Sabato 4 marzo 2006, si è svolto nella Sala Convegni dell’Hotel La Tonnara di Amantea (Cosenza), un convegno sul tema “San Josemaría Escrivá. Il santo del lavoro e della vita quotidiana”. Hanno svolto le relazioni la giornalista e scrittrice calabrese Assunta Scorpiniti e il prof. Francesco Calogero docente nella Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Università della S. Croce di Roma.
Amantea, storica ed operosa cittadina di tradizioni marinare al centro della costa tirrenica calabrese, conta 13.500 abitanti. La si riconosce subito per l’importante centro storico avvinghiato alle rocce color rosso-oro e per le memorie di un importante castello di fondazione normanna integrato nel XVI secolo nel sistema difensivo della corona spagnola nel Regno di Napoli. Oggi Amantea è una rinomata stazione turistica balneare.
Sabato scorso, 4 marzo, onorando la sua tradizione di accoglienza, ha ospitato presso l’Hotel La Tonnara, tra le strutture ricettive più rinomate della zona, un convegno su “San Josemaría Escrivá. Il santo del lavoro e della vita quotidiana”.
I cooperatori dell’Opus Dei del luogo hanno potuto così coronare un sogno e un impegno di molti mesi.
Il dr. Aldo Andreani, presidente del Comitato che ha promosso l’incontro, ha salutato all’inizio gli oltre 200 presenti spiegando il perché del convegno: la novità e la freschezza del messaggio di San Josemaría sulla santità cristiana di cui c’è tanto bisogno oggi e, assieme, il desiderio di farlo conoscere agli amanteani.
A seguire è stato proiettato un filmato sul santo - ‘Un amore grande’ incentrato sulle ripercussioni del messaggio del santo sulla vita familiare – che i presenti hanno a lungo applaudito.
Pasqualino Pandullo, giornalista RAI, in veste di moderatore, ha sottolineato la novità rivoluzionaria del messaggio del fondatore dell’Opus Dei: santi nel lavoro e nella vita ordinaria. Ha poi rievocato – con i suoi personali ricordi – l’emozione del giorno straordinario della canonizzazione di San Josemaría: quelle trecentomila e più persone, ordinate, raccolte, nel silenzio quasi irreale di una Piazza San Pietro che ondeggiava come il mare. Ha poi ricordato lo storico viaggio del giugno 1948 compiuto dal santo per gettare le fondamenta del lavoro apostolico nel Sud d’Italia e che lo portò ad attraversare tante cittadine calabresi tra cui Amantea.
Sulle tracce di quel viaggio – e sulle sue ricadute apostoliche odierne – si è messa Assunta Scorpiniti, giornalista e scrittrice calabrese di Cariati, che ha in corso d’opera un libro di interviste su ‘La Calabria di Escrivá’. “Sto incontrando e conoscendo – dice nel suo intervento - il popolo calabrese del Fondatore dell’Opus Dei, per descriverne la geografia, fisica e interiore”. L’amore per la sua terra – che le ha fatto già scrivere altri libri – le ha consentito anche stavolta “di stare con la gente, ascoltarla, capirla e dare voce alle sue storie”.
La scrittrice ha ricordato l’illustre precedente dell’inchiesta di Vittorio Messori del 1994, anch’essa un viaggio dentro l’Opera di San Josemaría, e anch’essa nata da una penna “che non aveva particolare familiarità con la realtà che si accingeva ad indagare. Ho incontrato persone diversissime: dal professionista, al docente universitario, alla persona impegnata in politica, all’impiegato, al dirigente, all’insegnante, alla madre di famiglia”. Ha rievocato il suo incontro con mons. Luigi Tirelli – uno dei partecipanti al viaggio del 1948 nella Calabria contadina del secondo dopoguerra -, che ha avuto il privilegio di vivere accanto al fondatore fasi cruciali dell’Opera. “Quel viaggio non ebbe poi – ha precisato - un immediato seguito apostolico. La maggior parte di adesioni, l’Opera le ha avute, in Calabria, in altre circostanze. Tuttavia, chissà per quale disegno divino, o per riconoscenza umana, l’Opus Dei, oggi, in Calabria, ha delle significative e intense espressioni proprio nei luoghi che san Josemarìa Escrivà ha abbracciato con lo sguardo durante quel viaggio a bordo della vecchia Aprilia modello 438”. La Calabria è la regione italiana che ha il maggior numero di strade, piazze, scuole, e strutture pubbliche di vario genere intitolate a San Josemaría Escrivá.
“Sono convinta del fatto – ha concluso la scrittrice - che è ormai ora, in Calabria, di diffondere con più impegno il messaggio del fondatore dell’Opus Dei a tutti i livelli della società … potrebbe dare risposte a tanti bisogni impellenti, sul piano morale e spirituale … soprattutto ai più giovani, che vivono la confusione delle idee e dei valori… Ritengo che la Calabria, se si continua a fare un buon lavoro, è luogo particolarmente privilegiato per accogliere l’insegnamento di San Josemaría Escrivá”.
Il prof. Calogero nel suo intervento ha curato una particolare ricostruzione cronologica della vita del santo, attraverso ‘quadri’ con rimandi opportuni ai contenuti del messaggio di San Josemaría, una sorta di bozza di sceneggiatura di un film sul santo: dalla vita familiare del piccolo Josemaría – quasi una parabola sulla santità nella vita ordinaria – fino alla ‘battaglia’ per la configurazione giuridica dell’Istituzione che portò – dopo la sua morte - alla creazione della figura della Prelatura personale, che ha tra l’altro sancito la secolarità dei fedeli laici dell’Opus Dei.
Ad Amantea il Comitato sta lavorando per ricordare stabilmente la figura di San Josemaría Escrivá ed il suo passaggio del 19 giugno 1948 attraverso la dedicazione di una piazza cittadina.
a.a.