Riflessione sull'Eternità

Nell'ambito del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze, Don Carlo De Marchi, vicario dell'Opus Dei per l'Italia Centro-Sud, ha scritto questo articolo sul concetto di eternità e su come la si intende nel pensiero cristiano.

Fin da piccoli si impara che la vita eterna è la meta di un cristiano. Nel contempo ci sfugge cosa sia l'eternità. “La fila all'ufficio postale è durata un'eternità", un dilemma è “eterno"… Anche quando parliamo di “Città eterna" questo apprezzamento magari fa riferimento soprattutto alle lentezze del traffico o ai problemi di parcheggio… All'eternità si associa spesso un'idea di tempo prolungato, ripetitivo, noioso.

Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna? La domanda che un giovane rivolge a Gesù correndogli incontro non riguarda solo la vita dopo la morte: è la domanda esistenziale sul senso della vita: come vivere una vita vera, bella, una vita che non finisca in una bolla di sapone?

Gesù è venuto proprio per rivelarci che questa vita piena di senso è possibile, è a portata di mano per ogni persona qui e ora: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto ma abbia la vita eterna.

Chesterton dice che “l'eternità è la vigilia di qualcosa". Come l'attesa e nel contempo la sorpresa di un incontro. Non è “un continuo susseguirsi di giorni del calendario, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità dell'essere, della verità, dell'amore" (Benedetto XVI).

Cosa resiste al passare del tempo nella vita di una persona? L'amore, l'apertura di cuore con la quale faccio spazio a un'altra persona, il tempo donato a chi amo. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Quanto più generoso è il dono e quanto più numerose sono le persone alle quali mi dono, tanto più eterna e bella è la mia vita.

Dio non è semplicemente “prima" o “dopo" il nostro tempo: l'Eterno è entrato nel tempo, si è incarnato per stare accanto a noi ora. “La vita eterna è presente al centro del tempo, là dove ci riesce di stare faccia a faccia con Dio" (Ratzinger). Ogni tentativo di preghiera ha in sé qualcosa di definitivo, di risolutivo per la nostra esistenza: Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.

Esiste un momento dove chiunque può essere certo di trovarsi faccia a faccia con Dio qui e adesso. È la liturgia, che parla sempre di eternità: celebriamo una “nuova ed eterna alleanza", riceviamo e offriamo il “pane santo della vita eterna e calice dell'eterna salvezza". Dio, dal suo oggi eterno, entra nella mia giornata concreta, vuole condividere i miei andirivieni, compreso il tempo che perdo nel traffico o a cercare parcheggio.

Gesù vuole prendersi cura di ogni istante della mia vita, per custodirlo: Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno.

Don Carlo De Marchi, vicario dell’Opus Dei per l’Italia Centro-Sud.

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