Chi ti ha parlato di Guadalupe per la prima volta?
La prima volta in cui ho sentito nominare Guadalupe è stata proprio quando alcune amiche mi hanno invitata a partire per la sua beatificazione. Ho accettato senza sapere chi fosse, e solo dopo sono andata a scoprirlo, leggendo la sua vita e le sue lettere.
sono rimasta incuriosita dalla vita di questa donna con cui ho scoperto di condividere tante cose, tra cui l'essere un po’ pasticciona e disordinata.
Inizialmente ho accettato in modo quasi superficiale: mi piace Madrid, avevo il piacere di tornarci ed era un bel motivo per stare in compagnia. La decisione più seria l'ho presa dopo aver letto le sue lettere a san Josemaria, perché sono rimasta molto incuriosita dalla vita di questa donna con cui ho scoperto di condividere tante cose, tra cui l'essere un po’ pasticciona e disordinata. Vedere e sentire persone così innamorate e allegre ti affascina, vuoi saperne di più.
Che cosa ti aspetti dal viaggio a Madrid per la beatificazione di Guadalupe?
Mi aspetto dei giorni di gioia, tipica di Guadalupe, e di amicizia, di condivisione del fatto che siamo lì perché vogliamo toccare con mano che la santità è possibile a tutti, e che non richiede perfezione, ma essere innamorati, donarsi completamente a Dio e agli altri… e completamente vuol dire compresi i propri limiti e difetti!
Che cosa ti piace di più della vita di Guadalupe?
L'autoironia, il modo che aveva di non prendersi troppo sul serio e di non vivere in modo pesante i suoi limiti, ma di offrirli a Dio e ricominciare ogni giorno a dare il meglio di sé, con pazienza e allegria. Poi mi colpisce anche la continua attenzione e cura che aveva per gli altri. Nonostante la malattia, la stanchezza e le difficoltà quotidiane per lei non era mai abbastanza quello che faceva, poteva sempre dare di più.
Nonostante le difficoltà per lei non era mai abbastanza quello che faceva, poteva sempre dare di più.
Credi che Guadalupe sarebbe stata una tua buona amica se l’avessi conosciuta?
Sì, anche se sarebbe stata un'amicizia “pericolosa” visto che entrambe combiniamo guai. Mi fa ridere quando racconta che ha staccato il pomo dal letto o ha macchiato qualcosa, e mi sorprende che lo racconti a san Josemaria in una lettera con una semplicità incredibile. Dava veramente importanza al più piccolo gesto della giornata. Il momento in cui più mi sono sentita affine a lei è stato quello in cui ha raccontato quanto fosse felice di avere il Signore in casa, e soprattutto accanto alla sua camera. Lo scriveva con grande emozione ed entusiasmo, e quell'entusiasmo il mio cuore l'ha riconosciuto e mi è rimasto dentro.
Cosa ha da dire Guadalupe, secondo te, alle ragazze di oggi?
ci si può rialzare ogni giorno e ricominciare sempre, si può vivere rispondendo a tutto con allegria e tenerezza.
Che essere sante è possibile. Che qualunque cosa ci capiti c'è un Padre e un Amico che ci ascolta e ci accoglie, e l'ordinario, vissuto con Lui, ha tutto un altro sapore. Che ci si può rialzare ogni giorno e ricominciare sempre, si può vivere rispondendo a tutto con allegria e tenerezza, si può diventare santi facendo il proprio lavoro con amore e dedizione. Penso che Guadalupe ci dica che una vita felice è una vita donata.