Al servizio della Chiesa di Tarragona

Jaume Pujol, sacerdote della Prelatura dell’Opus Dei, è stato nominato da Giovanni Paolo II Arcivescovo di Tarragona. Mons. Pujol lascia la sua attività accademica e pastorale nell’Università di Navarra per servire la Chiesa tarragonese.

Domenica 12 settembre Jaume Pujol Balcells è stato consacrato arcivescovo della arcidiocesi di Tarragona in una cerimonia alla quale hanno partecipato numerosi sacerdoti e fedeli.

Pujol ha detto che “noi cristiani abbiamo risposte, ma non ricette, alle questioni che si pongono le persone e la società. Vogliamo apportare alla società, così spesso materialista, la vita dello Spirito, il senso della trascendenza, la luce della fede”.

Poi ha aggiunto: “Abbiamo il magnifico dovere di amare gli altri come Cristo ha amato noi. E amare vuol dire perdonare, scusare e soprattutto comprendere. Vuol dire aiutare e dire le cose, perché quando si ama una persona le si dice ciò che non va bene, come fanno un padre o una madre con i loro figli”.

Nella sua omelia, Mons. Jaume Pujol ha enumerato, come obiettivi, le vocazioni sacerdotali e alla vita consacrata, la promozione del laicato, il lavoro con i giovani e la collegialità, con un governo «basato sul dialogo, sulla capacità di imparare da tutti, sul desiderio di essere l’arcivescovo di tutti, nell’unica identità della Chiesa di Cristo».

Trenta vescovi, tra i quali c’erano il nunzio Manuel Monteiro de Castro, il precedente arcivescovo di Tarragona, Lluis Martínez Sistach, il Prelato dell’Opus Dei, Javier Echevarría, e i vescovi di La Seu d’Urgell e di Tortosa, hanno imposto le mani sul capo di Jaume Pujol.

Un pastore dalle profonde radici catalane

Mons. Jaume Pujol è nato nacque l’8 febbraio 1944 a Guissona (Lerida) in una famiglia catalana dalle profonde radici cristiane.

È stato ordinato sacerdote il 5 agosto 1973. È dottore in Teologia e in Scienze dell’Educazione. Fa parte dell’Opus Dei fin dalla gioventù e per molti anni è stato docente universitario. È autore di 23 libri e di numerosi articoli pubblicati in riviste specializzate, tutte opere ben conosciute nell’ambito della pastorale, fra cui, per esempio, El nou Directori General per a la Catequesi.

È stato membro del Consiglio per la Catechesi della Conferenza Episcopale spagnola. Ha impartito più di 300 corsi per la formazione di catechisti e professori di religione di tutto il mondo; inoltre ha diretto per anni la Residenza sacerdotale Giovanni Paolo II, dove abitano e studiano sacerdoti dei cinque continenti.

Rapporto tra il nuovo Arcivescovo e l’Opus Dei

Il principale contributo della Prelatura dell’Opus Dei è una volontà di servizio alle necessità apostoliche della Chiesa universale e delle chiese locali, sempre con il consenso e in armonia col vescovo diocesano.

In questo senso, l’Opus Dei vuole contribuire alla formazione dei fedeli laici affinché svolgano, ognuno nel proprio posto nella Chiesa e nel mondo, un’attività apostolica multiforme, appoggiando l’attività evangelizzatrice dei pastori e promuovendo nel proprio ambiente il messaggio conciliare della chiamata universale alla santità. Quando un sacerdote del suo clero è nominato vescovo, costui accoglie la nomina come una occasione per servire tutti i fedeli che gli sono affidati.

Quando un sacerdote incardinato in una diocesi – in questo caso, in una Prelatura personale – è nominato vescovo di un’altra diocesi, entra a far parte del Collegio Episcopale, in comunione con gli altri prelati e in unione e sotto l’autorità del Romano Pontefice.

Pertanto, il nuovo arcivescovo continuerà a vivere lo spirito e gli insegnamenti di San Josemaría, ma senza una dipendenza giuridica dal Prelato dell’Opus Dei: agirà nella sua diocesi con piena libertà e con responsabilità personale, rendendo conto del proprio operato soltanto al Papa.