BeDoCare Nairobi: intenzione, azione e compassione

Dal 1° al 3 ottobre, la Strathmore University di Nairobi (Kenya) ospiterà circa trecento persone provenienti da tutto il mondo per partecipare a dialoghi su una vita vissuta in un orizzonte di senso, sull’audacia di agire e sulla compassione radicale. Abbiamo parlato con Martha Ogonjo, membro del Comitato Organizzatore di BeDoCare 2025.

La terza edizione di BeDoCare, con 250 partecipanti di 21 Paesi, sarà un forum globale di tre giorni che riunisce innovatori sociali da tutti i continenti, con uno sguardo centrato sull’Africa e a partire dall’Africa. Con il tema “Il destino dell’Africa”, questa edizione pone Nairobi al centro delle conversazioni globali su come vivere con senso, agire con coraggio e prendersi cura con compassione.

Abbiamo intervistato Martha Ogonjo, direttrice della Comunicazione Istituzionale della Strathmore University e membro del Comitato Organizzatore di BeDoCare 2025, per conoscere le novità di questa edizione, la sua rilevanza e i modi in cui ciascuno può prendervi parte.

Martha, in parole semplici, che cos’è BeDoCare?

BeDoCare è un movimento. Una comunità viva e dinamica di persone e organizzazioni convinte che non possono restare con le braccia conserte mentre i problemi del mondo si moltiplicano. Il nome dice tutto: Be – sii chi sei chiamato a essere. Do – fai ciò che va fatto. Care – prenditi cura abbastanza da fare la differenza.

Quello che lo contraddistingue è l’intenzionalità. BeDoCare ha a cuore il bene comune. Da Roma a San Paolo, e ora Nairobi, ha riunito imprenditori sociali, accademici, ONG, leader d’impresa e studenti che si rifiutano di restare a margine e desiderano unirsi a questo movimento affinché il bene comune raggiunga ogni persona.

Qual è il tuo ruolo in BeDoCare Nairobi?

Siamo felici di organizzare BeDoCare per il continente africano. Alla Strathmore, qualche mese fa, i miei colleghi e io abbiamo formato insieme con Harambee un comitato organizzatore per la preparazione di questo evento così importante. All’inizio sembrava lontano. Ma ora, a solo una settimana dall’apertura, è incredibile vedere quanta strada abbiamo fatto. È stato un percorso di lavoro di squadra, coordinamento e profonda riflessione su cosa significhi portare in Africa una proposta globale di questo tipo.

Da dove nasce BeDoCare?

Le radici di BeDoCare risalgono al prelato dell’Opus Dei, che è anche Gran Cancelliere della Strathmore University. Negli ultimi anni ci ha invitato a prepararci al centenario dell’Opus Dei (2028-2030) promuovendo iniziative che sostengano la dignità umana e l’impatto sociale.

Una di queste iniziative è BeDoCare. L’idea ha preso forma a Roma, dal 28 al 30 settembre 2022, durante un incontro organizzato in preparazione al centenario. È coincisa anche con il 20º anniversario di Harambee, nato in occasione della canonizzazione di san Josemaría.

Fin dall’inizio, BeDoCare è stato concepito come una piattaforma per mettere in luce e rafforzare iniziative sociali che uniscono passione e competenza professionale, affinché le comunità non solo siano ispirate, ma possano anche crescere in modo sostenibile.

Su cosa si sono concentrate le edizioni precedenti?

Ogni edizione ha avuto un tema specifico. La conferenza inaugurale a Roma (2022) ha riflettuto sulla sostenibilità e sul futuro delle iniziative sociali, sottolineando che i progetti ispirati da san Josemaría devono sempre mantenere la persona al centro, unendo cuore e professionalità per un impatto duraturo.

La seconda edizione a San Paolo (2024) ha proseguito questa riflessione, considerando l’eredità per le nuove generazioni. Ha mostrato come iniziative sociali in America stessero dando forza ai giovani, affrontando la disuguaglianza e trovando modi innovativi di creare lavoro dignitoso.

Ora, con la terza edizione a Nairobi (2025), il focus è “Il destino dell’Africa”. È una sfida e un’opportunità. Come possiamo, da africani, assumerci la responsabilità del nostro futuro e fare in modo che istruzione, lavoro dignitoso ed empowerment sociale non siano sogni rimandati, ma realtà concrete? Come rendere la conversazione sul destino dell’Africa più integrale, così che attraverso l’impatto sociale, l’innovazione e la collaborazione inclusiva, si creino sistemi capaci di elevare le comunità, aprire porte alle nuove generazioni e offrire a ciascuno la possibilità di prosperare?

Perché è significativo che BeDoCare si svolga a Nairobi quest’anno?

L’Africa è a un bivio. Abbiamo la popolazione più giovane del mondo (età media 19 anni), immensi giacimenti di risorse naturali e culture vivaci. Ma affrontiamo anche sfide come la disoccupazione, le disuguaglianze, la pressione climatica e, in alcune aree, una governance fragile.

Che BeDoCare approdi a Nairobi significa che l’Africa non è più soltanto partecipante di queste conversazioni globali: è il palcoscenico stesso. Il tema, “Il destino dell’Africa”, ci sfida a plasmare il futuro che vogliamo, non quello che altri prevedono per noi. È il riconoscimento che le soluzioni per l’Africa devono nascere dall’Africa, e la Strathmore University è orgogliosa di accogliere questo coraggioso dialogo.

Puoi anticiparci i contenuti e le proposte che i partecipanti troveranno nei tre giorni dell’incontro?

Certamente. Il primo giorno dà l’impronta con “L’Africa tra 50 anni: sfide e opportunità”. Vogliamo che i partecipanti pensino a lungo termine. Che Africa erediteranno i nostri nipoti? E come possiamo agire con saggezza oggi? I workshop affronteranno come le università possano diventare motori di trasformazione sociale e come rendere davvero accessibile un’educazione di qualità.

Il secondo giorno è dedicato ai giovani e al futuro del lavoro. È fondamentale, perché il potenziale della gioventù africana può trasformarsi nella nostra maggiore risorsa o nella nostra sfida più grande. Ci saranno dialoghi su formazione professionale, innovazione digitale e imprenditorialità, per offrire ai giovani le competenze necessarie a prosperare.

Il terzo giorno allarga la prospettiva per riscoprire la narrativa africana: imprenditoria femminile, tecnologie verdi, arti, cultura e comunicazione. Si tratta di come noi ci vediamo e di come il mondo ci vede. Ogni giornata sarà interattiva, ispirante e soprattutto pratica.

Chi ascolteremo a BeDoCare 2025?

Abbiamo la fortuna di avere un gruppo straordinario. Il prof. Vincent Ogutu, nostro rettore, aprirà le conversazioni con riflessioni su come l’educazione possa aitare a ritrovare un orizzonte di senso in tutta l’Africa. La prof.ssa Enase Okonedo parlerà di come le istituzioni educative del continente stiano rispondendo alla crescente domanda di competenze imprenditoriali e di leadership in un mercato del lavoro in evoluzione.

Siamo lieti della presenza di don Javier del Castillo, vicario generale dell’Opus Dei, che verrà da Roma per intervenire su san Josemaría e la cultura del dono. Ci sarà anche la dott.ssa Julie Gichuru, leader dei media e convinta afro-ottimista, che guiderà un dialogo sulla leadership. Dal Commonwealth, il prof. Luis Gabriel Franceschi affronterà i temi della governance e della democrazia, mentre la prof.ssa África Ariño interverrà su imprenditorialità e coesione sociale. Ogni voce porterà sapienza, diversità di esperienza e un profondo amore per l’Africa.

Infine, il tema è “Il destino dell’Africa”. Che cosa significa per te personalmente?

Per me significa riappropriarsi della propria storia. Per troppo tempo, la nostra storia è stata raccontata da altri. BeDoCare ci ricorda che il destino non è qualcosa che si aspetta: è qualcosa che si costruisce. È nelle mani di giovani innovatori che osano sognare, di donne imprenditrici che creano comunità resilienti, di educatori che liberano il potenziale e di leader che scelgono l’integrità sopra la convenienza.

Personalmente, mi spinge a vivere con uno scopo più profondo, a continuare a chiedermi: “Sto essendo me stessa? Sto mettendo in pratica? Sto avendo cura?”.

BeDoCare è un invito a vivere in modo diverso: a essere più intenzionali, ad agire con più coraggio, a prendersi cura con più profondità. E queste tre parole – Be, Do, Care – possono cambiare la tua vita e quella di chi ti circonda.

Karibuni Nairobi, Karibuni Strathmore! (Benvenuti a Nairobi, benvenuti alla Strathmore!)