Nessuno è santo da solo: “Santità, matrimonio, famiglia”

Il 26 maggio 2022, presso la Pontificia Università della Santa Croce, ha avuto luogo la 2ª giornata dedicata alla santità laicale, “Santità, matrimonio, famiglia”. In questo articolo si può trovare un resoconto scritto, il video e le foto dell'evento.

Perché da qualche tempo nella Chiesa si considerano santi i matrimoni e non i singoli sposi separatamente? Come hanno fatto questi sposi a diventare santi insieme? A queste e ad altre domande sulla santificazione del matrimonio si è cercato di dare risposta grazie alle testimonianze su cinque coppie di sposi cristiani, per le quali è in corso il processo di beatificazione o che hanno lasciato questo mondo in chiara fama di santità.

Tutte le coppie di cui si è parlato nel convegno hanno storie molto diverse le une dall'altra, ma, come ha ricordato il rettore Luis Navarro, sono accomunate "dal sacramento del matrimonio come fonte di santità". Il rettore, in una breve introduzione, ha ricordato le recenti parole di papa Francesco: "Sei sposato o sposata? Sii santo e santa amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa".[1]

Santità di coppia

Il Prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, Cardinale Marcello Semeraro, ha dato inizio ai lavori della giornata di studi inquadrando nella storia della Chiesa l'evoluzione del concetto di santità nel matrimonio, riferendosi ai capitoli IV e V della costituzione conciliare Lumen Gentium, sulla vocazione universale alla santità nella Chiesa: “La santità degli sposi e la santità di due persone distinte, ma in molti casi ci presenta una santità comunitaria, della coppia”. Al termine del suo intervento, il Cardinale Semeraro ha ripreso alcune parole di San Josemaría, proprio sul tema della vocazione degli sposi: “Ridi perché ti dico che hai “vocazione matrimoniale”? Ebbene, l’hai: proprio così, vocazione”[2], concludendo con una riflessione sulla relazionalità della santità: “La famiglia non è soltanto aggregazione di persone, ma un noi. Nessuno è santo da solo”.

Una nuova identità: dall'io al noi

La professoressa Carla Rossi Espagnet, dell'Università della Santa Croce, ha approfondito la specificità sacramentale della santità coniugale, sottolineando che parlare di origine sacramentale del matrimonio significa parlare di “origine divina” del matrimonio, proprio perché “è stato Dio ad avere l’idea del matrimonio”, che è una dimensione che precede qualsiasi professione religiosa: è la creazione stessa che “nasce nella realtà del matrimonio”. Riprendendo alcune parole di papa Francesco[3], la professoressa ha ricordato che “il primo compito di coloro che si sposano è generare il noi” perché “il primo frutto del matrimonio è che fa acquisire una nuova identità”: si diventa “il marito di”, “la moglie di”.

Una santità senza schemi prestabiliti

Dopo l’intervento della professoressa Carla Rossi Espagnet ha avuto inizio la tavola rotonda, in cui sono intervenuti i testimoni di cinque coppie cristiane che sono state indicate come esempio di santità matrimoniale. In dieci minuti ogni relatore ha cercato di trasmettere gli elementi fondamentali della famiglia di cui è stato chiamato a parlare. Nonostante l’evidenza di alcune caratteristiche ricorrenti come la preghiera insieme, l’amore per la Santa Messa e l’apertura alla vita, non è possibile trovare degli schemi ricorrenti o delle “ricette” per la santità coniugale: ognuna di queste coppie, a un certo punto della loro vita, anche dopo anni molto difficili dal punto di vista della serenità coniugale, ha deciso di vivere insieme il vangelo giorno per giorno, lasciando nel proprio ambiente un solco profondo di carità e fedeltà: sia testimoniando con la vita il proprio amore a Cristo, come nel caso della famiglia Ulma o Rugamba, che con un esempio quotidiano senza avvenimenti di straordinario rilievo, come per i Beltrame Quattrocchi o i Landázuri Busca. Cliccando qui è possibile vedere il video delle testimonianze sulle cinque coppie di sposi.

Dopo la tavola rotonda è intervenuto mons. Fernando Ocáriz, prelato dell’Opus Dei e Gran Cancelliere dell’Università, con un breve intervento per ringraziare tutti i relatori, evidenziando che le coppie di cui sono state portate le testimonianze nell’incontro hanno “illuminato il loro amore umano con la luce della fede”, rendendo “visibile il fascino contagioso della vita cristiana”.


L’evento ha avuto luogo il 26 maggio 2022 presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, dalle 16:00 alle 18:30.

Ecco chi sono stati i protagonisti della tavola rotonda:

• I beati italiani Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, i primi ad essere beatificati come coppia nella stessa cerimonia, nel 2001. Secondo san Giovanni Paolo II, i due hanno vissuto “una vita ordinaria in una maniera straordinaria”. La loro testimonianza è stata portata dalla professoressa Paola Dal Toso, che ha avuto la possibilità di conoscere tre dei quattro figli dei beati.

• I polacchi Jozef e Wiktoria Ulma, conosciuti dai più come “i samaritani di Markowa” (ne ha parlato Witold Burda, sacerdote e postulatore della causa di canonizzazione).

Eduardo Ortiz de Landázuri (medico) e Laura Busca Otaegui (farmacista), la cui esistenza si svolse come servizio generoso alle famiglie e ai malati, soprattutto a Pamplona, in Spagna. Per loro il testimone è stato Francesco Calogero, docente e postulatore della causa.

• Franco Bono e Maria Rosaria De Angelis, che si sono distinti per il loro impegno civile, ecclesiale e professionale. Maria Rosaria ha esercitato un'enorme influenza spirituale attraverso il proprio impegno nel Movimento dei Focolari. Pietro Rome, postulatore della loro causa, ha parlato della loro vita. Alla fine della tavola rotonda è intervenuto anche Enzo Romeo, giornalista e amico di Franco Bono.

• Cyprien Rugamba e Daphrose Mukasanga, martiri del genocidio in Ruanda, sono stati presentati da Jean Luc Moens, amico della coppia, biografo e autore di “Famiglia Rugamba. In cielo danzando”. Tra le altre cose, prima del martirio, questa famiglia aveva introdotto nel loro paese la Comunità Emmanuel e la Renovación Carismática Católica.


[1] Papa Francesco 15.V.2022, messa di canonizzazione dei beati Titus Brandsma - Lazzaro, detto Devasahayam - César de Bus - Luigi Maria Palazzolo - Giustino Maria Russolillo - Charles de Foucauld - Maria Rivier - Maria Francesca di Gesù Rubatto - Maria di Gesù Santocanale - Maria Domenica Mantovani.

[2] San Josemaría, Cammino, n. 27.

[3] “Per sposarsi, non basta celebrare il matrimonio! Occorre fare un cammino dall’io al noi”. Papa Francesco, Udienza Generale, 31.X.2018