“Processi come questo dimostrano la vitalità della Chiesa”

Monsignor César Franco ha chiuso la fase diocesana del processo di canonizzazione del servo di Dio José María Hernández Garnica.

Il vescovo ha messo in evidenza “l’importanza della santità nella vita della Chiesa, che, come primo contributo dei cristiani, si aspetta proprio la santità”.

Mons. César Franco ha commentato “la fedeltà” e “l’unità” del servo di Dio nel “dedicare la propria vita alla santificazione di molte persone”, a “propagare il carisma con cui lo Spirito Santo ha arricchito la Chiesa attraverso san Josemaría Escrivá”.

Si è augurato, inoltre, che la figura del servo di Dio “sia per noi un incentivo e uno stimolo alla santità, cui ogni cristiano dovrebbe aspirare. Magari avessimo da fare altri processi come questo, che dimostra la vitalità della Chiesa!”.

Durante la cerimonia sono state chiuse e sigillate con la ceralacca le casse che contengono le oltre cinquemila pagine con le prove documentali e testimoniali messe insieme dal tribunale a partire dal mese di febbraio del 2005 e che saranno inviate alla Congregazione per le Cause dei Santi per ottenere il decreto di validità del processo.

Hernández Garnica è stato uno dei primi fedeli dell’Opus Dei, nel 1935, a chiedere l’ammissione. Ha dedicato la sua vita alla evangelizzazione attraverso lo spirito e il messaggio di san Josemaría diffuso dall’Opus Dei, dapprima in Spagna, poi in Inghilterra, in Irlanda, in Francia, in Austria, in Germania, in Svizzera, in Belgio e in Olanda.

Secondo il postulatore della Causa, José Carlos Martín de la Hoz, “il fatto che egli abbia percorso strade tanto diverse, adattandosi continuamente alle diverse culture e ai diversi ambienti, lo rende un ottimo esempio per la evangelizzazione della vecchia Europa”.

Hernández Garnica è stato uno dei principali collaboratori del fondatore san Josemaría Escrivá. Dottore in Ingegneria Mineraria, in Scienze Naturali e in Teologia, è stato uno dei tre primi fedeli dell’Opus Dei che si ordinarono sacerdoti nel 1944, insieme con Álvaro del Portillo e José Luis Múzquiz.

Si è santificato con grande generosità prima negli impegni professionali e poi nel lavoro sacerdotale: ha imparato diverse lingue, si è adattato a differenti ambienti e ha saputo far fronte a scomodità di ogni genere nei Paesi in cui iniziava l’attività apostolica dell’Opus Dei.