Gli Statuti dell'Opus Dei in italiano

Il 28 novembre 1982 san Giovanni Paolo II eresse l'Opus Dei in Prelatura personale e ne approvò gli Statuti. Per agevolare la comprensione del testo originale latino da parte dei lettori di lingua italiana, ne è stata preparata la presente traduzione.

Gli Statuti dell’Opus Dei (o Codex juris particularis Operis Dei - Codice di diritto particolare dell’Opus Dei), sono il testo normativo fondamentale che regge la Prelatura dell'Opus Dei, e furono promulgati dalla Santa Sede con la Costituzione apostolica Ut sit del 28 novembre del 1982; tale costituzione fu consegnata al beato Álvaro del Portillo il 19 marzo 1983 e conferisce forza di legge al suddetto Codice.

Per agevolare la comprensione del testo da parte dei lettori di lingua italiana, ne è stata preparata una traduzione, curata dal prof. Gaetano Lo Castro, autore di una monografia in materia. L'unica versione ufficiale è comunque quella in latino.

L'Opus Dei è una Prelatura personale, ente istituzionale di ambito universale che fa parte dell'organizzazione pastorale e gerarchica della Chiesa (cfr. Statuta n. 1).

Già auspicate dal Concilio Vaticano II, le Prelature personali sono state previste e disciplinate dai canoni 294-297 del codice di diritto canonico del 1983. Le Prelature sono strutture giurisdizionali, a carattere secolare e gerarchico, erette dalla Santa Sede per la realizzazione di peculiari attività pastorali, come sancito dal Concilio Vaticano II, attuate da Paolo VI nel motu proprio Ecclesiae Sanctae del 1966 e dipendono dalla Sacra Congregazione dei Vescovi.

La Prelatura dell'Opus Dei ha in comune con le diocesi il fatto di essere costituita da una comunità di fedeli affidata a un pastore coadiuvato da presbiteri, ma con una delimitazione di carattere personale e non territoriale. L'adesione del fedele alla Prelatura avviene su base volontaria e non fa venir meno, anzi rafforza, il vincolo di appartenenza naturale alla singola diocesi territoriale; la Prelatura infatti non mira ad altro che servire la Chiesa "come vuole essere servita", come amava ripetere san Josemaría.

Dell'Opus Dei fanno parte laici e sacerdoti, uomini e donne di ogni condizione sociale, stato civile e professione (cfr. Statuta nn. 1 e 2). Sacerdoti e laici, secondo le loro specifiche funzioni, cooperano in maniera organica al compimento del fine della Prelatura, che è quello di promuovere la ricerca della santità e l'esercizio dell'apostolato in mezzo al mondo, attraverso il lavoro professionale e le altre circostanze della vita ordinaria (cfr. Statuta n. 1). Tutti i fedeli della Prelatura pertanto, esercitando il loro sacerdozio comune o ministeriale a seconda dei casi, sono mossi dalle medesima vocazione divina, vivono lo stesso spirito e cercano di raggiungere lo stesso fine sotto il governo del Prelato e dei suoi vicari aiutati dai loro consigli ( cfr. Statuta, nn. 4 §§ 2-3; 125 § 1).

Il testo degli Statuti ora tradotti in italiano (per consultarlo clicca qui) condensa pertanto, in un unico documento di valore giuridico, il nucleo di quello che san Josemaría amò e cercò in tutta la sua vita, da quando in quel lontano 2 ottobre del 1928 ricevette il compito divino di fondare l'Opus Dei.