Un uomo che sa amare e che sa ridere

Il Museo d’Arte Contemporanea di Oporto ha accolto nel giugno scorso 250 persone che hanno partecipato a una commemorazione del Beato Josemaría. L’incontro, al quale ha partecipato l’ex Presidente del Portogallo, Ramalho Eanes, è stato organizzato dal Collegio Universitario Boavista.

Nel Museo di Arte Contemporanea di Oporto erano presenti 250 partecipanti.

Ha aperto i lavori il professor Fernando Sena Esteves, della Facoltà di Farmacia dell’Università di Oporto: «Abbiamo scelto un tema particolare “Un uomo che sa amare e che sa ridere”, che ci permetterà di evidenziare una caratteristica molto interessante del Beato Josemaría: il suo buon umore. Parlando di se stesso all’epoca in cui vide l’Opus Dei, diceva: “Io non avevo nulla, solo 26 anni, grazia di Dio e buon umore”. Il buon umore era segno che si sentiva figlio di Dio: un segno rilevante nella vita di uno che dovette soffrire molto».

Fatima Fonseca, insegnante di scuole secondaria e madre di famiglia, ha tracciato un profilo biografico del Fondatore dell’Opus Dei: «Quello che di lui conosco lo devo soprattutto a delle persone amiche che nel 1978, attraverso documenti e immagini, mi hanno presentato Josemaría Escrivá. Ho scoperto che quell’uomo era un padre, non di poche persone ma di una moltitudine, un padre molto speciale».

Più avanti la professoressa Fonseca ha citato un ricordo personale: «Alcuni anni dopo quell’incontro, riscoprii con emozione delle frasi annotate su un quaderno dei miei tempi d’Università: “Sento che è necessario che ci sia qualcuno come noi, capace di spargere ai quattro venti la buona novella; qualcuno che viva il Vangelo alla lettera, che attragga da ogni parte gente nuova; qualcuno che sappia che cosa importa per davvero nella vita e quale ne è il senso”. Allora io non sapevo che quel qualcuno c’era già».

António Lobo Xavier, Fernando Pinto Coelho, Humberto Ayres Pereira e António Ramalho Eanes. Nel suo intervento, Ramalho Eanes ha citato alcuni versi di Pessoa.

Volle ricondurre la pace e la gioia nel mondo

Il generale Ramalho Eanes, presidente della Repubblica dal 1976 al 1986, ha esaminato il pensiero del Beato Josemaría in relazione alle caratteristiche fondamentali di una società al servizio dell’uomo. Per Ramalho Eanes il consolidamento delle nazioni dipende dall’azione di uomini protesi a costruire la storia. A proposito di Josemaría Escrivá, ha affermato: «Se non avesse desiderato l’impossibile, servire tutti gli uomini, come avrebbe potuto lanciare – nel 1940, più di venti anni prima del Concilio Vaticano II – la sfida di una predicazione così originale?». Più avanti ha aggiunto: «Dice Pessoa: “Per essere grande, sii intero. Non esagerare, ma non escludere niente di tuo, sii tutto in ogni cosa, metti tutto quel che sei nelle cose più piccole che fai”. Questi versi, a parer mio, si attagliano bene alla personalità e all’azione di mons. Escrivá, il quale, con la sua umiltà e sete infinita di perfezione e di amore per Dio e per gli uomini, volle ricondurre la pace e la gioia nel mondo».

Durante un intervallo, Fernando Pinto Coelho e Fátima Fonseca, a destra.

«Non ho altro merito per partecipare a questo incontro che quello di averlo conosciuto personalmente». Con queste parole ha cominciato il suo intervento sul Fondatore dell’Opus Dei Antonio Lobo Xavier, giurista ed editorialista. «Ho assistito a uno di quegli incontri con lui, sempre commoventi e allegri, come erano tutte le sue apparizioni in pubblico. Era un misto di gioia, di calore umano, di simpatia, ma anche di emozione, perché le cose importanti, dirette, dette con quella semplicità, mi commuovevano profondamente».

Il direttore del Collegio Universitario Boavista, Isaac Fernández, ha chiuso la giornata richiamandosi al simbolismo del luogo che ha ospitato l’incontro: «Questo luogo rimanda al pensiero e all’azione del Beato Josemaría. Ci troviamo qui, nel Museo d’Arte Contemporanea, per annunciare la compatibilità dell’eredità di questo santo con il tempo presente e con i tempi che verranno».