Don Salvatore e la sua scommessa

Don Salvatore è parroco di un’antica basilica nel centro storico di Napoli. In questa testimonianza racconta della sua vocazione e del suo incontro con san Josemaría, avvenuto grazie ai video della predicazione del fondatore dell’Opus Dei in America Latina.

«Il mio parroco, quando avevo quattordici o quindici anni - racconta don Salvatore -, ci faceva vedere a catechismo i video di san Josemaría doppiati in italiano. Mi colpivano la sua energia, la gestualità e la passione con cui comunicava. Aveva una capacità unica di trasmettere entusiasmo per il sacerdozio e per la vita cristiana».

La chiamata e la scommessa sulla felicità

Don Salvatore Giuliano nasce in una famiglia con un fratello maggiore e una sorella minore. Il padre muore quando lui ha appena diciannove anni. Crescendo nella vita parrocchiale, inizia a percepire i primi segnali di una vocazione sacerdotale, ma inizialmente cerca di sfuggire a questa chiamata, allontanandosi dalla comunità per alcuni mesi: «Ma ero felice solo lì - commenta -, accanto a Gesù, ricevendolo nell’Eucaristia, parlando con Lui e di Lui. Decisi che avrei dovuto scommettere su questa felicità».

Dopo un periodo di discernimento, entra nel Seminario Maggiore di Capodimonte, a Napoli, e viene ordinato sacerdote nel 2000.

Una vocazione nella vocazione

Dopo essere stato nominato parroco nel 2003, si dedica alla pastorale in una realtà di periferia, riuscendo nel frattempo a concludere la licenza e il dottorato in teologia dogmatica. La sua passione per il dialogo interreligioso e l'ecumenismo lo porta a insegnare in due facoltà teologiche, ma nel profondo sente che il suo ministero ha ancora bisogno di una svolta.

«Sentivo che c'era qualcosa in più che il Signore mi chiedeva. Mi misi in preghiera».

Nel marzo 2015 chiede l'ammissione all'Opus Dei come socio della Società Sacerdotale della Santa Croce. L'incontro con un sacerdote dell'Opera lo aiuta nel discernimento e gli offre un supporto concreto per vivere con maggiore pienezza la sua vocazione: «Una vocazione nella vocazione - prosegue -. L'Opus Dei per me è diventata una casa. Il rischio di un sacerdote secolare è quello di sentirsi solo. Ritrovarmi tutte le settimane per il circolo, per il pranzo, gli esercizi spirituali, mi aiuta molto. Tante volte sei circondato da tante persone che ti vogliono bene, ma alcune condivisioni puoi farle solo con un confratello».

L'evangelizzazione notturna nel cuore di Napoli

Da oltre dieci anni, don Salvatore è parroco della Basilica di San Giovanni Maggiore, una chiesa storica del centro di Napoli, rimasta chiusa per quarant’anni prima della sua riapertura avvenuta grazie allo sforzo della comunità e delle istituzioni. La riqualificazione della basilica ha permesso di avviare un itinerario museale, garantendo sostenibilità economica al progetto, e di rendere la chiesa un punto di riferimento per eventi culturali e momenti di formazione per i giovani.

Un'iniziativa particolarmente significativa è l'evangelizzazione notturna. Una volta al mese, la basilica apre le sue porte fino a tarda notte, offrendo un luogo di preghiera e di ascolto:

«Chiunque può entrare e trovare l'adorazione eucaristica, sacerdoti disponibili per la confessione e, in collaborazione con il Comune, tre psicologhe pronte ad ascoltare chi ne ha bisogno».

Molti giovani che partecipano a questi incontri decidono poi di intraprendere un cammino di fede nelle loro parrocchie. Alcuni volontari della parrocchia vanno persino nelle piazze a invitare altri giovani, annunciando che la chiesa è aperta per loro.

«Mettiamo due cestini: in uno, ‘Gesù ti dice’, i ragazzi possono pescare una frase del Vangelo; nell'altro, ‘Dillo a Gesù’, possono scrivere una preghiera che poi verrà affidata ad altri giovani per essere portata in intercessione».

La bellezza della vocazione sacerdotale

Guardando al suo percorso, don Salvatore vede la sua vocazione come un dono che continua a portare frutto. Nel tempo, sei giovani hanno seguito il suo esempio: tre seminaristi che ha accompagnato fino all'ordinazione sacerdotale, una suora di clausura, una religiosa francescana e un giovane francescano.

«San Josemaría mi ha colpito per l'entusiasmo e la passione che metteva in ogni cosa che faceva. Penso sia stata questa sua caratteristica ad attirare tanta gente. Ha vissuto con gioia il suo sacerdozio, ed è ciò che desidero vivere anch'io ogni giorno».