«Percorrete il vostro cammino di sacerdoti con la gioia del Vangelo»

Tre fedeli dell’Opus Dei hanno ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel Santuario mariano di Torreciudad dalle mani di mons. José María Yanguas, vescovo di Cuenca.

Il 2 settembre il vescovo di Cuenca, José María Yanguas, ha conferito l’ordinazione sacerdotale a tre diaconi della prelatura dell’Opus Dei, in una cerimonia celebrata nel Santuario mariano di Torreciudad, a Huesca.

I nuovi sacerdoti sono gli spagnoli Javier Pérez León, disegnatore grafico di 55 anni, il filologo di 57 anni Gabriel Robledillo, e il messicano Emanuel Estrada, anch’egli filologo, nato a Monterrey 52 anni fa.

In un clima di festa e di ringraziamento a Dio, i nuovi presbiteri sono stati circondati dall’affetto del prelato dell’Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz, e da numerosi parenti, amici e colleghi.

Il vescovo di Cuenca ha chiesto loro, con tutta la Chiesa, di essere “sacerdoti felici, pieni di amore di Dio, desiderosi di sacrificarsi senza riserve”, assumendo “con gioia” il nuovo ufficio, “colmi della gioia del Vangelo”, come ci chiede Papa Francesco.

Mons. Yanguas ha sottolineato che il sacerdozio “non è un lavoro part-time, ma vocazione, passione che consuma, ambizione di arrivare a tutti”. Ha chiesto ai nuovi sacerdoti di essere “uomini di orazione”, di esercitare “un ministero di consolazione” e di essere “amabili”, cioè “di amare tutti e di rendere amabile la verità che è Cristo”.

“Siate uomini di orazione”: questa è stata la costante dell’omelia, per una santità che sia ben lontana dai “sintomi della tiepidezza, della monotonia e dell’indifferenza”, secondo l’esempio della vita santa di san Josemaría, che – ha detto il vescovo – “è stato e continua a essere un modello per i sacerdoti”.

Un lungo percorso professionale

Javier Pérez León, disegnatore grafico nato a Jimena, provincia di Jaén nel 1963, dopo la sua ordinazione sacerdotale mette in evidenza “il desiderio di essere servitore, con le braccia aperte a tutti”, “intermediario tra Dio e gli uomini”, secondo un’espressione di Papa Francesco. “Non voglio essere d’intralcio all’azione di Dio e mi piacerebbe essere un sacerdote a misura del cuore di Cristo, come chiedeva san Josemaría”.

Come disegnatore, al momento di diffondere la figura di Gesù, afferma che “eliminerei l’eccesso di parole e userei un linguaggio multimediale, senza ridurlo a una serie di slogan e di effetti visivi, sottolineando l’importanza della cura di ogni persona”.

Gabriel Robledillo ha 57 anni e appartiene a una famiglia che è emigrata da Jódar, provincia di Jaén, in Catalogna. Ha studiato Filologia Ispanica nell’Università di Barcellona e ha lavorato per 16 anni in un allevamento di polli a Bellvei del Penedés, oltre che collaborare a una radio locale. Ha insegnato per 25 anni ed è dottore in Teologia con una tesi su “La croce in Calderón de la Barca”.

Robledillo si ordina “perché mancano sacerdoti” e “voglio vivere le beatitudini, senza orari, perché c’è molto da lavorare”. Afferma che “non c’è una ricetta per tutti e dobbiamo arrivare al cuore, facendo conoscere Gesù Cristo”.

Il terzo nuovo presbitero è il messicano Emanuel Estrada, un filologo nato nel 1976 a Monterrey e con una vita dedicata all’insegnamento e all’orientamento familiare. Afferma che “voglio rimanere accanto al maggior numero possibile di persone durante il loro iter, aiutandole a scoprire la bellezza della fede cristiana, facendo da traduttore simultaneo degli insegnamenti del Papa”.

La gioia dei familiari

Margarita Robledillo, sorella di Gabriel, era molto emozionata e sentiva molto l’assenza fisica dei genitori. “Siamo stati a Roma e ora qui, a Torreciudad; siamo felici con molti parenti”.

Juan e Isabel sono i genitori di Javier Pérez León: “è una giornata di ringraziamento”, “siamo molto contenti e il Signore ha ascoltato la nostra preghiera di avere un figlio sacerdote”. Nel 1964 si stabilirono a Madrid, con Javier, allora di pochi mesi. A Jimena Juan era postino ed è riuscito a trovare lavoro a Madrid, dove ha conosciuto la scuola Tajamar e poco dopo ha chiesto l’ammissione all’Opus Dei.

Da Monterrey sono venuti i genitori di Emanuel. “L’emozione è molto grande, siamo molto contenti, vedere come il Signore ricava cose grandi dalle piccole; gli chiediamo che sia un sacerdote santo”. Lupita è la sorella minore, infermiera di terapia intensiva neonatale, e con Estela, sua zia, sottolinea “la grazia che questa ordinazione comporta per tutta la famiglia”.