Devozione a san Josemaría degli abitanti di San Felice d’Ocre

La benedizione solenne di un'immagine di san Josemaría Escrivá, nella parrocchia di San Giacomo Apostolo, a San Felice d’Ocre.

“E’ per me motivo di orgoglio sapere che in un angolo del mio comune è presente, non solo spiritualmente, ma anche fisicamente, san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei”, ha detto la dott.ssa Nanda Palesse, sindaco di Ocre (provincia di L’Aquila), durante la cerimonia del 9 luglio 2003, celebrata in occasione della benedizione solenne di un’immagine di san Josemaría Escrivá, nella parrocchia di San Giacomo Apostolo, a San Felice d’Ocre.

“Si tratta di una testimonianza dell’unione che è esistita, e che credo continuerà, tra san Josemaría e questa cittadina. Il fondatore dell’Opus Dei ha visitato molte volte queste zone e ora, la reliquia ex ossibus del santo che S.E.R. Mons. Javier Echevarría ha voluto donarci, sarà un ricordo della sua presenza tra noi, che rimarrà per sempre”, ha aggiunto.

"La reliquia ex ossibus del santo che S.E.R. Mons. Javier Echevarría ha voluto donarci, sarà un ricordo della sua presenza tra noi, che rimarrà per sempre”.

Durante la Santa Messa, il celebrante S.E.R. Mons. Julián Herranz, arcivescovo Presidente del Pontificio Consiglio para i Testi Legislativi, ha ricordato che san Josemaría visitò per la prima volta a San Felice nel 1966 “e si innamorò di queste terre”. “Oggi – ha sottolineato Mons. Herranz –, migliaia di persone di tutto il mondo che hanno trascorso qui, nel centro Tor D’Aveia, un periodo di studio e formazione, portano nel cuore il ricordo dell’ospitalità dei suoi cittadini e della bellezza dei suoi paesaggi”. “Siamo orgogliosi di questo ricordo”, ha commentato più tardi il sindaco.

L’immagine di san Josemaría presiede la prima cappella della chiesa, a sinistra della navata. É un dipinto ad olio che rappresenta san Josemaría, rivestito con i paramenti liturgici, in orazione davanti alla Madonna del Rosario che ha Gesù Bambino in braccio. Circondano la scena vari angeli; due di essi hanno il libro “Santo Rosario”, scritto dal fondatore dell’Opus Dei. Sullo sfondo s’intravede il caratteristico paesaggio del paese d’Ocre, con l’inconfondibile castello medievale. Nella parte inferiore del quadro, una iscrizione in latino riporta una breve preghiera che san Josemaría ripeteva con frequenza da quando era giovane: Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam (Tutti con Pietro a Gesù, per Maria).

L'iscrizione in latino riporta una breve preghiera che san Josemaría ripeteva con frequenza da quando era giovane: Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam (Tutti con Pietro a Gesù, per Maria).

Il dipinto è stato realizzato dall’artista Salvador Pérez, che ha conosciuto personalmente il fondatore dell’Opus Dei e ne ha eseguito numerosi ritratti.

“Il progetto comprendeva i lavori di restauro di due cappelle della chiesa, in modo che, oltre ad arricchire il luogo di culto, si contribuisse alla conservazione di parte del patrimonio artistico del luogo”, ha spiegato il dott. Boris Di Pasquale, presidente del comitato organizzatore dell’iniziativa.

All’atto hanno presenziato anche la dott.ssa Rosa Rosella, della sovrintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici de L’Aquila, l’ing. Giacomo di Marco, Presidente della Comunità Montana Amiternina, don Domenico Marcocci, direttore diocesano dei Beni Culturali, il Maresciallo Gasbarro, comandante della stazione dei Carabinieri di L’Aquila e il parroco don Manuel Cepeda Pino. La cerimonia, alla quale hanno partecipato molti abitanti di San Felice d’Ocre e di altri paesi vicini, è stata accompagnata dal coro di“Villa Sant’Angelo” diretto da Rosella Pezzuti.

“Il messaggio di san Josemaría – ha commentato il sindaco alla fine della cerimonia – è di grande attualità perché dà valore alla vita dei laici: non è necessario essere sacerdote o religioso per essere santo, ci dice san Josemaría. Si può arrivare alla santità, alla scoperta della dignità di figli di Dio, cercando di compiere il proprio dovere con la maggior perfezione possibile. Ha elevato l’ordinarietà a livello straordinario! E una visione molto moderna della religione”.