Cosa sono le quattro consacrazioni dell'Opus Dei

Nel 1950, nonostante avesse ricevuto l'approvazione della Santa Sede, continuarono le difficoltà per l’Opus Dei. In questo articolo ripercorriamo le circostanze che portarono san Josemaría a consacrare l’Opus Dei e i suoi figli spirituali alla Sacra Famiglia, al Cuore Immacolato di Maria, al Sacro Cuore di Gesù e allo Spirito Santo.

Il 16 giugno 1950, papa Pio XII concesse l’approvazione definitiva all’Opus Dei, permettendo l’ammissione di persone sposate e l’ascrizione di sacerdoti del clero secolare alla Società Sacerdotale della Santa Croce. San Josemaría Escrivá sperava che gli ostacoli per l’Opera sarebbero cessati, ma nuove difficoltà lo aspettavano.

San Josemaría diceva che l’arma più potente è la preghiera (cfr. Forgia, n. 439), per questo nel corso degli anni, in risposta a difficoltà particolarmente gravi, consacrò l’Opus Dei e i suoi figli spirituali alla Sacra Famiglia, al Sacro Cuore di Gesù, al Cuore Immacolato di Maria e allo Spirito Santo.

La consacrazione alla Sacra Famiglia, aprile 1951

San Josemaría desiderava che le famiglie dei fedeli dell'Opus Dei partecipassero pienamente al clima di famiglia dell'Opera. Tuttavia, alcuni genitori si opposero alla decisione dei loro figli di aderire all'Opus Dei. Scrissero, quindi, una nota di protesta indirizzata a papa Pio XII, datata 25 aprile 1951, condannando l'apostolato dell'Opus Dei e facendo pressione sul pontefice affinché intervenisse.

San Josemaría invitò i suoi figli a tacere, pregare, sorridere e lavorare, confidando nel Signore, e mise sotto il patrocinio della Sacra Famiglia le famiglie dei fedeli, sperando che partecipassero alla gioia e alla pace dell'Opus Dei.

L'aiuto della Sacra Famiglia si manifestò rapidamente: uno dei firmatari della protesta ritirò il suo appoggio dopo due giorni, e gli altri genitori capirono l'infondatezza delle accuse, accettando l'Opera. Le tensioni si placarono e le accuse caddero da sole, aumentando l'affetto verso l'Opus Dei nelle famiglie coinvolte.

Da allora, questa consacrazione viene rinnovata annualmente, chiedendo a Dio di benedire i genitori, i fratelli e le sorelle dei fedeli e delle fedeli dell'Opus Dei. La preghiera chiede di infondere in loro amore per l'Opera, riconoscenza per la vocazione dei loro figli e collaborazione nel lavoro apostolico, partecipando alla gioia e alla pace divine.

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La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, agosto 1951

Durante l'estate del 1951, mentre si trovava a Roma, san Josemaría notò segni di cambiamento all'interno della Curia e iniziò a percepire critiche e ostilità nei confronti dell’Opus Dei, senza, però, riuscire a comprendere di che cosa si trattasse.

Il 15 agosto, nella festa dell'Assunzione, san Josemaría giunse a Loreto, il luogo di pellegrinaggio mariano per eccellenza, e rivolse fervide preghiere al Cuore di Maria.

Questo atto di devozione gli diede la sicurezza che Maria avrebbe guidato e protetto l'Opera nei momenti di difficoltà e avversità. Pertanto, invitò i fedeli dell'Opus Dei a continuare a rivolgere suppliche al Cuore dolcissimo di Maria: iter para tutum.

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La consacrazione al Sacro Cuore di Gesù, 1952

Nel 1952, durante la festa di Cristo Re, san Josemaría Escrivá consacrò l’Opus Dei al Sacro Cuore di Gesù, pregando per le necessità dell’Opera e per la pace universale.

Allora la situazione economica dell’Opus Dei era critica, con un debito insostenibile. Crescenti erano anche le tensioni all'interno della Chiesa. San Josemaría intensificò le preghiere, chiedendo ai suoi figli e alle sue figlie di recitare la giaculatoria Cor Iesu sacratissimum, dona nobis pacem!.

Nonostante gli attacchi e le calunnie persistessero, la consacrazione portò ad un miglioramento della situazione finanziaria, con donazioni e dilazioni dei pagamenti.

La fiducia del fondatore crebbe a tal punto che poté dichiararsi “ottimista e sicuro”.

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La consacrazione allo Spirito Santo, maggio 1971

Nel 1970 san Josemaría comprese come fosse avvenuta, per bontà divina, “la fioritura dell’Opus Dei in persone di ogni razza, lingua e nazione”.

Sentì, quindi, la necessità di offrire la famiglia dell’Opus Dei allo Spirito Santo, affinché fosse sempre uno strumento fedele al servizio della Chiesa.

Il 30 maggio 1971, giorno di Pentecoste, fece la consacrazione nell’oratorio del Consiglio Generale.

Implorava lo Spirito Santo di effondere sui suoi fedeli i doni dell’intelletto, della sapienza, della scienza, del consiglio, del timore, della fortezza “che ci renda saldi nella fede, costanti nella lotta e fedelmente perseveranti nell’Opera di Dio”. Infine, il dono della pietà “che ci dia il senso della nostra filiazione divina, la coscienza gaudiosa e soprannaturale di essere figli di Dio e, in Gesù Cristo, fratelli di tutti gli uomini”.

San Josemaría consigliò ai suoi figli di recitare spesso una “versione ampliata” della giaculatoria del 1952: Cor Iesu sacratissimum et misericors, dona nobis pacem!

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