lo sforzo quotidiano che l'amore di Cristo può informare tutto l'arco dell'esistenza, consentendo di raggiungere l'ideale di quell'unità di vita" che è "fondamentale nell'impegno di evangelizzazione nella società contemporanea". La preghiera, il lavoro e l'apostolato, "come avete appreso dal beato Josemaría, si incontrano e si fondono se sono vissuti in questo spirito. Egli vi ha sempre incoraggiati ad 'amare il mondo appassionatamente'. E aggiungeva un'importante precisazione: 'Siate uomini e donne di mondo, ma non siate uomini o donne mondani' (Cammino, 939)".

Per raggiungere l'obiettivo di incontrare Cristo nel quotidiano – ha aggiunto il Papa – "il Signore concede le grazie necessarie". Se l'uomo, invece, "non accoglie nel proprio intimo la grazia di Dio, se non prega, se non si accosta frequentemente ai Sacramenti, se non tende alla santità personale, smarrisce il senso stesso del suo pellegrinaggio terreno".

Alla fine dell'udienza il Papa ha ribadito ancora la necessità di operare "sempre in fraterna e solidale comunione con tutti gli altri membri del popolo cristiano e con le diverse istituzioni ecclesiali". Il beato Josemaría – ha concluso il Papa – "continui a vegliare dal Cielo su di voi, perché siate in ogni circostanza fedeli discepoli di Cristo. A tal fine, vi assicuro uno speciale ricordo nella preghiera, mentre con affetto vi benedico insieme con i vostri familiari e con tutti i membri della vostra Prelatura".

Al termine il Papa ha salutato personalmente gli organizzatori e i principali relatori del congresso. Ha benedetto anche i malati e una cinquantina di bimbi accompagnati dai rispettivi genitori.