Una mia buona amica, N., si è lasciata convincere da un professore a fare una tesi dottorale su un uomo politico del periodo di Weimar. La mia amica aveva già pubblicato diversi libri su quel periodo; perciò in verità la tesi non avrebbe dovuto creare alcun problema. In realtà, invece, ha creato un mucchio di difficoltà [...]. N., che è protestante, mi ha chiesto ripetutamente di chiedere aiuto a Toni per lei.
Alla fine il lavoro è stato accettato. N. ha tentato durante tutta l’estate di fissare la data della riunione in cui discutere la tesi. Lei aveva proposto il 3 novembre, una data che poi è risultata improponibile perché il relatore della tesi non le aveva detto che in quei giorni sarebbe stato all’estero. Allora ho parlato seriamente con Toni e ho proposto il 24 novembre, anniversario della sua morte. Però anche questa data rischiava di saltare perché uno dei cinque professori non rispondeva. Finalmente N. è riuscita a parlargli il 15 novembre. Era la prima volta che era stato possibile parlargli per telefono. Comunque, ha accettato la data, ricordando però che quello era l’ultimo giorno utile per mandare gli inviti alla commissione entro i termini di scadenza. N. ha scritto in fretta lei stessa la lettera d’invito e l’ha mandata per fax alla presidenza. Grazie a Toni, anche gli inviti sono stati spediti entro i termini.
Il 24 novembre è andato tutto liscio: il viaggio di tre ore di andata, l’esame e il ritorno. Già il giorno dopo tutto questo non sarebbe stato possibile, perché l’arrivo dell’inverno ha reso parzialmente intransitabili le autostrade.
G. G., Colonia