Ti consiglio nella tua orazione, di intervenire negli episodi del Vangelo come un personaggio tra gli altri. Cerca anzitutto di raffigurarti la scena o il mistero che ti deve servire per raccoglierti e meditare. Poi applica ad essa la mente, prendendo in considerazione uno o l'altro dei lineamenti della vita del Maestro: la tenerezza del suo Cuore, la sua umiltà, la sua purezza, il suo modo di compiere la Volontà del Padre. Quindi raccontagli tutto quello che in queste cose ti suole capitare, quello che senti, i fatti della tua vita. E presta attenzione, perché forse Egli vorrà indicarti qualche cosa: è il momento delle mozioni interiori, di renderti conto, di lasciarti convincere.
(…) Vi ripeto che vi sono tantissimi modi di pregare. I figli di Dio non hanno bisogno di un metodo rigido e convenzionale per rivolgersi al loro Padre. L'amore è creativo, industrioso; se amiamo, sapremo scoprire vie personali ed intime, che ci condurranno a questo dialogo incessante con il Signore. (…)
Se ci sentiamo venir meno, ricorriamo all'amore di Maria Santissima, Maestra di orazione, e a san Giuseppe, nostro Padre e Signore, che tanto veneriamo, perché è colui che più intimamente ha frequentato in questo mondo la Madre di Dio e — dopo Maria Santissima — il suo Figlio divino. Essi presenteranno la nostra debolezza a Gesù, perché la trasformi in fortezza.
(Amici di Dio, nn. 253. 255)