Il 9 gennaio 2003

Si concludono a Roma le attività del centenario della nascita di san Josemaría Escrivá con una Messa celebrata dal Prelato dell’Opus Dei nella Basilica di Sant’Eugenio.

"Un santo a portata di mano; santo della quotidianità, dell’allegria", con queste parole si è riferito a san Josemaría S.E. mons. Javier Echevarría, nell’omelia della messa celebrata ieri nella basilica romana di Sant’Eugenio. Con questa cerimonia, a cui hanno preso parte alcune migliaia di persone, si sono concluse a Roma le attività del centenario della nascita di san Josemaría Escrivá, iniziate il 9 gennaio dell’anno scorso. Il nuovo santo nacque a Barbastro (Huesca, Spagna) il 9 gennaio 1902.

Il prelato dell’Opus Dei ha ricordato che fra i benefici ricevuti quest’anno spicca quello della canonizzazione di Josemaría Escrivá, avvenuta il 6 ottobre scorso, e ha invitato i presenti a ringraziare Iddio per tutti "i doni che Egli ci ha concesso".

Mons. Echevarría ha segnalato che la vita di san Josemaría "ha dato luce a moltissime anime, perché lui stesso irradiava la luce di Cristo. Non era soltanto una sua qualità, ma le virtù di Nostro Signore si riflettevano nella sua vita di uomo fedele".

Il Prelato si è soffermato su alcuni tratti del nuovo santo, come la sua vita di orazione, di lavoro, di penitenza e di apostolato, e ha manifestato che il suo slancio apostolico lo portava a parlare "spontaneamente di Cristo a quanti incontrava lungo la giornata". Prendendo spunto da questo esempio mons. Echevarría ha incoraggiato i partecipanti a "diventare cristiani coerenti, capaci di allargare le braccia ai bisogni di tutta l’umanità".