Sul punto di perdere il treno

Beppe Juvara, Italia

Per circa sei anni ho vissuto in una residenza universitaria di Catania, (Italia). Lì ho conosciuto l’Opera e Monsignor Escrivá. Nel 1989 mi trovavo a Firenze per il corso di Ufficiale Médico, alla fine del quale dovevo ritornare in Sicilia. Avevo prenotato un vagone letto perchè si stavano avvicinando le festività pasquali e c’era il solito caos di pendolari. Purtroppo, un intenso traffico stradale fece sì che arrivassi in stazione con mezz’ora di ritardo; lo stesso autista che mi accompagnava aveva perso ogni speranza. Io pregai intensamente Monsignor Escrivá, dal momento che in quel periodo sarebbe stato difficilissimo trovare un posto su un altro treno. Quando arrivai in stazione, scesi con calma dalla vettura... perchè a questo punto mi ero rassegnato anch’io. Dopo alcuni minuti, mi resi conto che il treno era ancora fermo al binario. Incredulo, chiesi a un ferroviere se si trattava del treno per la Sicilia e mi rispose: “Il treno è questo, ma non mi spiego perchè non sia ancora partito”. Balzai velocemente sul vagone letto: ebbi appena il tempo di chiudere la porta che il treno partì. Il ferroviere sorrise per la mia grande fortuna, mentre io ringraziavo Monsignor Escrivá.