Il Prelato chiede eventuali testimonianze su Dora del Hoyo

Mons. Javier Echevarría ha pubblicato un editto nel quale chiede il contributo di quanti abbiano una testimonianza significativa o siano in possesso di qualche scritto riguardante Dora del Hoyo, la prima numeraria ausiliare dell’Opus Dei, per la sua Causa di canonizzazione.

Dora del Hoyo.

All’ingresso della Chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace (Roma) è stato reso pubblico un editto emanato dal Prelato dell’Opus Dei, nel quale si chiedono eventuali testimonianze sulla vita di Dora de Hoyo, la prima numeraria ausiliare dell’Opus Dei.

I resti mortali di Dora riposano nella cripta della Chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace, in viale Bruno Buozzi 75, a Roma, accanto al servo di Dio Mons. Álvaro del Portillo.

Qui di seguito riproduciamo il testo dell’editto.

EDITTO

Mons. Javier Echevarría Rodríguez, Prelato, a tutti i fedeli della Prelatura della Santa Croce e Opus Dei.

Subito dopo la morte di Dora del Hoyo, avvenuta il 10 gennaio 2004, cominciarono a manifestarsi espressioni tangibili di una solida ed estesa fama di santità della prima numeraria ausiliare dell’Opus Dei. Da allora mi sono pervenute, da parte di fedeli della Prelatura che trascorsero accanto a lei significativi periodi di vita e da parte di altre persone che l’hanno frequentata, centinaia di testimonianze scritte e firmate dalle quali emerge chiaramente l’esemplarità della sua vita cristiana.

Da tali attestazioni ci siamo sentiti stimolati a proseguire le ricerche. Dopo aver eseguito gli adempimenti previsti dalle norme vigenti, sono arrivato alla persuasione fondata che esistono le condizioni necessarie per introdurre la Causa di canonizzazione di Salvadora del Hoyo Alonso (Dora).

Invito pertanto tutti i fedeli della Prelatura della Santa Croce e Opus Dei i quali ritengano di essere in possesso di notizie utili in relazione alla Causa – tanto favorevoli come contrarie –, così come di scritti di Dora del Hoyo o di documenti riguardanti la sua persona e la sua attività, a renderli noti in piena libertà, consentendo così l’auspicata completezza delle ricerche e il pieno accertamento della verità.

Roma, 11 ottobre 2011

+JAVIER ECHEVARRÍA

Mons. Ernst Burkhart

Cancelliere della Curia Prelatizia

Preghiera per la devozione privata Biografia

Dora de Hoyo Alonso è nata l’11 gennaio 1914 a Boca de Huérgano, provincia di León, in Spagna. I genitori, cristiani esemplari, le diedero una profonda formazione cristiana. A Bilbao, il 14 marzo 1946, chiese l’ammissione all’Opus Dei. Fin dal primo momento, Dora ha saputo corrispondere con fedeltà alla chiamata divina. Si notava la sua devozione eucaristica –la Santa Messa era il centro e la radice della sua vita interiore–, un tenero amore per la Santissima Vergine e per san Giuseppe, e il ricorso fiducioso al proprio Angelo Custode. Il 27 dicembre 1946, su invito di san Josemaría, si trasferì a Roma, dove visse sino alla fine della sua vita. Seppe scoprire il significato santificatore e apostolico che si nasconde dietro ogni azione apparentemente banale, coniugando lo spirito di servizio e la competenza professionale. Da Roma ha collaborato alla formazione di donne del mondo intero e ha contribuito all’attività apostolica dell’Opus Dei in tutti gli ambienti della società. È morta il 10 gennaio 2004.

In conformità ai decreti di Papa Urbano VIII, dichiariamo che non si vuole in alcun modo prevenire il giudizio dell’Autorità ecclesiastica e che la preghiera per la devozione privata non ha alcuna finalità di culto pubblico.

Parole pronunciate da Mons. Javier Echevarría il 10 gennaio 2010:

“Dora è stata molto importante per l’Opus Dei, con la sua fedeltà e con il suo lavoro perfettamente rifinito, impreziosito dall’umiltà di “lavorare e scomparire”. È stata alunna alla scuola della Madonna, secondo lo spirito di san Josemaría. Per questo è stata tanto efficace sino alla fine della sua vita. Non ha voluto alcuna gloria, alcuna considerazione, e ha donato al cento per cento tutta la sua vita.

È stata una donna di fede. Era la prima numeraria ausiliare e ha avuto fiducia in ciò che Dio le chiedeva attraverso san Josemaría. Praticava la speranza, che la portava a sapere che l’Opus Dei si sarebbe ampliata e sarebbe diventata ciò che oggi abbiamo davanti agli occhi. Tutto questo, attraverso il suo amore di Dio, così grande da impedirle di pensare a se stessa: pensava soltanto al Signore e agli altri. Abbiamo una grande intercessora e le dobbiamo essere molto grati. Aveva imparato dal nostro fondatore che la cosa più importante è servire, servire e servire, il Signore e le anime”.

Coloro che dovessero ottenere grazie attraverso la sua intercessione sono pregati di comunicarlo alla Prelatura dell’Opus Dei, Ufficio per le Cause dei Santi, via Cosimo del Fante, 19 - 20122 Milano. E-mail: info@opusdei.it .