Opus Dei

Nella sua dichiarazione successiva agli attentati dell’11 marzo, lei invita a pregare per i terroristi. E’ possibile pregare per gente capace di uccidere in modo così crudele?

Escrivá “democratizzò” la santità e il Papa lo propone come esempio a tutta la Chiesa. Ma come possono imitare un sacerdote le donne e gli uomini comuni, che conducono una vita completamente diversa e affrontano problemi assai differenti?

Papa Giovanni Paolo II, nella sua recente Lettera Apostolica sul prossimo Giubileo, ha rivolto un forte richiamo alla "penitenza e riconciliazione", incoraggiando tutti a "un esame di coscienza". Nella situazione di chi è arrivato da poco a occupare un ruolo di alta responsabilità, ritiene che nell’Opus Dei ci siano cose da cambiare? Linee da correggere? Nuovi messaggi da diffondere tra i fedeli che le sono stati affidati?

Perché dite che i membri dell’Opera hanno il “dovere” di emanciparsi nel proprio lavoro, di essere sempre “più bravi”? C’è bisogno di far carriera per diventare santi?

A quasi settantacinque anni dalla fondazione dove individua la particolare vitalità dell'Opera?

Se potesse salvare una sola tra le massime di Escrivá, quale sceglierebbe?

Venticinque anni di pontificato sono venticinque anni della storia del mondo. Che giudizio dà della missione del Papa?

Quali sono i fondamenti dello spirito dell’Opus Dei?

Dal punto di vista dottrinale, l’Opera è tradizionalista o tradizionale? E come si esplica questo atteggiamento nei confronti del Concilio Vaticano II?

Come si può provare gioia in un mondo come il nostro, dove sono tanto presenti il dolore e l’ingiustizia?