La scomparsa di Maria Dolores Jiménez

È mancata a Milano qualche giorno fa Maria Dolores Jiménez, una delle prime persone dell'Opus Dei che ha iniziato il lavoro apostolico a Milano.

Maria Dolores Jiménez durante un incontro familiare con san Josemaría.

Maria Dolores Jiménez era nata a Saragozza il 18 febbraio 1930, e con la sua famiglia aveva sempre vissuto nei Paesi Baschi e della gente della sua terra ha sempre manifestato la sobrietà e la fortezza di carattere.

Aveva quattro fratelli e molto giovane conobbe l’Opus Dei frequentando i ritiri per ragazze che predicava un sacerdote nella chiesa di San Vicente a Bilbao: si innamorò di questo cammino e non ancora ventenne, nel 1949, chiese l’ammissione all’Opera. Frequentò il corso corrispondente all’attuale facoltà di economia e commercio, per un triennio a Bilbao, e dopo un breve ed intenso periodo di formazione a Madrid, era pronta per spiccare il volo ovunque il fondatore dell'Opus Dei avesse avuto bisogno di lei.

Arrivò a Roma nel 1954 e il 1 novembre di quell’anno con la benedizione del Padre, la sua penna stilografica, una copia di Cammino e un chiodo delle impalcature di Villa Tevere (che l’accompagnerà come simbolica missione di responsabile delle costruzioni di tanti edifici) aprì il primo centro femminile a Milano.

era pronta per spiccare il volo ovunque il fondatore dell'Opus Dei avesse avuto bisogno di lei

Grazie alla sua sincera amicizia, conobbero lo spirito dell’Opera le prime donne che in quei primi “anni milanesi” chiesero l’ammissione come numerarie o soprannumerarie: Rosanna, Linda, Teresa, Silvia, Mariella e Claudia per ricordarne alcune. Il padre di Annamaria, uomo di poche parole e che desiderava comprendere meglio la scelta della figlia, dopo aver conosciuto Maria Dolores commentò alla figlia: “Questa ragazza ha il cuore in mano!”. Aveva una grande capacità di accoglienza e di ascolto e le sue poche parole erano incisive e molto spesso cariche di buon umore.

Gli anni dell’inizio delle attività apostoliche, pur avendo molto vicino l’affetto di san Josemaría, richiesero grande impegno e un eroico adattarsi alla povertà e alle difficoltà di chi apre strada.

Aveva una grande capacità di accoglienza e di ascolto e le sue poche parole erano incisive e molto spesso cariche di buon umore

La sua vita è trascorsa a Milano dedicata alla direzione delle attività di formazione e soprattutto alla costruzione, mantenimento e gestione degli immobili utilizzati per le iniziative apostoliche. Aveva una mente molto aperta e una grande capacità di innovazione, sapeva trovare la soluzione a tanti problemi pratici. I primi sintomi della malattia neurodegenerativa che la colpì si sono presentati alla fine degli anni Novanta, e – avendo avuto altre due sorelle colpite dalla stessa malattia – Maria Dolores aveva coscienza di quanto le stava accadendo. Piano piano ha accettato tutte le conseguenze, fino a perdere la capacità di riconoscere le persone e di interagire, ma, accudendola o anche solo restandole vicino, si percepiva il valore della sua vita spesa fino in fondo nel compimento della volontà di Dio.


E’ morta domenica 20 agosto nel pomeriggio, circondata da tutte le persone del suo Centro. Lunedì sera, al suo arrivo a Milano, il prelato ha voluto pregare nella camera ardente di questa sua figlia, e al termine della visita ha rivolto a tutti i presenti queste parole:

“L’abbiamo in cielo, per il lavoro e anche per tanti anni di malattia offerta al Signore. Ha certamente un cielo grande e da lì ci aiuterà, già ci starà aiutando.

Dobbiamo essere un po’ tristi, come è naturale perché siamo persone umane, ma allo stesso tempo sappiamo per fede che ha raggiunto la meta, l’ha raggiunta benissimo. Questo è un motivo di gioia e di serenità, ed è anche un motivo per riflettere ancora una volta su noi stessi e sul senso della nostra vita: vale la pena veramente impegnarla del tutto per seguire il Signore e aiutare tante anime a seguire il Signore”.

L’abbiamo in cielo, per il lavoro e anche per tanti anni di malattia offerta al Signore. Ha certamente un cielo grande e da lì ci aiuterà, già ci starà aiutando

Il funerale si è tenuto mercoledì 23 agosto ed è stato celebrato dal prelato insieme ai suoi vicari per l’Italia. La presenza del Padre e il clima di amicizia e riconoscenza verso Maria Dolores hanno reso la cerimonia un lungo momento di vita in famiglia; erano tutti grati al Signore perché “ha accolto Maria Dolores tra le sue braccia, e ora, dalla dimora eterna del Cielo, lei potrà riprendere a fare ciò che in fondo ha costituito il senso profondo di tutta la sua vita: servire gli altri” (dall’omelia del Padre)