Lo scorso 13 maggio, giorno in cui la Chiesa fa memoria della Beata Vergine Maria di Fatima, sono state rese note le norme per lucrare l’indulgenza plenaria in occasione del Giubileo ordinario del 2025 indetto da papa Francesco.
Tra i numerosi modi affinché questo dono di grazia raggiunga tutti, è compresa la recita dell’inno Akathistos.
“Il più eccelso degli Angeli fu mandato dal Cielo/ per dir "Ave" alla Madre di Dio./ Al suo incorporeo saluto/ vedendoti in Lei fatto uomo,/ Signore,/ in estasi stette,/ acclamando la Madre così:/ Ave, per Te la gioia risplende;/ Ave, per Te il dolore s'estingue./ Ave, salvezza di Adamo caduto;/ Ave, riscatto del pianto di Eva. / Ave, Tu vetta sublime a umano intelletto;/ Ave, Tu abisso profondo agli occhi degli Angeli./ Ave, in Te fu elevato il trono del Re;/ Ave, Tu porti Colui che il tutto sostiene./ Ave, o stella che il Sole precorri;/ Ave, o grembo del Dio che s'incarna./ Ave, per Te si rinnova il creato;/ Ave, per Te il Creatore è bambino./ Ave, Sposa non sposata!”
Informazioni storiche riguardanti l’inno Akathistos
L’inno acátisto (dal greco a-kathistos, «senza sedersi») è un inno di lode risalente al secolo V che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio).
La struttura metrica e sillabica dell'inno si ispira alla celeste Gerusalemme descritta dal cap. 21 dell'Apocalisse e il tema generale è quello della celebrazione dell’Annunciazione.
L'inno consta di 24 stanze, quante sono le lettere dell'alfabeto greco. Le 12 prime stanze narrano il mistero dell'Incarnazione con moltissime figure poetiche; le 12 altre si riferiscono alla partecipazione di Maria Madre-di-Dio (Theotokos) alla redenzione e al restauro dell’umanità nei misteri di Cristo.
L’autore dell’Akathistos rimane ignoto.
Nelle Chiese di tradizione bizantina l’inno Akathistos si recita la sera del venerdì prima del quinto sabato di quaresima, ma lo si canta anche in circostanze speciali, come la celebrazione del Giubileo.