Una "pastiglia" per evitare un problema

Eli Xólyx, del Guatemala, racconta come san Josemaría Escrivá aiuta la sua famiglia

Siamo una famiglia di 11 fratelli di Santa Fe Ocaña, Guatemala. Mio padre ha una piantagione di rose e noi lo aiutiamo nel lavoro. Quando mia madre - che ha 43 anni - è rimasta incinta dell’ultimo dei miei fratelli, hanno dovuto portarla dal dottore per una malattia allo stomaco. Il medico che l’ha visitata, senza pensarci molto, le ha consigliato di prendere alcune pastiglie per interrompere la gravidanza: era molto semplice, non avrebbe sofferto nulla e così avrebbe potuto essere curata e guarire senza difficoltà.

Quando mio padre è venuto a saperlo, si è rifiutato: è un crimine, ha detto, consultiamo un altro medico. Poi preghiamo san Josemaría perché tutto vada bene. Con l’aiuto di un’altra equipe medica, mia madre ha dato alla luce mio fratellino, che abbiamo chiamato Josemaría e lei si è ristabilita. Josemaría ha già due anni.

Ma mio padre è rimasto preoccupato per il primo medico e ha voluto portargli Josemaría, perché vedesse che questo bambino non è stato ucciso. Il medico è rimasto molto colpito: ha detto che gli avevano consigliato di fare così in questi casi, che era contento che non lo avessero fatto, e che non aveva la loro fede. Allora mio padre gli ha parlato di san Josemaría e dell’Opus Dei: il medico ha voluto conoscerla direttamente e da allora ha cambiato radicalmente le sue idee.

Per ringraziare San Josemaría, mio padre ha riservato una parte della piantagione perché questi fiori possano stare vicino al Tabernacolo in un centro dell’Opus Dei. Ora continuiamo a chiedere a San Josemaría la guarigione di mia madre, che ha ancora dolori, e offriamo tutto per il Santo Padre e per la fedeltà delle sue figlie dell’Opus Dei.