Il fidanzamento e il matrimonio sono una “meravigliosa avventura”

Mariana González e Germán Iramendi, Maestra e funzionario di banca, Uruguay

San Josemaría è il “colpevole” che ha convertito la nostra vita di fidanzati prima, di sposati ora, in una meravigliosa avventura”.

Durante il periodo di fidanzamento, abbiamo seguito il suo consiglio: “Vogliatevi bene, frequentatevi, conoscetevi; vi dico di rispettarvi reciprocamente come se ciascuno fosse un tesoro che appartiene all’altro”. Vivere il fidanzamento in modo casto è difficile, ma vale la pena! Bisogna utilizzare il tempo per parlare.

Di cosa si parla? Di tutto e di niente, di ciò che è importante e di ciò che è inutile. In questo modo, dopo la luna di miele, non ci sono “sorprese”. Se i fidanzati, invece di parlare, occupano il tempo in manifestazioni di affetto più proprie del matrimonio, probabilmente non arrivano a conoscersi bene. Era bellissimo trascorrere ore parlando del nostro futuro insieme: dove avremmo vissuto, quanti figli avremmo avuto, come li avremmo educati. Parlavamo persino delle scuole che avrebbero frequentato e cercavamo di immaginarci come sarebbe stata la nostra convivenza quotidiana, in cosa ognuno avrebbe dovuto cedere, cambiare, e tanti altri argomenti. Cercavamo anche di conoscere l’uno i difetti dell’altro, perché come diceva il Padre “Amate tutti i reciproci difetti che non siano offesa a Dio!”.

Questo ci ha aiutato ad arrivare al matrimonio con tranquillità e piena libertà. Sapevamo che “il matrimonio è di un uomo con una donna e per sempre”, e che se avessimo lottato ogni giorno per conservare quello che avevamo, non sarebbe mancata la grazia di Dio.

Crediamo che molti dei problemi che portano oggi tante coppie giovani al divorzio è il fatto di sapere che, nel caso in cui qualcosa non funzionasse, esiste una scappatoia, un’uscita di sicurezza alla quale ricorrere. Questo toglie loro la possibilità di sacrificarsi l’uno per l’altra, di affrontare i problemi di ogni giorno da un diverso punto di vista, sapendo che ci si è impegnati a portare avanti qualcosa.

Il fondatore dell’Opus Dei ci spingeva inoltre a non avere paura della vita, a non chiuderne le fonti, a non lamentarci mai dei figli, e a riceverli con amore per quello che sono: “Una prova di fiducia del Signore, che vi manda queste creature per trasformare la vostra casa in un cielo”. Questo ci ha portato a sforzaci, perché i figli a volte preoccupano “economicamente”, oppure esigono molta cura. Per ora abbiamo María Paz e siamo certi che sia il regalo più grande che ci sia capitato.

Sappiamo che siamo sposati da poco e che se Dio vuole ci rimangono molti anni sulla terra da vivere insieme. In questi due anni abbiamo imparato che non dobbiamo avere paura dell’usura del tempo. San Josemaría ci ha dato consigli per il nostro cammino: “...Che litighino, però poco. E, dopo, tutti e due devono riconoscere che hanno entrambi colpa e dirsi l’uno all’altro: perdonami!, e darsi un forte abbraccio”. E poi, consigliava di non litigare mai davanti ai figli.

Chiedeva inoltre alla moglie e al marito di non “trascurarsi”. Alle donne diceva che cercassero di mantenersi “giovani e belle, purché la moglie curata custodisce la fedeltà del marito: “E’ una questione di giustizia!” diceva. E agli uomini suggeriva che dimostrassero sempre il loro amore alle mogli. “Non siate tirchi! Bisogna essere un pò fidanzati per tutta la vita... tornare a casa stanco, col “muso”... non va!”. Vostra moglie ha bisogno di due baci al vostro rientro...”. E così ci mostrava che il matrimonio, sacrificio seppur gioioso, è dare l’anima “perché gli altri camminino sul morbido” e così si converte non solo in cammino di fedeltà, ma anche di felicità.

È molto difficile comprendere quanto una determinata persona ha influito sulla nostra vita. Solo adesso e attraverso questa testimonianza lo intravediamo con maggiore chiarezza. Siamo grati a San Josemaría per i suoi insegnamenti: sappiamo che Dio ci chiederà conto di “averlo conosciuto” e ci auguriamo che ci aiuti perché questa “meravigliosa avventura” della quale abbiamo parlato all’inizio segua il suo percorso e che dopo María Paz vengano altri figli.

Testimonianza pubblicata nel libro “San Josemaría y los uruguayos”, edito a Montevideo in occasione del centenario della nascita. Il volume raccoglie 65 testimonianze di uruguaiani, fedeli della Prelatura e amici, che raccontano come hanno conosciuto e come vivono gli insegnamenti del fondatore dell’Opus Dei.