Poco più di settant’anni. Tanto è il tempo passato da quandoCammino, la prima opera di san Josemaría Escrivá, ha visto la luce: milioni le copie vendute in giro per il mondo nelle tante traduzioni (siamo ormai giunti in Italia alla cinquantanovesima edizione). È una bella sensazione vederlo proposto, insieme a Solco e Forgia, in formato e-book (ed. Ares) con una copertina blu notte.
È un fatto, questo, che dà la netta percezione di come la Trilogia abbia “lasciato una traccia” profonda (per citare il primo passo di Cammino che ne apre il percorso) nella realtà disorientata del nostro tempo. Per provare a capire le ragioni del successo di questo libro, leggere questa esortazione: «Alimenta quei pensieri nobili, quei santi desideri incipienti … - Una scintilla può suscitare un grande incendio» [Cammino 320].
Ecco, i frammenti confidenziali di un sacerdote sono come scintille: brevi, luminosi, incandescenti. Sono punti di partenza privilegiati per suscitare quei nobili pensieri, che sono il cuore dell’orazione con Cristo. Un mondo che sembra freddo, quello della quotidianità e dell’ordinarietà in cui siamo immersi, può essere «contemplato con sguardo incendiario» [Solco 297], con repentino cambio di prospettiva. Qual è dunque il motivo per cui si ripropongono i tre volumi del fondatore dell’Opus Dei in formato digitale?
È l’autore medesimo in un certo senso a dare una risposta: «Leggi adagio questi consigli. / Medita con calma queste considerazioni. / Sono cose che ti dico all’orecchio, / in confidenza d’amico, di fratello, / di padre». L’idea alla base di questo progetto è quella di rendere queste confidenze amicali sempre più vicine alla vita frenetica di ogni giorno: è un libro che può accompagnarci nei lunghi viaggi in metropolitana, come nei momenti di pausa dallo studio e dal lavoro. Proprio come un amico fidato.