“Attuale come 50 anni fa”

A Barcellona, nel 50° anniversario della morte di Montse Grases, i racconti e i ricordi dei suoi amici, del suo biografo e del sindaco del paese dove andava in villeggiatura rendono ancora vivo e attuale l’esempio della Serva di Dio.

L’atto commemorativo del 50° anniversario della morte di Montse Grases, che si è svolto nell’Oratorio di Santa Maria di Bonaigua di Barcellona, ha riunito più di duecento persone.

In apertura, una tavola rotonda nella quale le testimonianze di Rosa Pantaleoni, intima amica di Montse, di Jordi Suriol, compagno di gite, e di José Miguel Cejas, scrittore e biografo, hanno offerto un ritratto vivo e attuale di una giovinetta di 16 anni che sentì la chiamata a servire Dio nella vita ordinaria e che, a causa di una grave malattia, morì il 26 marzo 1959, giovedì santo.

Chi è Montse? “È come una canzone che non passa di moda, che si trasmette di generazione in generazione, perché alcuni messaggi sono sempre attuali”, ha spiegato Cejas, che l’ha definita “una giovinetta di 16 anni che ha fatto la cosa più importante: amare con tutta l’anima”.

Per Rosa Pantaleoni, Montse è “mia amica da sempre: sono vissuta con lei prima e dopo la malattia. Fino all’ultimo momento sdrammatizzava tutto, forte della viva presenza della Madonna di Montserrat accanto a lei”.

“Quando incontrai Montse, cominciai a criticare l’Opera. Ella taceva e stava a braccia conserte – ricorda Jordi Suriol -. Dopo avermi ascoltato serenamente, mi disse: “Perché non guardi le cose da un altro punto di vista? Vedi sempre tutto in forma negativa. Guarda in positivo”. Suriol, amico di gioventù della Serva di Dio, ha poi affermato che “Montse aveva testa per pensare, cuore per amare e volontà per perseverare”. Un altro vivo ricordo si riferisce al momento in cui fu detto a Montse che la sua era una malattia grave, incurabile. “Sua madre, Manolita, mi ha raccontato che dopo che glielo hanno detto, la figlia augurò loro la buona notte, si mise davanti all’immagine della Madonna di Montserrat e le disse: «Qualunque cosa vuoi, ti servirò»; poi se ne andò a letto”.

Infine, Josep Palmerola, sindaco di Seva, il posto dove Montse passava l’estate con la famiglia, ha ricordato il giorno in cui nel paese si diceva: “La figlia dei Grases ha un brutto male”. Però ricordava anche la serenità con cui vissero quei giorni.

Dopo la tavola rotonda è stata celebrata una Messa nell’Oratorio di Santa Maria di Bonaigua in suffragio dell’anima di Montse Grases, presieduta dal vicario dell’Opus Dei a Barcellona, Dr. Antoni Pujals.

“La regina della gioia”

Una delle iniziative per ricordare questo anniversario è stato un concorso internazionale su Montse, al quale hanno partecipato giovani dai 9 ai 18 anni di tutto il mondo: Stati Uniti, Polonia, Messico, Austria, Filippine e altri Paesi.

“La regina della gioia” era il titolo di uno dei lavori presentati. Riassume, secondo l’opinione delle persone che la conobbero, una caratteristica personale di Montse: “Una gioia che nasceva dal cuore”, ricorda Rosa Pantaleoni.

La giuria del concorso era formata da Carlota Goyta e da Asunción Esteban, autori di uno dei fumetti per bambini più popolari, teo, dallo scrittore Carlos Pujol e dal giornalista Xavier Roca. I premi sono andati a:

Modalità fumetti:

1° Premio: Zoe Marie Sánchez (Houston, Texas)

2° Premio: Marta Gallostra Acín (Barcellona)

Modalità narrativa:

1° Premio: (non assegnato)

2° Premio: Eulália Prats Vives (Igualada)

Modalità audiovisivi:

1° Premio: Núria Vergés (Vic)

2° Premio: Montse Bover (Igualada)