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Don Josemaría riassumeva dicendo che l’Opus Dei si fonda sulla realtà di essere figli di Dio; è centrato e radicato nell’Eucaristia; e si basa sul lavoro. Come tre geni che compongono il suo DNA spirituale e ti permettono di vivere non più in un bianco e nero piatto, ma in un’esplosione di colore in 3D. Per vedere il mondo e il tuo posto in esso... con gli occhi di Dio. Invece di un monologo, la vita diventa un dialogo, e questa conversazione continua con Dio porta unità nelle nostre vite e trabocca nell’amicizia con gli altri.

Anche noi possiamo in qualsiasi momento dialogare con Gesù. La preghiera è una sfida e un’avventura. E che avventura! Possiamo vivere una vicinanza costante a Cristo, più intima di qualsiasi altra che possiamo vivere con gli esseri umani: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2, 20).

Non privare la tua giovinezza di questa amicizia.
Papa Francesco, Christus Vivit, 155-156

Chi avrebbe capito un messaggio del genere? Chi avrebbe concretamente fatto un passo in avanti per viverlo e diffonderlo? Don Josemaría cominciò a guardarsi intorno, cercando chi potessero condividere il dono e propagarne il fuoco. Operai, preti diocesani, impiegati, artisti, insegnanti, contabili, malati d’ospedale, studenti universitari. Don Josemaría parlava con tutti loro. Alla fine, furono soprattutto universitari: giovani, idealisti, forse ingenui, ma di animo nobile. Erano quelli che si accendevano di più.

La cioccolata calda e i churros (una sorta di ciambelle spagnole. Provali, sono deliziosi!) probabilmente aiutavano. Josemaría si incontrava con i suoi giovani amici universitari in un piccolo caffè di Madrid chiamato “El Sotanillo”. Si stringevano attorno a un paio di tavoli nel retro e parlavano di tutto alla luce del sole, sorseggiando cioccolata calda e mangiando montagne di churros croccanti. Sport, fidanzate, studi, esami, progetti, battute, film, libri, famiglia, speranze professionali, piani, viaggi, cultura, religione... Pian piano, don Josemaría cominciò a spiegare lo spirito dell’Opus Dei. Le sue parole aprirono orizzonti insospettati per loro.

Che la tua vita non sia una vita sterile. Sii utile. Lascia traccia. Illumina con la fiamma della tua fede e del tuo amore.
Cammino, n. 1

Questi studenti e i loro amici divennero il nucleo di ciò che don Josemaría avrebbe più tardi chiamato il “lavoro di san Raffaele”: i giovani uomini e giovani donne che scoprirono, insieme al sacerdote spagnolo, che chiamavano semplicemente “Padre”, che «la vocazione cristiana consiste nel trasformare in endecasillabi la prosa quotidiana» (omelia Amare il mondo appassionatamente).

San Josemaría all'età di 20 anni, durante la sua formazione nel Seminario di San Carlos, a Saragozza (Spagna, 1922).