Amantea, cittadina calabrese del basso Tirreno cosentino, aveva già onorato San Josemaría nel marzo del 2006 con un affollato convegno cittadino sul tema “San Josemaría Escrivá. Il santo del lavoro e della vita quotidiana”. Il fondatore dell’Opus Dei aveva ‘incontrato’ per la prima volta Amantea e le sue contrade il 19 giugno 1948 durante il suo primo viaggio apostolico in Italia.
Lo scorso 27 aprile, Amantea ha inciso sul marmo la propria venerazione al santo intitolandogli un piazzale cittadino, quello antistante il Poliambulatorio dell’Azienda Sanitaria, che si chiamerà così “piazzale San Josemaría Escrivá”. In questa struttura, che copre più di cinquantamila abitanti, fra Amantea e i paesi vicini, si ricevono le prime cure diagnostiche e di prevenzione sanitaria.
L’iniziativa - così come la precedente - è partita da un Comitato promotore, presieduto da Aldo Andreani e composto da numerose persone del luogo. Il Comitato ha lavorato con impegno per la miglior riuscita della giornata. Era stato anche approntato e poi distribuito in 300 copie un libretto dal titolo “San Josemaria: un santo per i malati”.
Alla giornata ha voluto essere presente l'Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano, mons. Salvatore Nunnari, che ha benedetto la targa e ha ricordato come in un altro 27 aprile, quello del 1954, San Josemaria guarì miracolosamente dal diabete. Alla sua intercessione possono ora rivolgersi con fiducia medici, infermieri e pazienti del Poliambulatorio.
Era presente anche il Sindaco di Amantea, Franco Tonnara, e i Sindaci di alcuni Comuni del Comprensorio: Aiello, Belmonte, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, San Pietro in Amantea. Tra le autorità intervenute anche l’Assessore regionale Mario Pirillo, il Consigliere regionale Franco La Rupa, la dr.ssa Perrotta dell’Azienda Sanitaria locale e l’ex Commissario Straordinario Alberto Di Maio.
Il presidente del Comitato, Aldo Andreani, salutando i presenti ha sottolineato come “San Josemaria ha dedicato parte della propria assistenza ai malati rischiando per questo la vita, durante la guerra civile spagnola”. E infatti la targa riporta alcune parole di ‘Forgia’ (n. 600), uno degli scritti di San Josemaria: “Assistere con affetto i malati”.
Alle strutture che in tutto il mondo si rivolgono alla cura e assistenza dei malati, sorte per impulso di San Josemaria – tra cui, ultima, il Campus Bio Medico di Roma - ha fatto riferimento nel suo intervento il decano dell’Università della Calabria, prof. Giuseppe Corrado Frega.
L'incontro si è concluso con la benedizione della targa impartita dal Vescovo e un breve rinfresco.