Intitolato a San Josemaría il Pronto soccorso dell’Ospedale di Crotone

A San Josemaría sono già state intitolate diverse strade in Italia e nel mondo. In Calabria, a Soveria Mannelli, Jonadi e, prossimamente, a Rossano. Questa di Crotone è la prima struttura sanitaria pubblica intitolata al nuovo santo.

In una bella giornata quasi primaverile, domenica 8 marzo, a Crotone, ha avuto luogo l’intitolazione del Pronto soccorso dell’Ospedale civile di Crotone a San Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei. Promotore dell’iniziativa è stato il dr. Marcello Furriolo, Direttore Generale e Commissario straordinario della Azienda sanitaria locale. Il nuovo padiglione ospedaliero – dalle eleganti linee moderne, completato a tempo di record - “si pone al livello delle più avanzate dell'Italia meridionale. E' dedicata a tutti i cittadini di questa provincia ed intitolato a San Josemaría Escrivá, il santo moderno del lavoro e della sofferenza che noi qui abbiamo il dovere di alleviare”, ha dichiarato il dr. Furriolo. “La figura di San Josemaría – ha aggiunto - è una sublime testimonianza di quanto sia importante fare bene il proprio lavoro e il proprio dovere, in qualsiasi posizione ci si trovi”.

Alcuni degli intervenuti alla cerimonia nei locali del Pronto Soccorso

Prima della consegna e della benedizione dei locali è stata celebrata una Messa nella cappella dell’Ospedale intitolata a S. Giovanni di Dio, fondatore dei Fatebenefratelli. Hanno assistito medici, infermieri, dirigenti ospedalieri che, due giorni prima, avevano assistito alla proiezione del filmato di A. Michelini “La grandezza della vita quotidiana”. Ha presieduto la celebrazione mons. Giuseppe Covelli, rettore della Chiesa dell’Immacolata a Crotone, assistito dal cappellano dell’Ospedale don Claudio Pirillo – a cui si deve l’iniziativa di un quadro del nuovo santo che verrà esposto all’ingresso del Pronto soccorso - e da mons. Flavio Capucci, postulatore della causa di canonizzazione di San Josemaría Escrivá.

Nel corso dell'omelia, mons. Capucci ha ricordato la sensibilità di San Josemaría Escrivá per il dolore umano: «Nel malato vedeva Cristo che soffre. Ha aiutato molti malati a scoprire il senso cristiano della sofferenza». Nel ricordare le cinquanta guarigioni inspiegabili attribuite al fondatore dell’Opus Dei, mons. Capucci ha incoraggiato i medici dell’ospedale ad aiutare i pazienti a vivere in un’ottica di fede la loro malattia. Ha inoltre ricordato a tutti i presenti che il numero dei santi contemporanei sta crescendo perché possiamo trovare riferimenti accessibili e attuali per la nostra santità.