Opus Dei

Nella Messa celebrata a Roma nella basilica di Sant'Eugenio, in occasione della festa di san Josemaría, il Prelato dell'Opus Dei ha parlato della necessità di perdonare gli altri ed essere perdonati da Dio.

Quando all’adorazione del Signore si sostituisce l’adorazione del denaro, si apre la strada al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione; quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza.

Pubblichiamo di seguito il testo dell’udienza generale tenuta da papa Francesco l’11 giugno 2014 sul tema del Timore di Dio. Il pontefice ha affrontato l’argomento nella sua catechesi, ammonendo i corrotti e chi sfrutta il lavoro dei minori

Nel corso dell’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha ricordato il senso del suo viaggio in Terra Santa, per “commemorare il 50° anniversario dello storico incontro tra il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora”, che ha rappresentato “una pietra miliare nel cammino sofferto ma promettente dell’unità di tutti i cristiani, che da allora ha compiuto passi rilevanti”.

Papa Francesco ha sostato in preghiera silenziosa per qualche minuto davanti al "Muro del Pianto", toccandolo con la mano destra e ha poi deposto in una fessura del muro un foglio con il Padre Nostro in spagnolo.

In questo articolo vengono raccolti i discorsi e gli interventi di Papa Francesco durante il suo viaggio in Terra Santa.

Quanto amore, quanto bene è scaturito dal Cenacolo! Quanta carità è uscita da qui, come un fiume dalla fonte, che all’inizio è un ruscello e poi si allarga e diventa grande…

Abbiamo quasi timore di accostarci ai sentimenti che Gesù ha sperimentato in quell’ora; entriamo in punta di piedi in quello spazio interiore dove si è deciso il dramma del mondo.

Quando i bambini sono accolti, amati, custoditi, tutelati, la famiglia è sana, la società migliora, il mondo è più umano. Al ‘Regina coeli’ il Papa ha invitato Abu Mazen e Shimon Peres a un incontro di preghiera per la pace in Vaticano.

Dobbiamo credere che, come è stata ribaltata la pietra del sepolcro, così potranno essere rimossi tutti gli ostacoli che ancora impediscono la piena comunione tra noi. Sarà una grazia di risurrezione, che possiamo già oggi pregustare.