"Se noi ci diamo, Egli ci si dà. Bisogna avere piena fiducia ”

La chiamata del Signore - la vocazione - si presenta sempre così: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua». Sì: la vocazione esige rinuncia, sacrificio. Però come risulta gradevole il sacrificio - «Gaudium cum pace», gioia e pace - se la rinuncia è completa! (Solco, 8)

Se accetti che Dio comandi sulla tua barca, che sia Lui il padrone..., che sicurezza! Anche quando sembra assente, quando sembra addormentato, quando sembra non darsi pensiero, mentre si leva la tempesta nelle tenebre più fitte. San Marco racconta che gli apostoli ebbero a trovarsi in circostanze simili; e Gesù, vedendoli tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare... «Coraggio, sono io, non temete!» Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò [Mc 6, 48, 50-51].

Figli miei, succedono tante cose sulla terra...! Potrei dirvi delle pene, delle sofferenze, dei maltrattamenti, del martirio — non sto esagerando —, dell'eroismo di tante anime. Davanti ai nostri occhi, nella nostra mente, talvolta prende corpo l'impressione che Gesù dorma, che non ci stia a sentire; ma san Luca racconta come Gesù si comporta con i suoi amici: Ora, mentre i discepoli navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. Allora disse loro: «Dov'è la vostra fede?» [Lc 8,23-25],

Se noi ci diamo, Egli ci si dà. Bisogna avere piena fiducia nel Maestro, abbandonarsi nelle sue mani senza lesinare; dimostrargli, con le opere, che la barca è sua; che vogliamo che Egli disponga a suo piacimento di tutto ciò che ci appartiene.

(Amici di Dio, 22)

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