Il Papa benedice la statua di san Josemaría Escrivá

Riportiamo l'articolo de L’Osservatore Romano del 15 settembre 2005 che racconta la benedizione del Papa alla statua di san Josemaría Escrivá, collocata in una nicchia della facciata del transetto sinistro (di san Giuseppe) della Basilica Vaticana.

La cerimonia è stata presieduta da Benedetto XVI alle ore 11.45, al termine dell'udienza generale. L'ultima statua ad essere collocata nella facciata esterna della Basilica era stata quella di san Gregorio l'illuminatore, benedetta dal servo di Dio Giovanni Paolo II il 19 gennaio scorso. Per la grande famiglia dell'Opus Dei è stato un giorno di festa: i suoi membri, presenti in tanti Paesi del mondo, si riconoscono nel volto del fondatore beatificato da Giovanni Paolo II il 17 maggio 1992 e canonizzato il 6 ottobre 2002 in San Pietro.

Nella contemplazione della statua si compie un pellegrinaggio nella storia della Società Sacerdotale della Santa Croce e Opus Dei scaturita dal suo cuore. Nato il 9 gennaio 1902 a Barbastro (Spagna) e morto a Roma il 26 giugno 1975, egli ha vissuto come amava ripetere ai suoi discepoli il «segreto della santità» che è «in primo luogo, orazione; poi, espiazione; in terzo luogo, molto "in terzo luogo", azione».

Giunto in Papamobile dinanzi all'ingresso della Sagrestia della Basilica, Benedetto XVI ha indossato la stola. Quindi ha asperso la statua con l'acqua lustrale ed ha recitato una breve preghiera. Infine ha salutato gli oltre mille fedeli presenti per molti dei quali è stato allestito un maxischermo sul piazzale di santa Marta , soffermandosi in particolare con i Direttori e le Direttrici dell' Opus Dei. Benedetto XVI è stato accolto, tra gli altri, dai Cardinali Francesco Marchisano, Arciprete della Basilica Vaticana; Eduardo Martinez Somalo, Camerlengo di Santa Romana Chiesa; Claudio Hummes, Arcivescovo di Sào Paulo (Brasile); José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi; Julián Herranz, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; Giovanni Cheli; e da alcuni Presuli, tra i quali l'Arcivescovo Angelo Comastri, Coadiutore dell'Arciprete della Basilica, Vicario Generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro; il Vescovo Javier Echevarría Rodriguez, Prelato dell'Opus Dei, il Vescovo Vittorio Lanzani, Delegato della Fabbrica di San Pietro.

Dalla terrazza della Sagrestia le voci di 80 cantori diretti dai Maestro Mons. Pablo Colino hanno allietato l'avvenimento, al quale hanno partecipato anche alcuni Ambasciatori e le persone che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera. Prima dell’arrivo di Benedetto XVI sono intervenuti il Cardinale Marchisano, il Vescovo Prelato dell'Opus Dei e lo scultore Romano Cosci, che ha realizzato la statua.

Quelle parole del Vangelo di Giovanni

Alta più cinque metri e pesante 32 tonnellate l'opera è stata ricavata da un unico blocco di marmo di Carrara. Cosci lo ha scolpito a Pietrasanta (vicino i Massa Carrara), lavorandovi per due anni. Già nel 2002, aveva realizzato un'opera per la facciata della Basilica Vaticana: quella della santa spagnola Maria Josefa del Corazón de Jesus, che si trova all'entrata delle Grotte Vaticane. Lo scultore si è ispirato alle parole di Cristo, riportate nel Vangelo di Giovanni (12, 32), spesso meditate dal fondatore dell'Opus Dei: «Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». Infatti in un'intervista a «L'Osservatore della Domenica» (maggio-giugno 1968) san Josemaría affermava: «Cristo, morendo sulla Croce, attrae a sé la Creazione intera e, nel suo nome, i cristiani, lavorando in mezzo al mondo, devono riconciliare tutte le cose con Dio, collocando Cristo in cima a tutte le attività umane».

L'opera di Cosci rappresenta san Josemaría rivestito dei paramenti sacerdotali per la Celebrazione Eucaristica, con le braccia leggermente aperte. Mons. Echevarría lo ha definito «un atteggiamento tipico del Santo, che cercò sempre la protezione della Madonna. Le sue mani aperte in gesto di accoglienza sono attente alle nostre necessità. Penso che il suo gesto - ha concluso il Prelato dell'Opus Dei - sia un invito a rivolgerci a lui in ogni momento del nostro pellegrinaggio terreno, con la più viva confidenza di essere ascoltati».

Gli stemmi di due Pontefici e due piccoli angeli

Nella parte inferiore dell'opera marmorea sono scolpiti gli stemmi di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, i due Papi sotto i cui Pontificati è stato cominciato e portato a termine il lavoro. Ai piedi del Santo, due angeli (l'Opus Dei fu fondata a Madrid il giorno della festa dei Santi Angeli Custodi, il 2 ottobre 1928): uno dei due porge a san Josemaría un libro aperto, con il citato versetto del Vangelo giovanneo. «L'insegnamento fondamentale del sacerdote spagnolo - ha detto il Cardinale Marchisano nel suo intervento - è che i Santi non sono superuomini, esseri inarrivabili o persone fuori del comune, i Santi sono infatti persone come noi e fra di noi, uomini di Dio, anime che, nel mondo si sono impegnate nel tentativo di identificarsi con Gesù Cristo, il Maestro».

Egli ha aggiunto l'Arciprete «ha scosso le persone dall'apatia spirituale che porta a ritenere la santità riservata a pochi eletti, dimostrando che essa non è qualcosa di insolito, ma una realtà per tutti i battezzati». Infine riferendosi all'Anno dell'Eucaristia che sta per concludersi, l'Arciprete della Basilica Vaticana ha sottolineato come san Josemaría abbia sempre indicato il Divino Sacramento come momento privilegiato per l'incontro personale con Cristo Pane e Parola mostrando, con l'esempio e l'instancabile predicazione, la possibilità per tutti di unirsi a Cristo».

La statua di san Josemaría Escrivá de Balaguer

La statua di san Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei è stata collocata all’esterno della Basilica di San Pietro il 30 agosto.

La scultura in marmo, di poco più di cinque metri d’altezza, è stata collocata in una nicchia della facciata del transetto sinistro della Basilica, chiamato anche braccio di San Giuseppe, molto vicino all’entrata della Sacrestia.

Le nicchie di questa zona della Basilica sono state destinate da Giovanni Paolo II ad accolgliere le sculture dei santi e fondatori del nostro tempo.

La statua di San Josemaría si trova vicino ad altre statue delle stesse dimensioni, come ad esempio quella di San Gregorio, fondatore della Chiesa Armena (scolpita dall’armeno Khatchik Kazandjian); di Santa Teresa delle Ande, carmelitana (realizzata da Juan Eduardo Fernández Cox, cileno); di San Marcellino Champagnat, fondatore dei Fratelli Maristi (dell’artista Jorge Jiménez Deredia, costaricano).

L’immagine di San Josemaría è opera dello scultore italiano Romano Cosci, che ha lavorato su un solo blocco di marmo per oltre un anno. Già nel 2002, Cosci aveva realizzato una scultura per la facciata della basilica vaticana: quella della santa spagnola Giuseppina del Cuore di Gesù, che si trova all’entrata delle grotte vaticane.

In Vaticano esistono più di 150 sculture di santi, comprendendo anche quelle del Colonnato. Il significato di questa serie di statue è quello di ricordare che la Chiesa si fa bella con la vita dei santi, che sono modello e stimolo per i cristiani.

Nella realizzazione della scultura di San Josemaría, Romano Cosci si è ispirato ad alcune parole di Cristo, riportate nei Vangeli, spesso meditate dal fondatore dell’Opus Dei: si exaltatus fuero a terra, omnes traham ad meipsum. "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me".

San Josemaría si riferì in numerose occasioni a queste parole. Per esempio, nel 1968 affermava: "Da moltissimi anni, dalla stessa data fondazionale dell’Opus Dei, ho meditato e fatto meditare alcune parole di Cristo che ci riporta san Giovanni: Et ego, si exaltatus fuero a terra, omnia traham ad meipsum (Giovanni 12,32). Cristo, morendo sulla Croce, attrae a sè la Creazione intera e, nel suo nome, i cristiani, lavorando in mezzo al mondo, devono riconciliare tutte le cose con Dio, collocando Cristo in cima a tutte le attività umane (Intervista pubblicata in L'Osservatore della Domenica, Città del Vaticano, maggio-giugno 1968).

L’opera di Cosci rappresenta san Josemaría rivestito dei paramenti sacerdotali per celebrare la Santa Messa, con le braccia leggermente aperte. Nella parte inferiore sono scolpiti gli stemmi papali di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, i due pontefici sotto i quali, rispettivamente, è stato cominciato e portato a termine il lavoro. Ai piedi del santo, due angeli (l’Opus Dei fu fondato il giorno della festa dei Santi Angeli Custodi): uno dei due porge a San Josemaría un libro aperto, con il versetto del Vangelo sopra menzionato.

Oltre 150 statue arricchiscono la Basilica

Dal 1706 al 1954 sono state collocate all'interno della Basilica le statue di 39 grandi Fondatori. Successivamente, per volontà di Giovanni Paolo II, altre otto statue sono state poste all'esterno. Ad esse si aggiunge oggi quella di Escrivá. Se si considerano anche quelle del Colonnato si supera il numero di 150 statue di santi. Essi mostrano la bellezza della Chiesa nei suoi testimoni più credibili.

Gianluca Biccini // L'Osservatore Romano