Hanno detto

Dichiarazioni su don Álvaro.

- Giovanni Paolo II: “Servo buono e fedele”

“Nell’apprendere la triste notizia dell’improvvisa scomparsa di Monsignor Alvaro del Portillo, Prelato dell’Opus Dei, porgo a Lei ed ai membri dell’intera Prelatura le più sentite condoglianze, mentre ricordo con animo grato al Signore la zelante vita sacerdotale ed episcopale del defunto, l’esempio di fortezza e di fiducia nella Provvidenza Divina da lui costantemente offerto, nonché la sua fedeltà alla Sede di Pietro ed il generoso servizio ecclesiale quale stretto collaboratore e benemerito successore di san Josemaría Escrivá (allora beato), elevo al Signore fervide preghiere di suffragio perché accolga nel gaudio eterno questo suo servitore buono e fedele, ed invio a conforto di quanti hanno beneficiato della sua dedizione pastorale e delle sue elette doti di mente e di cuore una speciale Benedizione Apostolica”.

(Telegramma inviato a Mons. Javier Echevarría)

- Mons. Carlo Cafarra, arcivescovo di Bologna: “Discepolo di Cristo”

“Quando ci salutavamo, egli si inginocchiava davanti a me, per chiedere la benedizione. E la prima volta che mi successe rimasi profondamente commosso, perchè ripensai subito a un altro caso, in cui un altro vescovo chiese a me, sacerdote solo da qualche settimana, di essere benedetto: era il mio vescovo, che un mese prima mi aveva imposto le mani, colpito da un tumore inguaribile che, poco prima di morire, mi chiese di benedirlo. Ecco, questa è l’umiltà dei discepoli di Cristo”.

(Servo buono e fedele, a cura di Vicente Bosch, Libreria Editrice Vaticana)

- Mons. Javier Echevarría, prelato dell’Opus Dei: “Non considerò mai per sé onori o riconoscimenti”

“Conobbi mons. Álvaro del Portillo alla fine degli anni ‘40, e sono stato vicino a lui fin dal mio trasferimento a Roma nel 1950. Questa lunga prossimità – più di quaranta anni-, che ha fatto sì che fossi con lui in momenti e situazioni molto diverse, mi ha permesso di conoscere a fondo la tempra della sua anima: la sua grande intelligenza, la sua vasta cultura, la sua singolare capacità di lavoro, la sua serenità d’animo e ciò che più conta, la profondità della sua fede e quanto fosse intimo e ricco il suo rapporto con Dio. Ritengo innanzitutto un dovere di giustizia dare testimonianza del fatto che mons. Álvaro del Portillo non considerò mai per sé onori o riconoscimenti. Non ricercò nemmeno successi personali o occasioni per mettersi in mostra. Ebbe un’unica ambizione: essere un buon figlio di Dio e un servitore fedele della Chiesa, secondo lo spirito ricevuto da san Josemaría e seguendo il suo esempio”.(In memoriam, “Rendere amabile la Verità”).

- Joaquín Navarro Valls, direttore della Sala Stampa del Vaticano: “Aveva un gran buon umore e un carattere ottimista”.

“Era una persona con due caratteristiche speciali: un gran buon umore e un carattere ottimista e positivo. Ha rappresentato la continuità più fedele al fondatore dell’Opus Dei. Dietro di sé ha lasciato una traccia incancellabile, tipica degli uomini di Dio che compiono silenziosamente una missione per il bene delle anime”.

(Mundo Cristiano, aprile 1994, numero speciale “In morte di monsignor Álvaro del Portillo”).

- Vittorio Messori, scrittore: “Era veramente un padre”

“Di lui mi ha colpito immediatamente la profonda religiosità, unita a un'autentica laicità. Aveva il look e la mentalità di un uomo del mondo. Era veramente un padre, come lo chiamano nell’Opus Dei. Ti veniva la voglia di confessarti, più che di fargli domande”.

(Romana, 1994, nº 18)

- Natalia López Moratalla, professore ordinario di Biochimica dell’Università di Navarra: “Leale a Dio e alla Chiesa”

“Evocare don Álvaro equivale ad ascoltare nel fondo dell’anima l’eco di una parola: fedeltà. Sì, è stato un uomo fedele, buono e fedele, leale a Dio e alla Chiesa, fedele alla parola data, e a quanti abbiano potuto trarre beneficio dal suo zelo pastorale e paterno. Dio volle che questa lealtà scorresse nell’ampio alveo – aperto dal fondatore dell’Opus Dei – di un lavoro ben fondato nell’anelito di santità”.

(Servo buono e fedele, a cura di Vicente Bosch, Libreria Editrice Vaticana)