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Indice:

- 1. Carattere

- 2. Direzione

- 3. Orazione

- 4. Santa purezza

- 5. Cuore

- 6. Mortificazione

- 7. Presenza di Dio

- 8. Vita soprannaturale

- 9. Studio

- 10. Il piano della tua santità

- 11. Amore di Dio

- 12. Carità

- 13. Allegria

- 14. Perseveranza


Leggi adagio questi consigli. Medita con calma queste considerazioni. Sono cose che ti dico all'orecchio, in confidenza d'amico, di fratello, di padre. E queste confidenze le ascolta Dio. Non ti racconterò nulla di nuovo: intendo ridestare i tuoi ricordi per far emergere qualche pensiero che ti colpisca; così migliorerai la tua vita, ti avvierai per cammini d'orazione e d'Amore, e diverrai finalmente un'anima di criterio”. san Josemaría, Prologo di Cammino.

Come faccio ad andare avanti nella mia vita interiore? Che senso ha sedersi e leggere quello che qualcun altro ha scritto su Dio, se non mi dice nulla di nuovo? Forse non ho bisogno di sentire qualcosa di nuovo, è sufficiente che qualcuno mi ricordi che Dio mi aspetta, che mi ama e che se vado da Lui e cerco di essere un cristiano migliore, la vita avrà sempre più senso, tutto da scoprire. Ma ciò che conta davvero è lasciare che sia Lui a farlo per me. Che spenga tutti i miei rumori interni ed esterni e che lo ascolti... che mi gridi nel silenzio, che aspetti e che mi avvicini sempre di più.


Carattere

“Che la tua vita non sia una vita sterile. —Sii utile. —Lascia traccia. —Illumina con la fiamma della tua fede e del tuo amore.Cancella, con la tua vita d'apostolo, l'impronta viscida e sudicia che i seminatori impuri dell'odio hanno lasciato. —E incendia tutti i cammini della terra con il fuoco di Cristo che porti nel cuore”. Cammino, n.1

Sono venuto a portare il fuoco sulla Terra e cosa voglio se non che bruci, ci dice Gesù... Che bruci con il desiderio di essere vicino a te, Signore, che bruci con il fuoco del tuo Amore. Ogni giorno, Signore, incontriamo sul nostro cammino persone che tu hai voluto che incontrassimo per aiutarci a vicenda. Alcuni lo fanno perché hanno bisogno di qualcosa che solo noi possiamo dare. Altri, invece, sono lì per prendersi cura di noi e per amarci. Ciò che è sicuro è quella frase di san Josemaría che ci ricorda: molte grandi cose dipendono dal fatto che io e te ci comportiamo come Dio vuole. Aiutami a saperti vedere, Signore, in chiunque… 

“Fossero tali il tuo contegno e la tua conversazione che tutti, nel vederti o nel sentirti parlare, potessero dire: ecco uno che legge la vita di Gesù Cristo”. Cammino, n.2

Molti stentano a credere che nella Chiesa possano esserci persone buone, solo i cattivi esempi sono conosciuti perché fanno molto più rumore. Che senso ha essere cristiani se non siamo migliori degli altri? Oggi, Gesù, vengo a chiederti che il mio più grande desiderio nella vita è che gli altri ti vedano attraverso di me. Che io sappia essere un altro Cristo per gli altri e portare il tuo Amore a tutti.

“Non dire: “Sono fatto così…, sono cose del mio carattere”. Sono cose della tua mancanza di carattere: sii uomo —esto vir”. Cammino, n.4

“Sono fatto così”, "questa è la vita”... sembra che la il mio modo di essere al naturale, ciò che viene fuori da me, sia l'opzione giusta e che non si possa cambiare. Se a qualcuno non piace o gli fa male... potrà sopportarlo, no? Anche se a volte penso che mi piacerebbe cambiare, essere migliore. Avere carattere, di più e meglio.

“Abìtuati a dire di no”. Cammino, n.5

È difficile scegliere, e ancora più difficile scegliere le cose belle: ci sono così tante cose che non voglio perdere.... Anche quelle che non erano così belle. Spero di riuscire a dire sì alle cose belle, quelle che valgono davvero, e che questo sì mi aiuti a liberarmi di tutto il resto. Molte volte pensiamo addirittura che non cambi nulla se ci lasciamo un po' sconfiggere. Ma Gesù è lì, ad aspettarci, in quelle piccole cose. Sono quelle cose a cui dobbiamo rinunciare perché ci allontanano da Lui che voglio superare ogni giorno.

Volta le spalle all'infame che ti sussurra all'orecchio: "Perchè complicarti la vita?”. Cammino, n.6

Per seguire Gesù bisogna avere una certa dose di coraggio, bisogna essere incoraggiati a scambiare la comodità del divano con un paio di scarpe che ci aiutino a camminare su sentieri che non abbiamo mai sognato, né tanto meno pensato. Con queste parole papa Francesco ci ha incoraggiato, alla GMG di Cracovia, ad alzarci dal “divano della nostra comodità”. Quanto è bello stare sul divano, soprattutto durante le vacanze o dopo scuola. D'altra parte, ci si lamenta sempre delle nuove generazioni (sono sicuro che anche le precedenti si sono lamentate di loro, quindi...). Direi che sono proprio i giovani che vogliono e possono cambiare il mondo.... se ci alziamo dal divano.

“Non avere spirito provinciale. —Dilata il tuo cuore fino a farlo diventare universale, “cattolico”. Non volare come le galline quando puoi elevarti come le aquile”. Cammino, n,7

Oggi possiamo viaggiare per il mondo da uno schermo, parlare da paesi diversi in tempo reale, ecc. Ci sono così tante possibilità di aprire la mente e allo stesso tempo sembra che molti rimangano nel proprio, i problemi non vengono risolti, i conflitti aumentano... Signore, aiutami a crescere, a volare alto con te e a non rimanere nel mio egoismo. Non volare come un pennuto qualunque, quando puoi volare come un'aquila, ci consiglia anche san Josemaría.

“Sei calcolatore. —Non dirmi che sei giovane. La giovinezza dà tutto quello che può: dà sé stessa, senza misura”. Cammino, n.30

Sembra un film, anche se a volte vorrei essere così: capace di dare il massimo, il 100%. Per i miei amici, la mia famiglia, le cose che contano davvero. Mio Dio, aiutami a non calcolare, a essere più generoso.


Direzione

“Coltiva l'intimità con lo Spirito Santo —il Grande Sconosciuto— perché è Lui che ti deve santificare. Non dimenticare che sei tempio di Dio. —Il Paraclito è nel centro della tua anima: ascoltalo e segui docilmente le sue ispirazioni”. Cammino, n.57

Come faccio a sentire lo Spirito Santo? Non riesco nemmeno a sentire i miei pensieri o quelli degli altri. Il Signore mi parla sempre in silenzio, a bassa voce. Per questo, devo far tacere tutto il resto e imparare ad ascoltarlo. Sinceramente, con calma. Aprire il mio cuore ed essere pronto ad ascoltare qualsiasi cosa voglia dirmi perché, anche se a volte può sembrare costoso, lui cercherà sempre la mia felicità.

“Se non costruiresti, senza architetto, una bella casa per vivere sulla terra, come vuoi innalzare senza Direttore la fortezza della tua santificazione per vivere eternamente nel cielo?”. Cammino, n.60

Non penso molto alla morte, è troppo lontana... spero. E quando ci penso, la vedo come la fine del gioco, quando tutto è finito, game over. Vivere per sempre? Sì, mi piacerebbe. Con te, Signore, posso iniziare ora a costruire la vita che voglio avere e che durerà oltre la morte.

“Assoggettarsi a un piano di vita, a un orario —mi hai detto— è così monotono! E ti ho risposto: c'è monotonia perché manca Amore”. Cammino, n.77

Mi diranno che quando si è innamorati la vita è più eccitante, anche le cose di tutti i giorni, che prima erano uguali, noiose, improvvisamente sembrano diverse, perché c'è una persona che trasforma tutto. Se penso a Dio, a quanto mi ama e si prende cura di me, sarà così: potrò vivere la messa, studiare, stare con i miei amici, aiutare in casa, ecc. con entusiasmo, senza paura della routine?


Orazione

“In primo luogo, orazione; poi, espiazione; in terzo luogo, molto “in terzo luogo”, azione”. Cammino, n.82

Riconosco, Signore, che tendo a dare più fiducia alle mie azioni che alla mia preghiera. C'è così tanto da fare! E voglio che tu veda che voglio fare le cose per bene, che cerco di cambiare e di essere migliore. Ma se fossi più consapevole che Tu puoi fare tutto, che puoi cambiare me e aiutare tutti quelli che mi circondano, forse darei più fiducia alla preghiera, al nostro dialogo, e darei più importanza alla tua forza che alla mia.

“Cerchi la compagnia di amici che, con la loro conversazione e il loro affetto, con la loro frequentazione, ti rendano più sopportabile l'esilio di questo mondo…, sebbene gli amici a volte tradiscano. —Non mi sembra male. Però…, perché non frequenti ogni giorno, con maggiore intensità, la compagnia, la conversazione del Grande Amico, che non tradisce mai?” Cammino, n.88

Ma... come non frequentare ogni giorno con maggiore intensità la compagnia, la conversazione con il Grande Amico, che non tradisce mai? Gesù, tu sei l'unico amico incondizionato, che mi ama così come sono....

Ho esperienza di amici che falliscono, io stesso ho fallito più volte di quanto avrei voluto. Signore, che io possa imparare da te, che possa convincermi che vale la pena passare del tempo con te, essere tuo amico. Gesù, tu c'eri sempre per i tuoi amici. Aiutami a capire che amare è perdonare sempre, capire gli altri, accogliere le loro miserie e comprendere i loro errori, porgere l'altra guancia, esporre la ferita. Essere un tappeto su cui gli altri possano camminare dolcemente. Dare la libertà, anche di essere umiliati, traditi o criticati. Essere pazienti. Perdonare e, soprattutto, capire che siamo noi ad avere più bisogno di perdono. Essere umili, trascurare, uscire dai nostri schemi. Non giudicare. Mai.

Mi hai scritto: “Pregare è parlare con Dio. Ma, di che cosa?”. —Di che cosa? Di Lui, di te: gioie, tristezze, successi e insuccessi, nobili ambizioni, preoccupazioni quotidiane…, debolezze! E atti di ringraziamento e suppliche: e Amore e riparazione. In due parole: conoscerlo e conoscerti: “stare insieme”! Cammino, n.91

In due parole: conoscere Lui e conoscere voi: “frequentarsi”! Sembra strano iniziare a parlare con Dio come se lo vedessi, è più facile rivolgersi a Lui nei momenti chiave, quando ho bisogno di qualcosa. Ma una conversazione non è chiedere, in una conversazione ci sono due parti che si parlano e si ascoltano. Quando parlo con Dio, sono io a parlare o ad ascoltare? Conto sul fatto che Lui mi conosca, ma io lo conosco?

“Si è fatto così piccolo —lo vedi: un Bambino!— perché ti avvicinassi a Lui con fiducia”. Cammino, n.94

Quanto è diversa questa immagine da quella che può venire in mente, in cui Dio è un essere potente e distante che può punirmi in qualsiasi momento. In realtà è un Dio che si è fatto bambino per me, in modo che sia meno difficile avvicinarmi a lui.

“Non sai che cosa dire al Signore nell'orazione. Non ti viene in mente nulla, eppure vorresti chiedergli consiglio su molte cose. Guarda: durante la giornata prendi qualche nota sulle questioni che desideri considerare alla presenza di Dio. Va' poi all'orazione con quegli appunti”. Cammino, n.97

Gesù, voglio che la mia preghiera sia ogni giorno più personale. Voglio parlare con te come un amico, dirti ciò che trovo difficile, ciò che mi rende felice, ciò che mi riempie, o quell'argomento a cui penso tutto il giorno. Perché, Gesù, anche se sai già tutto di me, ti piace sentirmi raccontare, che io venga da te a dirti le mie cose, come un bambino a suo padre.

“Persevera nell'orazione. —Persevera, anche se la tua fatica sembra sterile. —L'orazione è sempre feconda”. Cammino, n.101

Forse ci credo quando le cose vanno bene, quando prego per qualcosa e sembra una formula magica che “si avvera”. Quando non ottengo ciò che voglio, invece, smetto di pregare, con una certa delusione. È difficile perseverare in quei momenti. La preghiera diventa fruttuosa quando “non funziona”? Forse non ho ancora capito che il frutto più importante è che mi avvicina a Dio, che mi rende un suo figlio migliore, indipendentemente da “quello che c'è fuori”. Che non contano i miei meriti, né quanti “propositi” faccio in ogni momento di preghiera, ma che ti cerco con sincerità e affetto, che faccio le cose per amore e non per rispettare una serie di regole che a volte penso che la vita cristiana imponga.

“Un santo senza orazione?… —Non credo a questa santità”. Cammino, n.107

La preghiera è quella benzina che riempie il nostro serbatoio, riempie la nostra anima. Come una spugna che si bagna e poi può versare acqua ovunque. La preghiera è fondamentale nella mia vita, perché è il momento della mia giornata in cui sto con Te. Spesso sono pigro, ma aiutami a non perderla mai, a farla diventare una necessità per il mio cuore. Che io possa andare ad essa con l'importanza che ha, sapendo che, se voglio vivere identificato con te e portarti agli altri, ne ho bisogno come chi ha bisogno di bere acqua. Ne ho bisogno come chi ha bisogno di bere acqua ogni giorno.


Santa purezza

“Non avere la viltà di fare il “coraggioso”: fuggi!” Cammino, n.132

Direi che è difficile scappare quando so che l'ambiente non aiuta a vivere la purezza, il rispetto per il proprio corpo e per gli altri; ma mi prenderei in giro se dicessi che non me ne accorgo, quando sono spesso consapevole di complicarmi o di intromettermi dove non dovrei e dove non vorrei.

“I santi non furono esseri deformi; casi clinici per medici d'avanguardia. Furono, sono normali: di carne, come la tua. —E vinsero”. Cammino, n. 133

Non solo normali, ma persone attraenti, forti, con una vita emozionante.... Lasciate che mi dicano che “lo fanno tutti” o che sono un persona “strana”. Ciò che è strano è non lottare per ciò che si vuole e per cui si sa che vale la pena lottare. Voglio essere ogni giorno più coraggioso nel battermi per te, Signore. Lottare per ciò che voglio e identificarmi ogni giorno di più con Te.


Cuore

“Coraggio, generosamente e come un bambino, digli: Che cosa vorrai mai darmi, se esigi “questo” da me?” Cammino, n.153

È questo che dico, Signore. Mi chiedi qualcosa che mi costa (anche se in fondo sento che, se me la chiedi, starò facendone a meno) e sembra che io abbia tutto da perdere. Se non te la do, mi rimarrà la delusione di non essere stato generoso, ma d'altra parte non voglio rinunciarvi. Voglio avere la “generosità” di chiederti le molte cose che vuoi darmi in cambio.

“Dimmi un po': quella… è un'amicizia o una catena?” Cammino, n.160

Mi vengono in mente molti motivi per mantenere queste “amicizie”: ci divertiamo, cerco di avvicinare le persone a Dio, se sono lontane. Ma mi vengono anche in mente, impercettibilmente, perché non voglio ascoltarli, dei motivi per scegliere meglio i miei amici: amici che mi rendono migliore, che mi “tirano su”, con cui posso essere me stesso.... Perché “dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei”. Signore, faccio bene ai miei amici, sono quell'amicizia che mette le ali e li aiuta ad avvicinarsi a te?


Mortificazione

“Quella parola ben trovata, la battuta che non uscì dalla tua bocca; il sorriso amabile per colui che ti annoia; quel silenzio davanti a un'accusa ingiusta; la benevola conversazione con i seccatori e gli importuni; quel non dare importanza, quotidianamente, ai mille particolari fastidiosi e impertinenti delle persone che vivono con te… Tutto questo, con perseveranza, è davvero solida mortificazione interiore”. Cammino, n.173

“Mortificazione” mi sembra una punizione, qualcosa di doloroso: chi sapeva invece che è semplicemente prendersi cura degli altri? Sulla croce ti sei preso cura di tutti noi, hai amato immensamente il mondo. Voglio togliere il peso della tua passione, Gesù, rendere la tua croce più leggera. Con le mie buone azioni, con il mio amore per te, con la mia cura per gli altri....


Presenza di Dio

“Abituati a innalzare il cuore a Dio, in rendimento di grazie, molte volte al giorno. —Perché ti dà questo e quest'altro. —Perché ti hanno disprezzato. —Perché non hai ciò di cui hai bisogno o perché lo hai. Perché ha fatto così bella sua Madre, che è anche Madre tua. —Perché ha creato il sole e la luna e quell'animale e quella pianta. —Perché ha fatto eloquente quell'uomo, e te impacciato nel parlare… Ringrazialo di tutto, perché tutto è buono”. Cammino, n. 268

Perché ha fatto così bella sua Madre, che è anche vostra Madre. -Perché ha fatto il sole e la luna e quell'animale e quell'altra pianta. -Perché ha fatto quell'uomo eloquente e ha fatto te gratificante... Ringrazialo per tutto, perché tutto è buono.

Già san Francesco diceva: “Lode a te, mio Signore...” per tante cose. Forse per imparare a ringraziare “per tutto”, posso iniziare ringraziando per tutte le cose buone che mi dai, mio Dio. E a poco a poco potrò vederti in tutto: anche in ciò che sembra brutto, ma che in realtà non lo è, se mi avvicina a te.

Padre —mi diceva quel ragazzone (che ne sarà stato di lui?), bravo studente della Central— pensavo a quello che lei mi ha detto… che sono figlio di Dio! E per la strada mi sono sorpreso impettito al di fuori e superbo al di dentro… figlio di Dio!”. Gli consigliai, con coscienza sicura, di fomentare la “superbia”. Cammino, n. 274

Dammi, Signore, quell'“orgoglio” che deriva dal sapere che tu sei mio Padre e che mi porta a prendermi più cura di tutti gli uomini, miei fratelli.


Vita soprannaturale

“Aspirazione: che io sia buono, e tutti gli altri migliori di me”. Cammino, n. 284

Quanto è difficile: volere che tutti siano migliori di me? Anche nell’essere buono sono competitivo... Ma Signore, se vuoi che io faccia la tua volontà in tutto, che sia quello che tu vuoi che io sia, e che gioisca nel vedere tutto il bene negli altri.

“Mettiti nelle piaghe di Cristo Crocifisso. —Lì apprenderai a custodire i tuoi sensi, avrai vita interiore, e offrirai continuamente al Padre i dolori del Signore e quelli di Maria, per pagare i tuoi debiti e tutti i debiti degli uomini”. Cammino, n. 288

Gesù, so che il mio nome è presente sulla croce, so che stai pensando a me in questo momento. Nel momento più difficile della tua vita, sei pieno di amore per me e soffri per ogni mia ferita... E rinnovi con le tue tutte le mie miserie.

Perciò, voglio unirmi al tuo dolore ed essere anche una consolazione per tua madre, mia madre, Maria. Voglio guarire ogni tua ferita con le mie opere buone; voglio rendere utile il tuo sacrificio, che sei morto per me perché ti aspetti qualcosa di grande da ciascuno di noi, perciò aiutami a essere tuo testimone in mezzo al mondo.

La croce significa speranza, sapere che tu puoi fare qualsiasi cosa, che il tuo amore per noi è così grande che fa nuove tutte le cose, che fa valere ogni dolore. Insegnami a vedere la croce con santità, a imparare che, come te, posso rialzarmi e camminare dopo una caduta.

“La tua vita interiore dev'essere proprio questo: cominciare… e ricominciare”. Cammino, n. 292

Aiutami ad essere umile e a guardare solo a te, Gesù. Che tu sia il mio punto di partenza ogni volta che cado, e che non abbia paura di tornarci ancora e ancora. Di ricominciare.

Aiutami a vederti in ogni salita, ma anche in ogni discesa. A vederti anche quando non ne ho voglia, perché mi convinco che è più facile passare oltre. Voglio davvero sapere che sei al mio fianco, essere consapevole di quanto mi ami. Spero di riuscire finalmente a capire che non posso fare nulla e che con te posso fare tutto; che stando al tuo fianco sono io a vincere, perché per te non fa alcuna differenza se mi avvicini o meno. Ma nonostante ciò, è incredibile quanto tu abbia “bisogno” di me, quanto mi aspetti, quanto mi desideri.


Studio

“Un'ora di studio, per un apostolo moderno, è un'ora d'orazione”. Cammino, n.335

Se solo potessi convincermi del potere di un momento di preghiera! Ci sono così tante cose che hanno bisogno che io preghi per loro... Un po' di tempo di studio, offerto a voi, può essere la preghiera più forte di tutte.

“Non mi spiego come puoi chiamarti cristiano e condurre codesta vita di ozioso inutile. —Dimentichi la vita di lavoro di Cristo?” Cammino, n. 356

Dimentico più spesso di quanto vorrei che essere un cristiano non significa solo andare in chiesa, adempiere agli obblighi, apparire buono o caritatevole.... È vivere la vita di Cristo, essere come lui, che ha lavorato tanto per gli altri, che ha dato la vita per tutti.


Il piano della tua santità

“Hai avuto un insuccesso! —Noi non abbiamo mai insuccessi. —Hai totalmente riposto in Dio la tua fiducia. —Non hai tralasciato, poi, alcun mezzo umano. Convinciti di questa verità: il tuo successo —ora e in questa circostanza— era fallire. —Ringrazia il Signore e ricomincia di nuovo!” Cammino, n. 404

Quante volte mi ferisce l'orgoglio di sapere che non ho fatto bene qualcosa, di sapere che non ho raggiunto tutto quello che volevo! Ma la realtà è che Gesù mi ama perché sono io, punto e basta... qualsiasi cosa faccia o non faccia, non importa cosa faccio o non faccio. Fallisco, sì, ma a causa delle mie debolezze umane.

Signore, che io sappia trovarti in queste debolezze. Che io possa capire che l'unica misura dell'amore è amare senza misura, e che finché ti do il mio cuore, il resto non conta. Che non mi lasci sopraffare dall'orgoglio quando non so fare qualcosa, ma che sia umile e sappia abbandonarmi in te.


Amore di Dio

“Che poca cosa è una vita per offrirla a Dio!…” Cammino, n. 420

Insegnami anche a non avere paura, a prendere la mia croce e a volermi cambiare per te ogni minuto della mia giornata. Insegnami ad abbracciare la mia croce perché, in realtà, significa arrendersi e sacrificarsi.

Perché tu dai tutto: tutta la tua vita, tutta la tua forza, tutto il tuo amore, per il sogno che hai in mente per me. Cosa posso fare di meno che aiutarti a realizzarlo, a lasciarmi fare, perché è l'unica cosa che mi chiedi? È così facile, ma ci sono così tante volte che non sono nemmeno capace di farlo.

“Dio mio, ti amo, però… insegnami ad amare!” Cammino, n. 423

A volte penso di saperlo già, di essere già un buon amico, un buon figlio, un buon fratello... Finché non sbaglio di nuovo, il mio egoismo, il mio orgoglio mi vincono... Voglio amarti, Signore, te e gli altri. E non posso farlo se tu non mi insegni. Amare, insomma, è il modo che abbiamo noi uomini di vivere a immagine e somiglianza di te, Signore. E anche se al momento è limitato perché sono pieno di miserie, è il dono più grande che tu ci abbia mai fatto. Perché l'Amore è il tuo modo di renderti presente nel mondo.

“Sapere che mi ami tanto, Dio mio, e… non sono impazzito?” Cammino, n. 425

Voglio che questo pensiero, questa certezza (mi ami tanto, tantissimo) sia il rifugio a cui rivolgermi nei momenti difficili o di dubbio, e un tesoro che mi riempia di gioia e trabocchi ogni giorno.

“Voglio che questo pensiero, questa certezza (mi ami tanto, tantissimo) sia il rifugio a cui rivolgermi nei momenti difficili o di dubbio, e un tesoro che mi riempia di gioia e trabocchi ogni giorno.” Cammino, n. 427

Che sia la mia guida quando si tratta di agire, il motore che mi muove: il vero Amore. Abbiamo troppa paura di amare. Abbiamo paura di non essere ricambiati. Abbiamo paura che le relazioni finiscano. O di cambiare. O che si allontanino. Abbiamo paura di dare tutto e di ricevere solo “calci” che danneggiano la nostra anima. Abbiamo paura di avere delle ferite e, soprattutto, di calpestarle, riaprirle e non lasciarle guarire. Abbiamo paura che queste ferite facciano male. Abbiamo paura che ci facciano male. Perché sì, amare a volte fa male. L'amore è resa, sacrificio, mettere la felicità dell'altro al di sopra della nostra. Ma amare non ci rende invulnerabili. Al contrario. Siamo ciò che diamo e non ciò che teniamo per noi. Amare dà un senso alla nostra vita. Implica uscire dalla nostra zona di comfort per andare oltre. L'uomo è fatto per amare ed essere amato.

Amare ci rende liberi, anche se sembra assurdo. Liberarci da tutto ciò che ci lega a questo mondo.


Carità

"Sforzati, se è necessario, di perdonare sempre coloro che ti offendono, fin dal primo istante, perché, per quanto grande sia il danno o l'offesa che ti fanno, molto di più ti ha perdonato Iddio”. Cammino, n. 452

Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi... meglio, sapere che tu mi perdoni sempre, e che questo sia il mio motivo per perdonare gli altri dal mio cuore, sapendo che sarò sempre in debito con te nell'amore.

“Frater qui adiuvatur a fratre quasi civitas firma” —Il fratello aiutato dal fratello è forte come una città murata. —Rifletti un momento e deciditi a vivere la fraternità che sempre ti raccomando”. Cammino, n.460

Una delle cose più imbarazzanti in un gruppo di amici sono i litigi, le invidie, i commenti alle spalle dell'altro.... Che orgoglio quando so che posso contare sugli altri, che la nostra amicizia è più solida di tutti questi difetti. Che io possa essere, con il tuo aiuto, Signore, una roccia su cui gli altri possano appoggiarsi.

“Più che nel “dare”, la carità consiste nel “comprendere”. —Perciò, cerca una scusante per il tuo prossimo —ne troverai sempre— se hai il dovere di giudicare”. Cammino, n. 463

So che non ho il dovere di giudicare, e che quando lo faccio non tengo conto di ciò che l'altro ha nel cuore. Rendimi comprensivo, Gesù, come lo sei stato tu.


Allegria

“La vera virtù non è triste e antipatica, bensì amabilmente allegra”. Cammino, n. 657

Se noi giovani non siamo allegri, chi lo sarà? Non perché abbiamo meno problemi o sono meno importanti, ma perché forse è più facile vedere in noi la virtù della speranza. Ho Dio dalla mia parte, voglio essere un santo? Non sarà con le cattive maniere che lo otterrò, ma sorridendo.


Perseveranza

“Qual è il segreto della perseveranza? L'Amore. - Innamorati, e non “lo” lascerai”. Cammino, n. 999

Il beato Álvaro aggiungeva sempre: non lasciarlo andare e ti innamorerai. Voglio farti un regalo, e avrò bisogno di molto aiuto da parte tua per realizzarlo: voglio prometterti che ogni giorno sarò al tuo fianco, che non ti lascerò andare via da me, che mi fiderò di te - perché non ha senso fare altrimenti - che cercherò in ogni momento di fare quello che tu vuoi da me, anche se è difficile. E ti prometto che, quando sarà difficile, guarderò in alto e ti vedrò sulla croce; e penserò che posso darti così poco, rispetto a tutto quello che mi hai dato.