«Codice» di procedura mentale
Il giallo del Louvre, scritto male, pieno di corbellerie scientifiche e pseudoreligiose, fa leva sulla voglia di evasione e sulla spiegazione esoterica della realtà. Le possibili ragioni del successo di Dan Brown e le differenze rispetto all’altro fenomeno, il mago Harry Potter.
«Il Codice è satanico»: così parlò Ullate, l'anti Dan Brown
Capo d’accusa: Un libro libertino che nega l'esistenza di Dio. José Antonio Ullate Fabo, mite giornalista e scrittore, cattolico di Navarra, ha assunto sulle sue spalle il grato compito di stroncare il Codice da Vinci, planetario bestseller di Dan Brown, rilevandone, afferma, «gli innumerevoli, grossolani errori» e la «spiritualità da bar».
Le Monde studia il «Codice Da Vinci»
Il supplemento di “Le Monde” del 29 dicembre 2004 dedica quasi due pagine al fenomeno editoriale rappresentato dal romanzo dell’americano Dan Brown, «Il Codice da Vinci».
Il codice da Vinci e altri falsi
“Il libro di Dan Brown viaggia verso i venti milioni di copie. Eppure rifrigge vecchie storie: inventate, un tempo, per vanità spirituale e intellettuale; oggi, per i soldi. Un’offesa all'intelligenza“. Riportiamo una sintesi della recensione di Antonio Maria Baggio.
«Dan Brown seduttore»: cattolici contro il Codice da Vinci
Nel bestseller, secondo i tradizionalisti, si attacca la fede. In Spagna esce un libro per contestarlo.
Solo un romanzo pieno di copiature
Richiesto da più parti di parlare de Il Codice da Vinci (scuole, ascoltatori radiofonici, lettori), ho dovuto leggerlo. Anzi, studiarlo. Chiuso il libro, sono rimasto avvolto dal mistero. E il mistero è questo: come ha fatto un libro del genere a vendere diciassette, diconsi diciassette, milioni di copie in tutto il mondo? Si, perché, detto fra me e voi, ho letto di meglio, e non poche volte.
Evadere senza paura
Riflessioni di Marc Augé, uno degli antropologi francesi più noti al pubblico internazionale, su "Il Codice da Vinci”