9 GENNAIO 1902

Ricorre il centocinquesimo anniversario della nascita di San Josemaría, fondatore dell'Opus Dei. Ricordiamo questa data, che parla al cuore di tutti i fedeli della Prelatura dell'Opus Dei e di tante altre persone in tutto il mondo, devote al "santo dell'ordinario", come lo definì Giovanni Paolo II.

Riportiamo alcune considerazioni del suo principale biografo, Andrés Vázquez de Prada, tratte dall'Introduzione e dal primo capitolo della sua opera (Il fondatore dell'Opus Dei, Leonardo International, 3 voll., Milano 2000-2004).

Dall'Introduzione. "Per apprezzare dovutamente la grandezza della sua persona, è necessario seguirlo nella sua progressiva maturazione spirituale. Questo itinerario di crescita interiore è allo stesso tempo fonte di amore e via crucis di sofferenza, per una progressiva identificazione con Cristo. (…). Nelle pagine di questo libro intendiamo anche proiettare la visione dell'itinerario mistico di un'anima.

In questi nostri tempi, Dio ha suscitato un uomo per il bene della Chiesa e delle anime. Dono divino per il quale dobbiamo essere riconoscenti: a Dio in primo luogo, e in parte a don Josemaría, che ha preso docilmente su di sé l'onere di assecondare i disegni divini. Egli non voltò le spalle al mondo; si interessò al suo cammino e al suo progresso. Mise audacia e ottimismo nelle proprie aspirazioni apostoliche. Proclamò che la santità non è fatta solo per alcuni privilegiati. Aprì insomma, con il suo messaggio, i cammini divini della terra. Strade di santificazione per tutti coloro che, nel bel mezzo del mondo, si identificano con Cristo, lavorando per amore di Dio e degli altri uomini.

Alla missione del Fondatore appartiene anche il carisma della sua paternità: Padre e Pastore di una porzione del popolo di Dio. Già in vita ebbe, come gli antichi patriarchi, un’ampia discendenza spirituale".

Dal I capitolo. "Josemaría Escrivá nacque a Barbastro (nella regione spagnola dell’Aragona) il 9 gennaio 1902.

Poche settimane prima della sua morte, mentre cercava di rileggere nella giusta luce la propria esistenza, manifestava un profondo senso della Provvidenza divina dicendo: “Il Signore mi ha fatto vedere come mi ha condotto per mano”. Fra gli anni che vanno dal 1902 al 1975 ci fu per lui una data di eccezionale importanza: il 2 ottobre 1928, giorno della fondazione dell'Opus Dei. Questo fatto soprannaturale ha segnato la sua vita in modo tale che in ogni riferimento autobiografico si rispecchia l'incancellabile consapevolezza di una missione personale. Come quando descrisse la propria venuta al mondo:

“Dio nostro Signore fece in modo che la mia vita fosse normale e comune, senza nulla di straordinario. Mi fece nascere in un focolare cristiano, come sono di solito quelli della mia terra, da genitori esemplari che praticavano e vivevano la propria fede”.

Josemaría nacque alla fine di un giorno d'inverno, verso le dieci di sera. Per questo motivo, con senso umoristico, definiva i suoi primi momenti come passi da “nottambulo”, in quanto aveva cominciato a vivere con una notte intera davanti a sé. Anche se con questa espressione alludeva velatamente alla lunga notte di oscurità che, per anni, avvolse la sua missione spirituale.

Il giorno successivo, 10 gennaio, fu iscritto all’Anagrafe (…)

Alcuni giorni dopo, il 13 gennaio, allora festa liturgica dell'ottava dell'Epifania, nella quale si commemorava il Battesimo del Signore, il Reggente del Vicariato della cattedrale di Barbastro impose al bambino, al fonte battesimale, i nomi che già apparivano nel registro dello Stato Civile: José, nome del padre e del nonno; María, per devozione alla Santissima Vergine; Julián, quello del santo del giorno; Mariano, per riguardo al padrino di battesimo".