Mi rubarono la borsetta

R. N. M., Spagna

Il 24 dicembre mi diedero uno strattone e mi rubarono la borsetta. Non avevo molto denaro, ma piccole cose che mi dispiaceva perdere. Ho molta fiducia nel "mio amico" San Josemaría, come lo chiamo, e gli chiesi aiuto per recuperarla. Gli promisi che avrei scritto il favore e pregai un'immaginetta. Passai una brutta giornata: fare la denuncia alla polizia, annullare le carte di credito, fare nuovi documenti di identità, patente… Sembrava interminabile. Inoltre da un po' di tempo avevo problemi familiari, per cui il furto fu il detonatore per rovinarmi ulteriormente il Natale. Ormai nel pomeriggio, poco prima di andare al paese per passare la notte con la mia famiglia, mi chiamò mio fratello per darmi il telefono di una signora che aveva trovato per strada il contenuto della borsetta, eccetto il denaro e il cellulare. Poté trovarmi attraverso alcuni numeri di telefono che avevo appuntato in qualche pezzo di carta. La contattai, mi diede le cose e mi spiegò dove le aveva trovate. Quando partimmo in auto, passai per quel posto. Sapevo che San Josemaría, se faceva il favore, lo faceva fino alla fine. E sotto un'auto c'erano la borsa e un paio di cose che mancavano. Poiché ogni promessa è debito, sono qui a raccontare quello che mi è successo. La cosa più impressionante è che sono sempre stata certa che tutto sarebbe saltato fuori. Non è neppure il caso di dire che, prima di questo, San Josemaría mi ha aiutato in una moltitudine di piccole cose, come trovare il parcheggio quando sembrava impossibile… e in altre cose non tanto piccole.