​Un cancro al polmone e due pneumotorace

Hanno diagnosticato a mio figlio un cancro al polmone. Ho chiesto a Dio la sua guarigione attraverso il servo di Dio Eduardo Ortiz de Landázuri e ho invitato la mia famiglia a fare lo stesso.

In un primo momento ci hanno detto che il tumore era localizzato e che si poteva operare, ma con il passare del tempo le notizie sono diventate meno incoraggianti. Secondo l’oncologo, non si poteva operare più perché erano apparse delle adenopatie nel mediastino e il tumore era molto vicino alla trachea. Ci dissero che al massimo poteva vivere ancora due anni, ma consigliavano di praticare una toracotomia.

Intanto, nel tentativo di ricavare alcuni campioni per la biopsia, gli hanno procurato due pneumotorace. Noi continuavamo ad affidarlo a Eduardo, e la sorpresa arrivò quando, dopo una radiografia per controllare il pneumotorace, il medico ci ha detto che la macchia era regredita e le adenopatie stavano scomparendo. Tutto questo senza nessuna cura che potesse giustificare i cambiamenti.

Più tardi l’ha visitato un altro specialista, e ci ha assicurato che non aveva nessun cancro. Infine, nella Clinica Universitaria di Navarra hanno fatto una biopsia e neppure questa volta hanno trovato tracce tumorali.

A. V.