Il valore divino della vita quotidiana

Con una folta partecipazione di pubblico si è svolto lo scorso 11 maggio, al Teatro Ambra di Albenga (SV), un convegno dedicato alla figura e agli insegnamenti del Beato Josemaría Escrivá. Relazioni di Mons. Mario Olivieri, Vescovo della Diocesi di Albenga e Imperia, di Gianmario Roveraro, di Giuseppe Romano, di Vincenzo Lorenzelli, e di Piero Micossi.

“Il valore divino della vita quotidiana”, tema del convegno, è stato l’argomento che ha fatto da filo conduttore alle profonde e partecipate riflessioni sul Beato Josemaría, che questa ricerca del volto di Dio nelle realtà più comuni, e nel lavoro di tutti i giorni ha testimoniato con la propria vita e col proprio insegnamento. “Si tratta di una prospettiva luminosa, piena di senso - ha ricordato in apertura Gianmario Roveraro, Consigliere della Fondazione Gaslini, – capace di soddisfare appieno l’ansia di eternità ed impegno per il bene comune che ogni uomo porta dentro di sé. Una visione che il Concilio Vaticano II ha solennemente ribadito, riportando il messaggio evangelico alla pienezza del cristianesimo primitivo”.

“Ciò che mosse il Beato – ha sottolineato Mons. Olivieri - fu la profonda convinzione di fede che il Mistero della Redenzione può davvero rendere nuovo tutto l’essere dell’uomo, tutta la sua esistenza, e che non vi sono ambiti della vita umana che non possono essere raggiunti, rinnovati ed elevati dalla Grazia della Redenzione operata da Nostro Signore Gesù Cristo”. Un invito a cercare la santità “in una dimensione spirituale – ha proseguito il Vescovo di Albenga - che giunge al cuore della vita cristiana, per cui tutti i figli della Chiesa si rallegrano per l’esaltazione e la glorificazione di questo futuro Santo”.

All’evento dell’imminente canonizzazione ha fatto riferimento anche il saggista Giuseppe Romano nella sua relazione dedicata agli aspetti biografici della figura del Beato Josemaría. “Il Beato Escrivá trascorse su questa terra 73 anni di eroismo quotidiano”, rispondendo sempre, con senso filiale, all’amore del Padre, sia nelle grandi imprese apostoliche come nelle piccole cose di ogni giorno. La Chiesa indica ora a modello per i fedeli questa testimonianza gioiosa della filiazione divina, “ricordando ad ognuno che si può amare Dio così pienamente da essere santi perché, qualsiasi sia la situazione in cui veniamo a trovarci in questo mondo, Egli ci ha posto lì per amore”.

“Un messaggio spirituale molto concreto che guarda al mondo come luogo teologico della vocazione cristiana” ha sottolineato il Prof. Lorenzelli, Rettore dell’Università Campus Bio-Medico. Centrale nell’insegnamento del Beato Josemaría è l’invito a ordinare ogni ambito dell’esistenza a Dio “mettendo in pratica quella che egli chiamava unità di vita. Significa – ha proseguito Lorenzelli – portare per le strade del mondo l’allegria di chi sa di essere figlio di Dio. Una gioia interiore che viene da una vita che non è perfetta ma è felice, perché alla perfezione tende, ed è vissuta ogni istante alla presenza di Dio”.

La visione soprannaturale di cui è portatore il fondatore dell’Opus Dei ha quindi radici profonde nelle realtà quotidiane e nasce da una vita d’orazione che rappresenta un altro prezioso tesoro della sua eredità spirituale. Una dimensione in cui “l’uomo impara ad ascoltare il Mistero e scopre il significato profondo della propria esistenza. Grazie all’esempio e agli insegnamenti del Beato Josemaría, moltissime persone sono giunte a questo incontro con Dio - ha concluso il Prof. Micossi, Assessore alla Sanità della regione Liguria – e a scoprire nel proprio lavoro di ogni giorno la dignità e la grandezza di un mandato divino”.

Durante l’incontro è stato anche proiettato il filmato di Alberto Michelini “La grandezza della vita quotidiana”, in cui risalta la serenità e la gioia di chi vive con Cristo l’esperienza di ogni giorno.