L’Università di Navarra compie 50 anni e nomina tre nuovi Dottori Honoris Causa

Nel celebrare il suo 50° anniversario, l’Università di Navarra ha conferito il dottorato honoris causa a tre prestigiose personalità: Mary Ann Glendon, docente nell’Università di Harvard (USA), Anthony Kelly, professore dell’Università di Cambridge (Gran Bretagna) e Antonio Mª Rouco, cardinale arcivescovo di Madrid. Alleghiamo un breve video sull'Università e sull'atto accademico del 1998.

I tre nuovi dottori Honoris Causa con il Gran Cancelliere.

La cerimonia è stata presieduta dal Gran Cancelliere dell’Università di Navarra e prelato dell’Opus Dei, Mons. Javier Echevarría, che ha dichiarato che l’incorporazione di queste personalità di grande rilievo universitario nel corpo dei dottori di questa Università costituisce “uno stimolo per proseguire il lavoro di ricerca della verità con rinnovato entusiasmo e con mete molto alte al servizio di tutti gli uomini”.

Ha poi aggiunto che il loro esempio “ci spinge a riflettere su alcuni aspetti dell’attività universitaria nel contesto della celebrazione del cinquantesimo anniversario di questa Università, che avviene in un momento di profondi cambiamenti sociali”.

Il Prelato dell’Opus Dei, dopo aver detto che “una istituzione universitaria non deve mai rimanere ai margini delle vicende storiche della cultura umana”, ha affermato: “L’Università è un luogo di libertà solidale, di fraterno servizio all’uomo, in cui si cerca di fare dei passi avanti nella conoscenza della realtà per il bene comune, ma con la necessaria autonomia per non convertirsi in uno dei tanti ingranaggi del potere economico o politico”.

Il Cardinale Rouco Varela riceve il diploma.

Alla cerimonia sono intervenuti anche i padrini dei nuovi dottori honoris causa: Julio Muerza, decano della Facoltà di Diritto, Javier Gil, professore della Scuola Superiore di Ingegneria, e Francisco Varo, decano della facoltà di Teologia.

Esperti in Diritti umani, Scienza dei materiali e Teologia

La nord-americana Mary Ann Glendon è esperta in bioetica, diritti umani e diritto costituzionale comparato di Europa e USA. Mons. Javier Echevarría ha messo in evidenza “la sua straordinaria eccellenza accademica nel sapere giuridico, che le ha permesso di affrontare – con indiscussa competenza – questioni vitali nelle presenti circostanze della vita umana e del concerto delle nazioni. Ha studiato a fondo i diritti dell’uomo, fissando lo sguardo sulla dignità della persona, in numerose pubblicazioni che hanno trattato, fra gli altri, i temi della vita politica, della famiglia, del divorzio e dell’aborto, e che hanno ricevuto premi prestigiosi”.

Anthony Kelly, professore emerito di Scienza dei Materiali e Metallurgia dell’Università di Cambridge, è considerato uno dei padri dei “materiali composti” e ha svolto diversi incarichi direttivi, di ricerca e di docenza, nelle Università dell’Illinois e Northwestern negli USA e in quelle di Birmingham e Surrey in Gran Bretagna.

“La sua vita accademica, costellata di numerosi premi e riconoscimenti internazionali, è stata caratterizzata dal desiderio di servire, che lo induce a un instancabile lavoro di formazione di discepoli e a condividere con altri il proprio sapere”, ha sottolineato il Gran Cancelliere dell’Università di Navarra.

Infine si è riferito al curriculum del cardinale Antonio Mª Rouco, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza Episcopale Spagnola dal 1999. Secondo il prelato dell’Opus Dei, egli “costituisce un esempio di sacerdote dotato di una grande sensibilità universitaria. Il servizio alla Chiesa e il suo amore alla verità lo hanno portato all’esercizio della ricerca e della docenza nel campo teologico – specialmente nella Teologia Fondamentale e nella Ecclesiologia – e nel campo giuridico, nelle Università di Monaco di Baviera e Salamanca”.

Con l’investitura di questi tre dottori honoris causa l’Università di Navarra, nei suoi 50 anni di storia, ha concesso questa distinzione a 32 persone di rilievo internazionale nei loro rispettivi campi.

Il rettore, il Gran Cancelliere e il presidente di Navarra, davanti al coro.

Collaborazione interdisciplinare e lavoro in équipe

Dopo aver elogiato il curriculum dei tre dottori honoris causa , Mons. Javier Echevarría si è riferito al fatto che attualmente “le sfide che la società pone all’uomo di scienza richiedono una forte collaborazione interdisciplinare e una crescente mentalità di lavoro in équipe”.

Questo permetterà di affrontare – ha detto – “questioni attuali di grande importanza che riguardano la dignità dell’uomo: la protezione e l’attenzione alla vita umana, il matrimonio e la famiglia, l’ecologia, i quesiti etici posti dallo sviluppo tecnologico o i problemi di giustizia, di pace e dei diritti umani”.

D’altra parte, ha rilevato che “in diversi paesi l’istituzione universitaria è sottoposta a pressioni legislative, economiche e culturali che creano un processo di riforma che riduce il fine delle università alla sola preparazione di professionisti per concrete necessità sociali”. Questa logica, secondo il Gran Cancelliere, fa sì che “assai spesso si tengano separate la ricerca e la docenza, e si abbandoni il campo letterario. Se si diffondesse questa tendenza si priverebbe la società di uno dei suoi più importanti strumenti di progresso umano”.

Crescere in umanità e senso cristiano

Mons. Javier Echevarría ha inoltre sottolineato il lavoro fondazionale di San Josemaría Escrivá: “Grazie al suo orientamento, i promotori dell’Università, che non potevano avvalersi di mezzi materiali, avevano però chiara la loro missione: davano inizio a una Università nella quale, per sua propria natura, la ricerca era il fondamento della docenza. E così è stato fin dal primo momento”.

Infine, ha anche dichiarato che “la competenza professionale degli studenti non è sufficiente, perchè devono crescere anche in umanità e in senso cristiano, per poter servire gli altri in modo adeguato alla dignità delle persone”.